È corretto. La particella ci con valore di luogo figurato (= lì) è senz’altro la forma più usata, tipica del parlato, nettamente predominante rispetto alla variante più tradizionale, vi, oggi percepita [...] come più ricercata, se non affettata. ...
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Il verbo è, naturalmente, essere, che spesso si trova congiunto con la particella ci in formule presentative comunissime nella lingua corrente, sia parlata sia scritta, pienamente assorbite nel neostandard: [...] nella stanza ci sono le sedie; ci siamo tu ...
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L’uso del verbo con la particella pronominale riflessiva ha una sua ragion d’essere come enfasi affettivo-intensiva dell’azione compiuta: fumarsi una sigaretta o mangiarsi un bel piatto di pastasciutta, [...] com’è evidente, accentuano il piacere che sost ...
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La grammatica dell'italiano scritto prevede un uso mirato e controllato, preciso, delle riprese pronominali. Per questo motivo, sufficit (basta e avanza) un semplice mi, necessario per capire chi è il “soggetto logico” dell'interessamento. Nell'ital ...
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È corretto? E se il caffè fosse un caffè corretto (con mistrà, brandy o grappa)? Lasciando perdere i giochi di parole, diremo che quel ci, quella particella pronominale attaccata in fondo al verbo, legittimamente [...] suscita qualche dubbio. Non sarebbe ...
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Non è facile trovare una soluzione soddisfacente per la resa grafica di una sequenza di suoni che non trova un rispecchiamento codificato nella scrittura in corrispondenza con quei lessemi. Ciò deriva [...] dal fatto che l'uso della particella ci davanti a ...
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Non siamo in presenza di una «funzione cambiata» di recente; anzi, viene il sospetto che certi usi estensivi e modificati - rispetto all'originario strumento avverbiale di locazione – facciano parte integrale della storia della lingua italiana da te ...
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In questo caso (verbo pronominale con particella intensivo/affettiva fumarsi) si può concordare la forma verbale, per genere e per numero, o con il soggetto (qui è il sottinteso tu, femminile), o con il [...] complemento oggetto (cosa): in ogni caso il ri ...
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La particella de non esiste, come entità autonoma, ma ha una sua funzione come variante grafica diremmo d'emergenza per sostituire la preposizione di in presenza di situazioni imbarazzanti (per tutti noi [...] italiani), quando si ha a che fare con titoli ...
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Senz'altro nella seconda frase c'è (appunto) la forma corretta c'è. La particella ci si presenta molto spesso unita al verbo essere e assume valori differenti: per esempio, locativo proprio (c'è tanta [...] gente nella stanza) o locativo attenuato e figur ...
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particella
particèlla s. f. [lat. *particĕlla, dim. di particŭla che a sua volta è dim. di pars partis «parte»]. – 1. Piccola parte, frazione assai minuta, quantità minima di qualche cosa: ridurre un solido in p. quasi impalpabili; meno com.,...
particellare
agg. [der. di particella]. – 1. Che si riferisce a particelle o è costituito da particelle: sistema p.; lo schema p. di un sistema materiale; la struttura p. (cioè discontinua) della materia. 2. Relativo alle particelle del terreno:...
particèlla In fisica, costituente microscopico della materia. In partic., le p. elementari sono quark e leptoni che, alla luce delle conoscenze attuali, non mostrano una struttura interna, le p. subnucleari (per es. protone, neutrone) sono quelle...
PARTICELLA (fr. particule; sp. partícula; ted. Partikel; ingl. particle)
Giacomo Devoto
Parola accessoria, priva di valore semantico autonomo (v. morfologia) e di autonomia fonetica. Dal punto di vista semantico si limita a determinare le...