FEDERICO II, ATTIVITÀ POETICA
SStefano Rapisarda
Sono sei i componimenti che, con vario grado di attendibilità, diversi testimoni assegnano al nome di Federico. Pressoché certa è l'attribuzione della [...] autore, De la mia dissïanza. È una 'canzone di malmaritata' che chiede a Dio la morte del marito: "Nel mondo nom foss' siciliani di Casa Reale (Re Giovanni, Federico II, Re Enzo), Palermo 1934; L. Cassata, Poesie di Federico II, "La Parola del Testo ...
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Prosatori Latini del Quattrocento – Introduzione
Eugenio Garin
I
L'insidia implicita nel concetto stesso di genere letterario ha non di rado contribuito a falsare la prospettiva necessaria a ben collocare [...] visibile del Dio verace. E ficiniana è l'opposizione del carcere oscuro e della luce di vita, della tenebra di morte e e a filosofi, e sa che la parola bene adoprata, ossia veramente espressiva, e più potente di ogni esercito.
Il suo motto, racconta ...
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GUALTIERI, Lorenzo (Lorenzo Spirito)
Guido Arbizzoni
Nacque a Perugia da Cipriano, notaio di prestigio, e da Andrea Matteucci, che morì quando il G. era ancora in tenera età. In assenza di documenti [...] caduta di Costantinopoli. L'ombra svanisce e, nell'ultima parte del poema, il G. assume in prima persona la parola per origine della vocazione militare del giovane Niccolò, nato di umile origine: il dio Marte appare al fanciullo e lo spinge ad ...
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DANDOLO, Milly
Giovanna Romei
Nacque il 4 genn. 1895 a Milano, nell'agiata famiglia di un chirurgo di origine veneta Alessandro, e di Elvira Janna. Studiò infatti a Castelfranco Veneto e poi in collegio [...] , e al valore della parola.
Durante la guerra la di dolore, anche nell'amore appunto, di morte e dunque di rassegnazione. Singolarmente, negli scritti "per adulti" la religione non soccorre lo spirito: le disperate vittime a volte si rivolgono a Dio ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Scienze (2013)
Girolamo Fracastoro
Francesca Maria Crasta
Girolamo Fracastoro, nella cui visione si fondono tradizione aristotelica, suggestioni lucreziane e neoplatoniche, si colloca al centro della scena intellettuale [...] commentario di Ficino al Simposio (1484), le idee, le ragioni, le semenze e le forme derivano dalla stessa fonte che è Dio e solo dallo sguardo e dalla parola del poeta, capace di fondere in un unicum filosofia e poesia, di dare senso e valore al ...
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Miti e mitologia
Emanuele Lelli
Un serbatoio inesauribile di racconti e di simboli
Prodotto dall’innata tendenza dell’uomo a raccontare, il mito propone in ogni cultura una serie multiforme di figure [...] antichi ci hanno lasciato: la mitologia. Mitologia è una parola che deriva dal greco e che significa proprio «racconto del viaggiano. Spesso non per loro volontà, ma per ordine di un dio o di qualcuno che li ha sfidati od obbligati a compiere una ...
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GILIO, Giovanni Andrea
Michele Di Monte
Nacque a Fabriano in un anno non precisabile della prima metà del XVI secolo (la sua prima opera nota fu pubblicata nel 1550). Nulla si conosce circa la sua formazione [...] nel 1550 un Trattato de la emulatione che il Demonio ha fatta a Dio ne l'adorazione, ne' sacrificii e ne le altre cose appartenenti alla presentano un rapido elenco delle figure retoriche diparola e di concetto. Ogni capitolo è illustrato con esempi ...
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BUFFA, Domenico
Lucetta Franzoni Gamberini
Nato in Ovada (Alessandria) il 16 genn. 1818 da Stefano e da Francesca Pesci, in una agiata famiglia borghese di saldi principi religiosi e di elevata cultura, [...] i motti "L'Italia farà da sé" di Carlo Alberto e "Dio lo vuole" di Pio IX. La tendenza del giernale fu, riprendere il suo posto alla Camera, dove prese la parola, per l'ultima volta in veste di ministro, nella seduta del 26 marzo, quando lesse la ...
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LUBRANO, Giacomo
Luigi Matt
Nacque quasi certamente a Napoli nel 1619, forse il 12 settembre. Non sono noti i nomi dei genitori e nulla si sa della sua infanzia.
La prima notizia certa riguarda il suo [...] unione nel viaggio mistico a Dio: testi italiani dei secoli XVI-XVII, in Riv. di storia e letteratura religiosa, polemica. Gli epigrammi latini di G. L., in Esperienze letterarie, III (1978), 2, pp. 31-54; Id., L'arcimondo della parola. Saggi su G. ...
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DE BONIS, Giovanni
Paolo Viti
Molto scarsi e frammentari sono gli elementi a noi noti della biografia di questo poeta aretino della seconda metà dei Trecento, e in generale desunti dai suoi stessi scritti.
Anche [...] l'ipotesi che vede in quella "l" l'iniziale di una parola che serviva ad indicare l'attività svolta dal D.: "lector Seguono le più terribili maledizioni contro i colpevoli di tante miserie, le invocazioni a Dio e alla Vergine; e lunghi e ripetuti ...
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dio2
dio2 (e Dio, soprattutto nel sign. 1) s. m. [lat. dĕus, pl. dĕi e dī] (pl. dèi, ant. e dial. dii; al sing. l’art. è il, al plur. gli; la d- iniziale ha sempre, dopo vocale, il raddoppiamento sintattico; v. anche iddio). – 1. a. L’Essere...
parola
paròla s. f. [lat. tardo parabŏla (v. parabola1), lat. pop. *paraula; l’evoluzione di sign. da «parabola» a «discorso, parola» si ha già nella Vulgata, in quanto le parabole di Gesù sono le parole divine per eccellenza]. – 1. Complesso...