Scrittore brasiliano (Taubaté, San Paolo, 1882 - San Paolo 1948). I suoi interessi letterarî si rivolsero soprattutto al parnassianesimo, dal quale L. derivò nella sua prosa l'uso abbondante di metafore [...] e aggettivi, e al realismo di impronta nazionalistica e regionalistica, che si espresse nella descrizione della miseria e dell'arretratezza di alcune zone del Brasile. Pubblicò volumi di racconti (Urupês, ...
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Letterato brasiliano (Larangeiras, Sergipe, 1860 - Rio de Janeiro 1934). Considerato un precursore del modernismo del suo paese, avversò il parnassianesimo, e analizzò con acume le specificità linguistiche [...] del portoghese brasiliano. Più che le opere in versi (Dias de sol, 1884; Avena e cítara, 1885) sono da ricordare i suoi saggi storici, filologici e critici (História do Brasil, 1900; Páginas de estética, ...
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Scrittore belga (Anversa 1854 - Schaerbeek 1927) di lingua francese. Si unì (1881) al gruppo di scrittori che fondarono La Jeune Belgique, da cui poi si distaccò non condividendo il loro sempre più accentuato [...] parnassianesimo, e fondò un'altra rivista, Le Coq rouge (1895). Rappresentò di preferenza ambienti campestri e figure di reietti e di vagabondi. I suoi principali romanzi, di un realismo a volte troppo violento, sono: Kees Doorik (1883); Les milices ...
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Poeta greco (Leucade 1884 - Atene 1951). Formatosi nel clima della cosiddetta Scuola dell'Eptaneso, maturò una grande sensibilità per la lingua demotica e acquisì diretta conoscenza di molte letterature [...] straniere, in primo luogo quella italiana. Dopo le prime poesie, influenzate dal tardo parnassianesimo e dal simbolismo, e il poema ᾿Αλαϕροΐσκιωτος ("Il visionario", 1909), liricamente autobiografico, con Ραψωδίες τοῦ ᾿Ιονίου ("Rapsodie dello Ionio", ...
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Poeta greco (1857 - 1932). La sua unica raccolta poetica, Στίχοι ("Versi", 1880), è tra le prime manifestazioni della nuova poesia che, in opposizione al romanticismo di maniera della scuola ateniese, [...] s'ispirò alla realtà quotidiana, assumendo come propria lingua la demotica e promuovendo, sulla scia del parnassianesimo, attente ricerche formali. ...
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Poeta brasiliano (Rio de Janeiro 1865 - ivi 1918). Svolse una feconda attività giornalistica e riunì in alcuni volumi i suoi scritti di critica letteraria (Crítica e fantasia, 1904; Conferéncias literárias, [...] 1906; Ironia e piedade, 1916). La sua poesia (Poesias, 1889) è sostanzialmente legata ai moduli del parnassianesimo, ma se ne scioglie spesso per l'impeto cordiale dell'ispirazione. Pubblicò anche uno studio di metrica (Tratado de versificasão). ...
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Poeta peruviano (1837-1904). Tra i maggiori esponenti dell'Ottocento letterario peruviano, dal lirismo dei primi racconti (Edgardo o Un joven de mi generación, 1864) passò poi ad opere in cui la romantica [...] del sentimento panamericano e dei vincoli che uniscono la patria alla storia di Spagna, attraverso l'esperienza letteraria del parnassianesimo francese, trovò forma equilibrata e classicamente composta (Elegía á la muerte de S. M. el rey Alfonso XII ...
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Poeta e critico greco (Patrasso 1859 - Atene 1943). Movendo dalla cosiddetta Nuova scuola ateniese, sorta in opposizione alla poesia romantica, usò in prosa e in poesia la lingua popolare sull'esempio [...] toni lirici generano spesso nella poesia di P. ridondanza e non poche oscurità, soprattutto là dove indulge alle suggestioni del parnassianesimo (῎Υμνος τῆς ᾿Αϑηνᾶς «Inno ad Atena», 1889) o del simbolismo (Τὰ μάτια τῆς ψυχῆς μας «Gli occhi dell'anima ...
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Melo Neto, João Cabral de
Ugo Serani
Poeta brasiliano, nato a Recife il 9 gennaio 1920. Nel 1940 si è trasferito con la famiglia a Rio de Janeiro, dove ha frequentato i maggiori letterati brasiliani [...] O cão sem plumas è passato a un'attenzione particolare per il metro e la rima, evitando sia il rischio del parnassianesimo sia quello di una creatività svincolata da regole.
Nel 1956 è apparsa la raccolta complessiva Duas águas, divisa in due parti ...
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Maniera d’arte elaborata, dotta, raffinata, propria della letteratura e della poesia greca (Callimaco, Teocrito ecc.) nel periodo detto alessandrino o ellenistico (4°-1° sec. a.C. ➔ ellenismo).
Preannunciato [...] con ogni forma d’arte estremamente elaborata: dal neoclassicismo fiorito nel segno della grazia (Foscolo, appunto, delle Grazie), al parnassianesimo e al decadentismo, da Ch.-M.-R. Leconte de Lisle a P. Loüys, al D’Annunzio del periodo ‘bizantino ...
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parnassianismo
(o parnassianéṡimo) s. m. [der. di parnassiano]. – Nome con cui si designa l’esperienza poetica della scuola parnassiana e la corrente letteraria europea che ne deriva nella seconda metà del sec. 19°.