Sì, vero, c’è stato un cambio di prefisso, nel corso del tempo e nell’evoluzione della parola. Poi si è affermata, nell’italiano standard, la forma prosciutto. L’uso ha vinto, è diventata larghissimamente maggioritaria questa forma. Presciutto, che ...
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Nel registro informale, così largo di dominio ormai nel parlato quotidiano, è ormai normalissimo (da connotato come uso regionale quale era qualche decennio fa) l’uso della particella pronominale personale [...] riflessiva atona (mi, ti, si, ci, vi, si) p ...
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In molti modi di dire tradizionali, la particella pronominale la ha un valore espressivo e intensivo, serve cioè a rafforzare il senso del verbo e basta. In questo caso accompagna il verbo durare nel senso [...] di ‘resistere, sopportare, insistere’: inso ...
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L’uso è ammesso, in particolare nella lingua corrente in contesti non formali e in situazioni comunicative caratterizzate da un tono colloquiale. I pronomi riflessivi vengono adoperati con intento intensivo-affettivo, che sottolinea la partecipazion ...
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No, non è obbligatorio l’uso del verbo avere, anche se ormai avere si alterna e affianca, negli usi correnti, in presenza di verbi modali, con essere come ausiliare che ci aspettiamo senz’altro nel caso di verbi di moto: sono dovuto andare / ho dovu ...
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Nel caso in questione, non c’è un “divenire”: si tratta invece di due usi, cui soggiacciono regole di riferimento diverse, entrambe esistenti e tipiche di registri di lingua differenti. Nel caso dell’uso consolidato, tipico della lingua scritta e de ...
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Bisogna distinguere. Un conto è il verbo non pronominale affogare, un conto è quello pronominale appoggiarsi (‘sostenersi, reggersi su qualcosa’). Il primo, nella forma del participio passato (affogato), [...] potrà unirsi alla particella locativa vi (‘lì, ...
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Intanto va detto che ci con valore locativo può (non per forza deve) accompagnare il verbo essere. Certo va distinto il valore proprio, 'esistenziale' del verbo essere (questi sono ombrelli), da quello [...] locativo in combinazione con la particella ci (c ...
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Partiamo dalla situazione più diffusa: il verbo avere preceduto da ci. La particella ci insieme con il verbo avere è un fenomeno della lingua parlata colloquiale, da secoli. Se però si vuole trascrivere [...] nella lingua scritta (verbale di un interrogat ...
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Pozzanghera deriva da pozza, con l’aggiunta di un suffisso non chiaro.Ci è anche una particella pronominale. Come pronome personale, «concorre alla declinazione del pron. pers. noi, come compl. oggetto [...] (egli ci chiama = chiama noi) o come compl. di ...
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particella
particèlla s. f. [lat. *particĕlla, dim. di particŭla che a sua volta è dim. di pars partis «parte»]. – 1. Piccola parte, frazione assai minuta, quantità minima di qualche cosa: ridurre un solido in p. quasi impalpabili; meno com.,...
particellare
agg. [der. di particella]. – 1. Che si riferisce a particelle o è costituito da particelle: sistema p.; lo schema p. di un sistema materiale; la struttura p. (cioè discontinua) della materia. 2. Relativo alle particelle del terreno:...
particèlla In fisica, costituente microscopico della materia. In partic., le p. elementari sono quark e leptoni che, alla luce delle conoscenze attuali, non mostrano una struttura interna, le p. subnucleari (per es. protone, neutrone) sono quelle...
PARTICELLA (fr. particule; sp. partícula; ted. Partikel; ingl. particle)
Giacomo Devoto
Parola accessoria, priva di valore semantico autonomo (v. morfologia) e di autonomia fonetica. Dal punto di vista semantico si limita a determinare le...