(o Pizie; gr. Πύϑια) Festa religiosa nazionale dell’antica Grecia, seconda per importanza solo alle Olimpie. Si celebrava in onore di Apollo Pizio, che l’avrebbe istituita dopo aver ucciso Pitone, il [...] drago, figlio della Terra, che dava oracoli presso una sorgente ai piedi del Parnaso, non lontano da Delfi (anticamente detta Pito, gr. Πυϑώ). In realtà la festa sembra risalire alla vittoria dell’Anfizionia sulla città di Cirra nella prima guerra ...
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Scrittore spagnolo di origine sarda (n. Alghero, sec. 16º), militare, autore di una novella pastorale in versi e prosa, Los diez libros de fortuna de amor (1573), elogiata da Cervantes, con tono di burla, [...] nel Don Quijote (parte I, cap. 6) e esplicitamente stroncata nel Viaje al Parnaso. L'opera ha qualche interesse storico per i numerosi riferimenti, naturalistici ed etnografici, alla Sardegna e contiene anche due poesie in lingua sarda. ...
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Letterato (Venezia 1738 - ivi 1817). Gesuita, insegnò nei collegi della Compagnia; dopo la sua soppressione (1773) si dedicò all'attività giornalistica e letteraria; fu in Arcadia col nome di Florideno [...] letterario, 1787; Il bello sepolcrale, 1796), curò fortunate iniziative editoriali, in particolare le collezioni Parnaso italiano (56 voll., 1784-91) e Parnaso de' poeti classici d'ogni nazione, trasportati in lingua italiana (41 voll., 1793-1803 ...
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Nato a Milano verso il 1700. S'ignora la data della sua morte. Nel 1732 violoncellista alla corte di Monaco di Baviera, nel 1737 compositore da camera, nel 1750 direttore di cappella alla stessa corte. [...] Pensionato nel 1780. Scrisse per Monaco: Apollo tra le Muse in Parnaso, 1737; Mitridate, 1738; Ifigenia, 1739; Semiramide, 1740. Compose pure uno Stabat Mater, ora conservato nel museo di Dresda. ...
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Nato a Mantova il 18 luglio 1718, entrò nel '38 nella Compagnia di Gesù, e insegnò lettere successivamente a Brescia, a Bologna, a Venezia, ove la sua cella divenne il convegno dei più illustri poeti che [...] ivi fiorivano, da lui celebrati nel poemetto Il Parnaso Veneto. Dal '52 al '59 visse a Parma, dove fu poeta del teatro del Collegio dei Nobili, e scrisse Demetrio Poliorcete e il Serse, due delle più notevoli tragedie del "teatro gesuitico". Ebbe ...
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Uno dei capi dei Focesi all'inizio della terza guerra sacra (356-46 a. C.). Occupò Delfi e il santuario invitando tutti i Greci alla ribellione contro l'egemonia beotica. Raccolse un ingente esercito di [...] mercenarî che stipendiò con i tesori del santuario delfico; fu però sconfitto e ucciso presso Neone, ai piedi del Parnaso (354), da Beoti e Tessali riuniti. ...
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Famiglia di tipografi spagnoli (secc. 18º-19º). Manuel (Saragozza 1709 - Cervera 1757) resse la tipografia dell'univ. di Cervera. Più famoso è il fratello Joaquín (Saragozza 1725 - Madrid 1785), stampatore [...] spagnola e della Camera del re; pregiate sono le edizioni bibliche, il Breviarium Gothicum secundum regulam Beatissimi Isidori (1775), El Parnaso Español di Lopez de Sedano (1768-78), il Don Quijote (1780-82) e una nuova ed. della Bibliotheca hispana ...
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FOCIDE (Φωκίς, Phocis)
N. Cucuzza
Regione della Grecia centrale, fra il golfo di Corinto a S e un breve tratto di costa del canale dell'Eubea a N, così denominata dall'eroe corinzio Phokos che vi si [...] è stata recuperata una base di statua in marmo con dedica a Marco Aurelio Commodo Antonino.
A SE di Tithorèa, sulle propaggini del Parnaso, circa 1 km a S del villaggio di Daulia, è il sito della città di Daulis, la cui acropoli conserva resti di ...
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Letterato (Messina 1592 - ivi 1670) vissuto a Roma e a Venezia; dopo i due idillî Endimione e Arianna (1611) scrisse poemi (più notevole di tutti Babilonia distrutta, 1624) e poemetti (La via lattea, 1614); [...] L'Occhiale appannato (1629). A difesa del Marino compose anche due commedie (Le rivolte di Parnaso, 1626, e Le liti di Pindo, 1634) e un romanzo (Le guerre di Parnaso, 1642). Contro Paolo Sarpi scrisse una Censura theologica (1654), che poi ritrattò. ...
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(gr. Κηϕισός) Nome di vari fiumi della Grecia antica.
Il C. d’Attica è un fiumicello che attraversa la pianura di Atene, ricordato da Sofocle nell’Edipo a Colono; dava nome a Cefisia (gr. Κηϕισιά), demo [...] Eretteide, situato sul versante ovest del monte Brilesso, residenza favorita di Erode Attico.
Il C. di Beozia (odierno Mavroneri) nasce ai piedi del Parnaso e attraversa la Focide e la Beozia immettendosi nel lago Copaide, ora quasi prosciugato. ...
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Parnaso
Parnaṡo (raro Parnasso) s. m. – Propriam., nome (lat. Parnasus o Parnassus, dal gr. Παρνασός o Παρνασσός) di un massiccio montuoso della Grecia centrale, a nord del golfo di Corinto (nelle vicinanze di Delfi e anche del monte Elicona),...
parnasico
parnàṡico (o parnàssico) agg. [der. di Parnaso] (pl. m. -ci), letter. – Forma rara per parnasio: Il parnassico allòr (L. Alamanni), in quanto l’alloro era sacro ad Apollo, e quindi alla poesia.