AVERANI, Giuseppe
Nicola Carranza
Nacque a Firenze il 20 marzo 1662. Celebrato interprete del diritto romano, rinnovatore degli studi giuridici nell'ateneo pisano, fu considerato dai contemporanei il [...] in Institutiones Iuris Canonici, IV, Pisis 1732, pp. 75 ss. Celebre fu un suo parere sui Mobili (Interpret. della parola "Mobili", in G. A., Lezioni Toscane, Firenze 1746, III, pp. 284 ss.).
Uditore della Rota fiorentina, fu frequentemente consultato ...
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MANGANARO, Giorgio
Fabio Zavalloni
Nacque a Portoferraio nell'isola d'Elba nel 1797. Il padre Giuseppe, appartenente a una facoltosa famiglia locale, durante l'occupazione francese del 1799 era stato [...] Camera legislativa toscana il M., che riconfermò il seggio anche nelle elezioni del novembre 1848, prese la parola in numerose occasioni: particolarmente significativi furono gli interventi (entrambi del gennaio 1849) in favore della proposta di ...
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CARRESIO, Lodovico
Claudio Mutini
Nacque a Padova nel 1463, probabilmente da famiglia di umilissime condizioni. Conseguita la laurea in filosofia e in medicina, riuscì a guadagnarsi presto una notevole [...] .: era vivace e irrequieto, aggressivo nelle dispute con i colleghi, aspro nei rapporti con i discepoli, eccessivamente libero nella parola sino a rasentare i limiti della trivialità e dello scandalo. Sotto questo aspetto il medesimo Scardeone non si ...
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CANOBIO (Canobius, de Canobio), Antonio
Guglielmo Gorni
Fu figlio di Giacomo, funzionario di Filippo Maria Visconti, e di Polonia Ligurni, e fratello di Bartolomeo. Nacque a Milano sul principio del [...] anche il C. senza prendervi parte, è duplice: "se un uomo possa amare una donna a cui non ha mai rivolto parola; e se sia possibile innamorarsi e disamorarsi di una donna a proprio piacimento". Le ragioni e le personalità degli interlocutori sono ...
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ARNOLFO
Ovidio Capitani
Nipote di Guido da Velate, nel 1059, durante la missione di Pier Damiani a Milano, di cui egli rese ampia relazione a Ildebrando nell'Actus mediolanensis, fuconsiderato dall'eremita [...] legati al concilio che avrebbe tenuto dopo la Pasqua del 1068, cioè dopo il 23marzo 1068.Di A. non si faceva parola. Forti di questa approvazione, i Cremonesi avrebbero cacciato il clero indegno, inducendo i Piacentini a far lo stesso. Il Meyer von ...
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Ungaretti, Giuseppe
Silvia Zoppi Garampi
Una poesia che racconta la vita di un uomo
Ungaretti è stato uno dei massimi poeti italiani del Novecento. In una delle poesie composte mentre era al fronte [...] voce e un messaggio destinati all’intera umanità. Con le sue parole Ungaretti sollecita l’uomo a non arrendersi di fronte alle difficoltà e a volte un verso è composto da una sola parola: il poeta vuole dilatare il significato di un singolo vocabolo ...
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Regista e sceneggiatore russo, nato a Magnitogorsk (oblast′ di Čeljabinsk) il 21 maggio 1934. Autore appartato di un cinema umanistico di introspezione psicologica e grande semplicità formale, si è segnalato [...] chiamata a interpretare il ruolo di Giovanna d'Arco sogna di cambiare la sua vita, e Prošu slova (1976, Chiedo la parola), storia di una donna sindaco lacerata fra la necessità di fronteggiare le responsabilità politiche e di carriera e i dubbi sul ...
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Musicista (Roncole, Busseto, 10 ottobre 1813 - Milano 27 gennaio 1901). Massimo operista italiano dell'Ottocento, tra i più celebrati di tutti i tempi, V. musicò 28 opere, alle quali vanno aggiunti cinque [...] sempre nuovi e stimolanti (talora persino quasi rivoluzionarî come Rigoletto e Traviata), la giusta parola scenica, il più adeguato rapporto tra parola e musica, entrambe al servizio della situazione drammatica. Così anche l'eventuale ricorso a ...
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Figlio (Firenze 1768 - Vienna 1835) di Leopoldo di Asburgo-Lorena, granduca di Toscana e poi Leopoldo II imperatore, e di Maria Luisa, figlia di Carlo III di Spagna, fu inviato nel 1784 a Vienna, dove [...] , con una meticolosa osservanza letterale dei regolamenti vigenti, con la censura e con l'oppressione della libertà di parola e di pensiero. Onde l'aspetto poliziesco assunto dal suo governo, specie nei territorî periferici divenuti aspramente ...
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Scrittore latino (n. Como 61 o 62 d. C. - m. 114 circa), figlio di L. Cecilio Cilone e di Plinia, sorella di P. il Vecchio. Fu scolaro di Quintiliano e di Nicete Sacerdote, fu amico di filosofi come Eufrate [...] , più che mirare al facile successo oratorio, si preoccupò di scendere in difesa della giustizia e mise volentieri la sua parola al servizio di parenti e di amici che in lui trovavano il sostenitore autorevole ed efficace. Dovettero avere una larga ...
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parola
paròla s. f. [lat. tardo parabŏla (v. parabola1), lat. pop. *paraula; l’evoluzione di sign. da «parabola» a «discorso, parola» si ha già nella Vulgata, in quanto le parabole di Gesù sono le parole divine per eccellenza]. – 1. Complesso...
parole
‹paròl› s. f., fr. [lo stesso etimo dell’ital. parola]. – 1. Nel gioco del poker (per ellissi da je passe parole «passo parola»: v. parola, nel sign. 7 b), espressione interiettiva con cui un giocatore, non avendo buone carte o volendo...