Il gerundio è un modo verbale non finito invariabile, formato con i suffissi -ando (prima coniugazione) e -endo (seconda e terza). Ha una forma semplice (cantando) e una forma composta (avendo cantato).
Il [...] volte, all’uso latineggiante umanistico, e che quindi cominciano a entrare nella lingua a partire dal Trecento.
Molte parole, come, per es., faccenda (dal lat. facĕre), conservano almeno in parte il senso deontico del gerundivo latino («qualcosa ...
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I puntini (detti anche puntini sospensivi) sono una piccola serie di punti (di solito tre: ‹...›) che, nella scrittura, segnalano il luogo in cui un discorso è stato interrotto o lasciato in sospeso (da [...] non letterari si dà un uso ‘brillante‘ dei puntini, che ricorre quando si vuole annunciare un gioco di parole, una parola audace o paradossale o una battuta di spirito (Serianni 1988). Questo impiego si trova spesso nella prosa giornalistica, oppure ...
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I vezzeggiativi sono alterati (➔ alterazione) che hanno un significato attenuativo con forte componente affettiva. Attraverso il vezzeggiativo il parlante vuole in genere esprimere la propria vicinanza [...] - New York, Mouton de Gruyter.
Grossmann, Maria & Rainer, Franz (a cura di) (2004), La formazione delle parole in italiano, Tübingen, Niemeyer.
Merlini Barbaresi, Lavinia (2004), Alterazione, in Grossmann & Rainer 2004, pp. 264-292.
Thornton ...
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Diversamente dal trattino lungo (o lineetta; ➔ trattino), il trattino breve (detto semplicemente trattino) serve a unire vari elementi linguistici: per es., due aggettivi in un composto (afro-cubano, dolce-amaro, [...] » 7 febbraio 1985, p. 18).
Con un prefisso o suffisso (come con un prefissoide e suffissoide) accompagnato da altra parola, l’uso del trattino è spesso oscillante. Il trattino appare costantemente nella fase iniziale della nuova voce (per es., pay ...
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Presso i grammatici greci, ogni particolarità accessoria che appare nella realizzazione di un suono nella parola, indipendentemente dall’articolazione essenziale di esso: intonazione, aspirazione, quantità [...] per cui la quantità di una sillaba finale uscente in vocale o in dittongo o in m di regola non veniva percepita se seguita da parola iniziante con vocale o con h (man(e) erat; pulver(em) Olympicum; nem(o) haec); l’aferesi, per cui le forme es ed est ...
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Chimica
Reazione che si svolge fino all’equivalenza, tra un acido e una base con formazione della base e dell’acido coniugati. Per es.:
HCl + C2H5ONa → NaCl + C2H5OH.
All’equivalenza si ottiene cloruro [...] la medesima normalità hanno la stessa capacità totale di n. anche se i due acidi hanno diverso grado di dissociazione. In altre parole, il concetto di equivalenza si basa sulla capacità di n. e non sul grado di dissociazione.
Economia
Politica di n ...
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segmentazione Suddivisione in parti, in elementi vari.
Biologia
Il processo iniziale dello sviluppo embrionale, che consiste in una serie di successive divisioni dell’uovo fecondato o partogenetico in [...] del lavoro ecc.
Linguistica
In analisi linguistica, suddivisione del discorso parlato nelle unità componenti (sintagmi, parole, sillabe, fonemi); in particolare la suddivisione in fonemi o la suddivisione negli elementi componenti più piccoli ...
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Un enunciato contiene tipicamente (ma non necessariamente) informazioni di due tipi; una parte indica qualcosa che parlante e ascoltatore sapevano già: dà cioè un’informazione data; un’altra indica qualcosa [...] 1981), e a quelle funzionali, quali i ➔ segnali discorsivi. I concetti di dato/nuovo non si applicano nemmeno alle parole che segnalano relazioni fra i costituenti, come le preposizioni, gli articoli e certi avverbi (Lombardi Vallauri 2002: 59). Nel ...
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Il grado comparativo è la proprietà dell’aggettivo che permette di attribuire a un nome una proprietà, espressa da quell’aggettivo, allo stesso tempo comparandone l’intensità con un altro nome (detto ➔ [...] e gli avverbi sono intensificati, positivamente o negativamente, per mezzo di avverbi: più, meno, tanto. In altre parole, le costruzioni comparative (come alcune di quelle superlative) sono in genere espresse con una struttura analitica, in cui ...
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Il valore iterativo (o frequentativo) esprime, in genere rispetto a un verbo (ma anche a nomi o aggettivi deverbali; ➔ deverbali, nomi), un’azione o un processo che si attua in modo ripetuto. Il valore [...] classe dei prefissi modali, ha le seguenti proprietà: non è portatore di accento proprio; tende a non integrarsi prosodicamente con la parola base; tende a non unirsi a basi flesse; può unirsi a basi derivate; non può essere fattorizzato; ha un’alta ...
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parole
‹paròl› s. f., fr. [lo stesso etimo dell’ital. parola]. – 1. Nel gioco del poker (per ellissi da je passe parole «passo parola»: v. parola, nel sign. 7 b), espressione interiettiva con cui un giocatore, non avendo buone carte o volendo...
parola
paròla s. f. [lat. tardo parabŏla (v. parabola1), lat. pop. *paraula; l’evoluzione di sign. da «parabola» a «discorso, parola» si ha già nella Vulgata, in quanto le parabole di Gesù sono le parole divine per eccellenza]. – 1. Complesso...