TINTI, Giambattista
Giovanni Copertini
Pittore, nato a Parma il 1° gennaio 1558, morto all'inizio del 1604. Pare che s'iniziasse in Bologna col Samacchini e col Tibaldi, ma, tornato a Parma, si completò [...] R. Museo d'ant. di Parma; A. Venturi, Storia dell'arte ital., IX, vii, Milano 1934, pp. 813-821; G. Copertini, Il Parmigianino, Parma 1932, II, pp. 12, 101, 129; id., in Mostra del Correggio, Catalogo, Parma 1935, p. 119; id., I primi conseguenti del ...
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Pittore e incisore (Bologna 1529 - ivi 1592). La sua formazione avvenne in patria e a Roma con I. Vignola (1550-55) e poi presso T. Zuccari (1555-60 circa). Influenzato inizialmente da Correggio, Parmigianino [...] e N. dell'Abate (1564-65, Madonna in trono e santi, Bologna, S. Giacomo Maggiore), fu sensibile anche alla pittura di P. Tibaldi e D. Calvaert e, infine, a quella dell'ambiente di G. Vasari. Tra le sue ...
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Pittore e architetto (Ferrara 1501 - ivi 1556). Figlio del pittore Tommaso da Carpi detto Sellaio, nel 1520 entrò nella bottega del Garofalo, da cui derivò un moderato classicismo. Trasferitosi a Bologna, [...] accanto alle soluzioni manieriste del Parmigianino, interpretò con libero eclettismo i modi di Giulio Romano e di D. Dossi (Madonna in gloria col bambino, Dresda, Gemäldegalerie; Adorazione dei Magi, 1530, Bologna, S. Martino; pala Muzzarelli, ...
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Pittore francese (Pithiviers, Loiret, 1610 - Parigi 1663), detto "le petit Guide", per il suo desiderio di emulare G. Reni. Dipinse quadri di soggetto sacro (molti dispersi durante la rivoluzione francese) [...] che mostrano la conoscenza dell'arte del Correggio, del Parmigianino e assonanze con la scuola di Fontainebleau. Di un incisivo realismo sono tre nature morte (Parigi, Louvre; Roma, Galleria Spada; Rennes, Museo), firmate con il solo cognome, e ...
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Grèco, Il (sp. El Greco). - Soprannome con cui è conosciuto Domìnikos Theotokòpulos, pittore cretese trapiantato in Spagna (Creta 1541 - Toledo 1614). Discepolo di Tiziano, subì l'influsso del Tintoretto, [...] beaux-arts; Ultima cena, Lugano, collezione Thyssen-Bornemizsa), mentre la sua cultura si arricchiva di elementi del Correggio, del Parmigianino e anche di Michelangelo, Raffaello e Dürer. A Roma (1570-72) fu in contatto con la cerchia del cardinale ...
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Incisore e pittore olandese (Mühlbrecht, Venlo, 1558 - Haarlem 1617). Scolaro di suo padre Jan e poi di D. Coornhert, nel 1577 si stabilì a Haarlem. Nel 1590-91 fu in Italia. Acutissimo disegnatore e incisore, [...] subì fortemente l'influsso del Parmigianino e di B. Spranger. Tra le sue stampe più celebri: la serie delle nove Muse (1592); la serie dei sette cosiddetti "capolavori" illustranti i primi capitoli del Vangelo; la serie della Passione (1598). Dopo il ...
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Silografo (secondo quarto del sec. 16º), seguace di Ugo da Carpi, alla cui maniera si avvicinò più degli altri, bene intendendo e rendendo gli effetti pittorico-luministici della nuova arte. Interpretò [...] composizioni di Raffaello e dei suoi allievi Maturino e Polidoro, e specialmente del Parmigianino. ...
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Scultore e medaglista (Trento 1525 - Venezia 1608). A Venezia (1543) si mise alla bottega del Sansovino, con il quale collaborò alla decorazione della tomba del doge Francesco Venier in S. Salvatore, alla [...] decorazione della Libreria, ecc.; studiò indirettamente anche Michelangelo e il Parmigianino. Lo sviluppo della sua arte tende a un pittoricismo sempre più accentuato, all'unisono con la pittura contemporanea; fu inoltre forte ritrattista. Tra le sue ...
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Pittore (Bologna 1555 - ivi 1619), cugino di Agostino e di Annibale. Si formò dapprima con P. Fontana, poi a Firenze col Passignano. Fu anche a Parma, a Mantova, a Venezia e, con felice eclettismo, trasse [...] spunti da Andrea del Sarto, dal Correggio, dal Parmigianino, dai grandi maestri veneziani: in patria, guardò soprattutto a B. Passarotti e a P. Tibaldi. Ebbe una vena fresca e naturalistica, entro una cultura tipicamente padana, che agevolmente ...
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MASTELLETTA, Giovanni Andrea Donducci, detto il
Matteo Marangoni
Pittore e incisore, nato a Bologna il 14 febbraio 1575, morto ivi il 25 aprile 1655. Insofferente di disciplina, si allontanò presto [...] dall'Accademia dei Carracci, continuando a lavorare da solo, rivolto esclusivamente al Parmigianino. Nei primi anni del '600 fu a Roma, portandovi alcuni quadretti di paese, che suscitarono l'ammirazione della corte; ma volle tornare subito a Bologna ...
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parmigianina
s. f. [dim. femm. di parmigiano]. – In tipografia, il carattere tipografico di corpo 5, così chiamato dal celebre incisore G. Bodoni che a Parma aveva fondato la sua tipografia.