I geosinonimi sono parole di uso regionale (➔ regionalismi) che, nelle varie parti del territorio italiano, designano uno stesso oggetto. Al pari dei ➔ sinonimi, sono quindi dotati di significato uguale [...] extralinguistico, gioca spesso un ruolo la distanza strutturale, reale o presunta, tra il dialetto che funge da Achille 2002: 37, eccetto le aggiunte tra parentesi). Un cenno a parte merita la nozione di «caffè macchiato con una spruzzata di cacao», ...
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L’indicativo è uno dei modi della coniugazione del verbo (➔ modi del verbo; ➔ coniugazione verbale). Con i suoi otto tempi, quattro semplici (presente, imperfetto, passato remoto, futuro; ➔ tempi semplici) [...] in (1) b.,
(1) a. Gianni è partito
b. Gianni sarebbe partito
si osserva che solo la prima permette di asserire l’evento certezza, ammettendo anche il riferimento a situazioni non reali o immaginarie. Tempo futuro e aspetto imperfettivo sono ...
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L’inquadramento e la descrizione del linguaggio economico (o, meglio, della lingua dell’economia e della finanza; Dardano 1998: 65-69; Rainer 2006: 2148-2149) come linguaggio settoriale (➔ linguaggi settoriali) [...] economica essenzialmente come amministrazione dell’unico bene reale riconosciuto, la proprietà terriera (criterio e contabilità mercantile, quali: il libro dei conti (conto, nel senso di «partita di dare e avere» risale al XIV sec. ed è vivo nel ...
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I segnali discorsivi (detti anche marcatori di discorso) sono elementi linguistici (parole, espressioni, frasi), di natura tipicamente pragmatica, diffusi in specie nella ➔ lingua parlata, che, a partire [...] (per es., per così dire).
Quelli che seguono sono esempi reali, tratti da conversazioni quotidiane (1 e 2) e da Internet cfr. Bazzanella 1994: 154), e di accordo o conferma o rinforzo da parte dell’interlocutore (I, 7b, in tab. 1), come esatto in ...
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Il modo congiuntivo è uno dei modi del verbo italiano (➔ modi del verbo). Ha quattro tempi: due semplici (il presente e l’imperfetto) e due composti (il passato e il trapassato). Nella tradizione grammaticale, [...] contenuto è dato come reale:
(3) a. so che Giovanni è partito
b. è risaputo che Giovanni è partito
(4) a. temo che Giovanni sia partito
b. è probabile che Giovanni sia partito
(5) a. rimpiango che Giovanni sia partito
b. mi spiace che Giovanni ...
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La portata complessiva dell’➔interferenza russa nella lingua italiana è stata largamente sottovalutata. In effetti, sia in età zarista sia nella fase compresa tra la Rivoluzione d’ottobre e la dissoluzione [...] la cui accezione figurata si presta a indicare qualsiasi «luogo, reale o morale, di isolamento» (attestato dal 1974 e nel se Michail Gorbačëv assunse le funzioni di segretario generale del Partito comunista sovietico l’11 marzo del 1985, il nuovo ...
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Vittorio Alfieri (Asti 1749 - Firenze 1803) è il maggior scrittore italiano di tragedie. Nacque nel Piemonte sabaudo, da nobile famiglia e studiò alla Reale Accademia di Torino, dove compì, come dice egli [...] a lui precedenti o contemporanei, anche se, indubbiamente, i suoi stilemi erano in gran parte quelli consolidati nella tradizione tragica a partire dal Cinquecento. Certo Alfieri raggiunse livelli di maestria mai toccati prima, tanto da essere ...
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La storia dell’espressione educazione linguistica e delle riflessioni e prese di posizione che ne sono scaturite, inizia almeno nella seconda metà dell’Ottocento, esattamente dal 1873, da uno scritto del [...] disciplinari complessi, veicolati in una lingua ancora in gran parte ‘straniera’, e con docenti abituati da sempre al ben scrittura certamente più frequenti e utili nella vita reale, quali prendere buoni appunti, sintetizzare, saper produrre ...
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Carlo Emilio Gadda, primogenito di tre fratelli, nacque a Milano nel 1893 da famiglia borghese (padre imprenditore tessile, madre docente nelle scuole magistrali). Certe ristrettezze economiche, denunciate [...] connessa all’atto del conoscere, che è sempre inserire qualcosa nel reale e perciò è deformare, con un impiego spastico della lingua che stilistico.
L’ira e la protesta hanno una parte di rilievo tra le motivazioni etiche della scrittura gaddiana ...
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Per descrivere la relazione di finalità occorre ignorare la sua forma di espressione più nota, cioè la frase finale (➔ finali, frasi), per concentrarsi sulla sua struttura concettuale. In termini generali, [...] ; (Giovanni) l’ha fatto perché ha perso il treno.
A partire dalla distinzione tra cause e motivi, il fine trova posto tra i il suo compimento, spinge all’azione. Se l’intenzione non è reale, non si ha più un motivo ma una relazione condizionale (➔ ...
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reale2
reale2 agg. [dal lat. mediev. realis, der. di res «cosa»]. – 1. Che è, che esiste veramente, effettivamente e concretamente (contrapp., nell’uso com. e generico, a immaginario, illusorio e anche a apparente, ideale, possibile): le mie...
realita2
realità2 s. f. [der. di reale2]. – 1. La condizione di ciò che è reale. È forma usata talvolta come astratto dell’agg. reale2, per evitare confusione con i sign. concreti che ha spesso la parola realtà: così in geometria algebrica,...