Architetto (Parma 1780 - ivi 1854), tra i più notevoli esponenti del neoclassicismo. Allievo di D. Artusi ma soprattutto attento all'opera di E.-A. Petitot, lavorò specialmente per Maria Luisa di Parma [...] (Teatro Regio, 1821; nuova galleria della Pinacoteca, 1821; salone della Biblioteca Palatina, 1834; ecc.) ...
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Incisore, pittore e miniatore (Parma 1551 - ivi 1623). Fu uno dei tanti fiacchi epigoni locali del Correggio. Rimangono di lui, tra l'altro, oltre ad alcune incisioni, affreschi nella cattedrale di Parma [...] (1585) e nella farmacia del chiostro di San Giovanni Evangelista nella stessa città ...
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Pittore (Parma 1533 - ivi 1608). Figlio del pittore Girolamo Mazzola-Bedoli, risente nelle prime opere dell'influsso del padre. Fu pittore mediocre, di segno scorretto e colore pesante. La maggior parte [...] delle sue opere si conserva nella galleria e nelle chiese di Parma. ...
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Architetto (Parma 1571 - ivi 1653). Esponente del primo barocco a Parma, costruì con il suo maestro G. B. Aleotti la chiesa esagonale di S. Maria del Quartiere (1604-19). Nominato architetto della città, [...] realizzò, tra l'altro, il Chiostro della Fontana presso S. Paolo, la chiesa di S. Alessandro (facciata rifatta da Antonio Bettoli), il Palazzo comunale e l'arco di S. Lazzaro ...
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Pittore (Parma 1814 - Roma 1854). Protetto dalla duchessa Maria Luigia d'Asburgo che gli commissionò numerose opere (Sacrificio d'Isacco, 1835, Berceto, parrocchiale; Addolorata, 1840, Parma, Galleria [...] Nazionale; ecc.), fu poi a Roma dove si affermò come acquarellista e autore di scene di costume d'intonazione purista; prese anche parte al ciclo decorativo nella basilica di S. Maria sopra Minerva (Profeti, ...
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Pittore (Parma 1657 - ivi 1734). Allievo di F. Monti, col quale fu a Venezia (1690 circa), studiò inoltre le opere di J. Courtois. Dipinse soprattutto quadri di battaglie e di cerimonie, eseguiti con tocco [...] rapido e ricco colore (serie di quadri per le nozze di Elisabetta Farnese e Filippo V di Spagna, 1714, Napoli, Museo naz. di Capodimonte; Piacenza, Museo Civico; Parma, palazzo del Comune). ...
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Pittore e incisore (n. Parma 1585). Allievo forse di Agostino Carracci, poi di Annibale, fu a Roma (1602-1609), quindi a Parma, poi di nuovo a Roma. Tra le sue opere principali, le decorazioni del pal. [...] Bentivoglio a Gualtieri (Reggio nell'Emilia) e gli affreschi della cupola di S. Giovanni Battista a Reggio nell'Emilia. La sua maniera è vicina a quella del Lanfranco e dello Schedoni ...
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Pittore (Parma 1460 circa - Carpi 1540), figlio di Iacopo di Ilario (Parma 1425 - Carpi 1503), arcaicizzante pittore rivolto soprattutto alla cultura lombarda e mantegnesca, ereditò da lui forme arcaiche [...] suggestionate dalla cultura parmense e modenese della fine del sec. 15º. Operò quasi esclusivamente a Carpi per Alberto Pio, signore del luogo, sovrintendendo alle fabbriche della Sagra del Duomo, della ...
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Pittore (Bologna 1576 - Parma 1622). A Bologna si dedicò inizialmente al quadraturismo con G. Curti entrando poi in contatto con i Carracci, dal cui influsso, in partic. di Ludovico, è segnata la sua prima [...] , Dresda, Gemäldegalerie) e gli intenti naturalistici vennero tuttavia superati dal rinnovato interesse per Correggio e G. Lanfranco (affreschi nella basilica della Ghiara, Reggio nell'Emilia). Dopo il 1618 fu a Parma, al servizio di R. Farnese. ...
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Pittore italiano (Modena 1911 - Parma 1994). Dopo essersi formato presso il nonno, decoratore, si trasferì a Parma, dove frequentò il vivace ambiente culturale e iniziò a dipingere nudi e paesaggi, ispirandosi [...] a Morandi. Successivamente la sua pittura assunse colori più scuri e, accostatasi negli anni Sessanta all'informale, trattò il paesaggio a larghe campiture di colore. Noto per i suoi ritratti, caratterizzati ...
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parma1
parma1 s. f. [dal lat. parma]. – Scudo rotondo di diametro poco inferiore a 1 m, che nell’antico esercito romano era in dotazione alla fanteria leggera e alla cavalleria. Anche, nome (lat. parma Thraecidĭca) dello scudo, non rotondo,...
parma2
parma2 s. m. [dal nome della città di Parma], invar. – Nel linguaggio corrente e fam., lo stesso che prosciutto di Parma: vorrei tre etti di p.; un panino col parma.