Direttore d'orchestra italiano (Parma 1860 - Chicago 1919). Studiò il violino con G. C. Ferrarini e composizione con G. Dacci. Si rivelò concertando la Carmen a Parma nel 1882. Richiesto dalle maggiori [...] teatrali e sinfoniche del mondo, terminò la sua carriera come direttore della Chicago Opera Association. Suo fratello Italo, tenore (Parma 1845 - Corcagnano, Parma, 1896), allievo di F. Lamperti, fu (1871) il primo interprete del Lohengrin in Italia. ...
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Erudito, bibliografo (Parma 1772 - ivi 1862), dal 1804 direttore della biblioteca di Parma. Continuò le opere di I. Affò (Memorie degli scrittori e letterati parmigiani, 1825-33; Storia di Parma, 1837-59) [...] e si dedicò anche a studî linguistici (Osservazioni concernenti alla lingua italiana ed ai suoi vocabolari, 1823); scrisse inoltre varî studî di incunabolistica, tra cui un Catalogo dei libri impressi in Parma dal 1472 al 1500 (1846). ...
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Pittore (Parma 1460 circa - ivi 1528 circa). Rapporti col Mantegna sono evidenti nella sua prima opera nota (Madonna col Bambino, s. Giuseppe e il donatore, affresco del duomo di Parma, 1496), mentre non [...] riferimenti al Pinturicchio nella decorazione di una sala e della cappella di S. Caterina del convento di S. Paolo a Parma (1514). Eclettico, l'A. risentì anche del Francia e del Costa, nonché di Leonardo (pala della cappella Centoni nel duomo ...
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Signore di Parma (Parma tra 1270 e 1280 - Castelnovo di Sotto 1321). Figlio di Guido, nel 1303 ottenne il dominio della città. L'anno seguente aiutò Alberto Scotto, signore di Piacenza, col proposito di [...] gioco nel 1306 con Reggio e riuscì per qualche tempo a imporre il fratello Matteo. Cacciato per pochi mesi nel 1308 da Parma, nel 1311-12 lottò contro Enrico VII, diventando capo del guelfismo lombardo; tentò nel 1316 di affermarsi a Cremona contro i ...
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Pittore (Parma 1544 - ivi 1574), rappresentante dell'elegante manierismo parmense, derivato dal Parmigianino (Entrata in Gerusalemme, Parma, Gall. naz. e affreschi nel Palazzo ducale di Parma e nell'oratorio [...] del Gonfalone a Roma). Fu anche incisore ...
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Pittore (Modena 1570 circa - Parma 1615). Tranne un breve apprendistato presso F. Zuccari a Roma (1595), si formò tra Modena e Parma, sulle principali fonti del manierismo emiliano e soprattutto su Correggio, [...] delle collezioni artistiche estensi e farnesiane, condusse, a contatto con la pittura di L. Carracci e di G. Lanfranco (a Parma dal 1610), a uno stile molto personale, in cui la luce diretta e contrastata isola ed evidenzia le forme solide e quasi ...
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Medico e anatomista (Moletolo, Parma, 1751 - Parma 1795 circa). Studiò a Parma, dove si laureò nel 1776 e dove professò poi con fortuna la medicina. È ricordato per l'opera De peculiari structura cerebri [...] nonnullisque eius morbis (1782) ...
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Pittore (Parma 1790 - ivi 1846). Studiò a Parma, a Roma, a Firenze; fu attivissimo al tempo di Maria Luisa, e prof. dell'accademia. Fra le sue opere: la decorazione della volta e il sipario del Teatro [...] Regio; molte tele sacre nelle chiese di Parma. ...
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Pittore e scultore italiano (Parma 1873 - Camogli 1942). Ha studiato a Parma e a Roma; ha lavorato a Milano e a Parma, dove ha insegnato all'Istituto di belle arti. È passato con facilità dalla grande [...] tela (Faida di Comune) alla scultura di statuette ...
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Pittore (Stradella 1723 - Parma 1803). Studiò a Firenze con V. Menni e poi a Parigi, con F. Boucher. Pittore ufficiale della corte di Parma, fu abile ritrattista. La sua opera principale è La famiglia [...] di don Filippo di Borbone (1758-59 circa), nella Galleria nazionale di Parma. ...
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parma1
parma1 s. f. [dal lat. parma]. – Scudo rotondo di diametro poco inferiore a 1 m, che nell’antico esercito romano era in dotazione alla fanteria leggera e alla cavalleria. Anche, nome (lat. parma Thraecidĭca) dello scudo, non rotondo,...
parma2
parma2 s. m. [dal nome della città di Parma], invar. – Nel linguaggio corrente e fam., lo stesso che prosciutto di Parma: vorrei tre etti di p.; un panino col parma.