«Avvenne una notte che, avendo costei molto pianto Lorenzo che non tornava e essendosi alla fine piagnendo adormentata, Lorenzo l’apparve nel sonno, pallido e tutto rabbuffato e co’ panni tutti stracciati [...] alla lettura plurima presente in Il testo moltiplicato. Lettura di una novella del «Decameron», a cura di Mario Lavagetto, Parma, Pratiche, 1982, una raccolta di saggi in cui la novella è analizzata da più studiosi adottando prospettive di volta in ...
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«sed tamen et lacrimae pondera vocis habent»«ma, nondimeno, anche le lacrime hanno il peso della parola»- Ovidio, Heroides, III, Briseide ad Achille, trad. di Nicola GardiniLacrime dorate sono quelle [...] alla lettura plurima presente in Il testo moltiplicato. Lettura di una novella del «Decameron», a cura di Mario Lavagetto, Parma, Pratiche, 1982, una raccolta di saggi in cui la novella è analizzata da più studiosi adottando prospettive di volta in ...
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Se d’infelice amore muoiono gli amanti, li hanno uccisi gli uomini e il destino: questo forma il paradigma minimo delle novelle della quarta giornata del Decameron. Gli amori a infelice fine che Filostrato [...] , Cesati, 2004, pp. 115-139. Per la novella di Lisabetta da Messina: M. Baratto et Alii, Il testo moltiplicato, Parma, Pratiche edizioni, 1982. Per la novella di Simona e Pasquino: M. Pastore Stocchi, ‘Altre annotazioni: 5 - La salvia avvelenata ...
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Fra i secoli XVIII e XIX la struttura dei teatri italiani, in particolar modo dei teatri dell’Opera, si sviluppa e subisce modifiche sostanziali che la porteranno a diventare un modello per tutta l’Europa [...] uomo e una donna o due donne insieme. Tale preminenza è confermata da altre fonti, come dal Diario del Teatro Ducale di Parma del 1841, su cui è scritto che a teatro è possibile vedere solamente le donne. Questa apparente anomalia può essere spiegata ...
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Occorre, in ultima istanza, analizzare la tematica che riguarda l’interdizione del parterre per le spettatrici che non volessero essere considerate donne di facili costumi. Il parterre, come già sottolineato, [...] quale, nel caso italiano, avviene dalla metà del 1800 nei teatri principali di città come Napoli, Venezia e Parma. Tale riorganizzazione avvicina il parterre al gusto borghese, a partire dall’introduzione dei posti a sedere, particolarmente criticata ...
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parma1
parma1 s. f. [dal lat. parma]. – Scudo rotondo di diametro poco inferiore a 1 m, che nell’antico esercito romano era in dotazione alla fanteria leggera e alla cavalleria. Anche, nome (lat. parma Thraecidĭca) dello scudo, non rotondo,...
parma2
parma2 s. m. [dal nome della città di Parma], invar. – Nel linguaggio corrente e fam., lo stesso che prosciutto di Parma: vorrei tre etti di p.; un panino col parma.
Comune dell’Emilia-Romagna (260,60 km2 con 200.455 ab. nel 2020, detti Parmigiani e meno comunemente Parmensi) capoluogo di provincia. La città, tagliata da E a O dalla Via Emilia e da S a N dal torrente Parma, sorge nella pianura uniforme....
Torrente dell’Emilia-Romagna (lungo 100 km), affluente del Po. Nasce a circa 1500 m s.l.m. dal fianco nord-orientale del Monte Orsaro (1830 m). Sfocia in pianura, poco a N di Langhirano, con un’ampia conoide. Attraversata la città di P., prosegue...