MICHELS, Roberto
Franco FERRAROTTI
Sociologo, nato a Colonia il 9 gennaio 1876, morto a Roma il 3 maggio 1936. Studiò presso le univ. di Parigi, Monaco, Lipsia, Halle, Torino; insegnò dal 1903 al 1905 [...] democrazia e sull'autorità e le sue osservazioni sulla dinamica interna e sulla struttura organizzativa del partitopolitico moderno costituiscono una lettura assai stimolante e un contributo notevole verso una sociologia dell'organizzazione formale ...
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TRIBUNALE (lat. tribunal, tribunale)
Emilio MAGALDI
Ugo Enrico PAOLI
Vincenzo ARANGIO-RUIZ
Antonio SEGNI
Giorgio BALLADORE PALLIERI
Agostino TESTO
Carlo ROCCATELLI
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La parola latina designa propriamente [...] ambitus, diede luogo a molteplici mutamenti nella composizione della giuria, che variava a seconda della prevalenza di questo o quel partitopolitico: nel sistema di C. Gracco, le giurie erano tratte dalla classe dei cavalieri, la quale veniva così a ...
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Lingua e dialetti italiani
Luca Serianni
Seguendo una tendenza già affermatasi nettamente nel secondo dopoguerra, negli anni Ottanta e Novanta l'uso dell'italiano si è consolidato, erodendo l'area dei [...] metafore giornalistiche come bucare il video 'riuscire bene in televisione', sdoganare 'dare piena legittimazione (a un partitopolitico)'.
L'italiano nel mondo
Il Ministero degli Affari esteri ha promosso nei primi anni Ottanta un censimento per ...
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SPIONAGGIO
Giovanni NOVELLI
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. È la segreta attività volta a ottenere informazioni sull'intima organizzazione, specialmente militare, di uno stato, sia in pace sia in guerra. Esigenze di carattere [...] , sia per comunicare il segreto ad altre persone che abbiano interesse a conoscerlo per motivi in tutto o in partepolitici. Sarà questo d'ordinario un agente di un governo estero, ma potrà essere anche un rappresentante diretto o indiretto di ...
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SADDUCEI
Umberto Cassuto
Nome di uno dei partiti del giudaismo negli ultimi tempi dell'età precristiana e al principio dell'età cristiana. Come del partito avverso dei Farisei, così anche di quello [...] , o come propugnatori del carattere profano del popolo giudaico, o come un partitopolitico filoasmonaico, o come un'aristocrazia rurale contrapposta a un partito classistico urbano, ecc., ma tali formule non fanno che generalizzare un qualche ...
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SCIITI
Carlo Alfonso Nallino
. Dall'arabo shī‛ī, cioè seguace del partito (shī‛ah) di ‛Alī e dei suoi discendenti in linea retta maschile. Sono un complesso di sette musulmane, al quale si contrappongono [...] ossia la grande maggioranza ortodossa, e dall'altro i khārigiti (v.) capostipiti degli odierni ibāditi (v.). In origine furono un partitopolitico sorto con le guerre civili che turbarono il califfato di ‛Othmān (23-35 ègira, 644-656 d. C.) e quello ...
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GUEUX
François L. Ganshof.
. Con tale nome fu designato il partitopolitico e religioso che iniziò il movimento antispagnolo nei Paesi Bassi. Il 5 aprile 1566, Margherita di Parma, reggente dei Paesi [...] "; altri affermano che i confederati, facendosi passare per gueux, avessero voluto mostrare che la politica spagnola conduceva il paese alla rovina.
Ma il partito dei Gueux che raggruppava cattolici e protestanti, non si mantenne a lungo. L'11 agosto ...
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ROKKAN, Stein
Gianfranco Pasquino
Politologo e sociologo norvegese, nato a Vågan (Lofoten) il 4 luglio 1921, morto a Bergen il 22 luglio 1979. Research Professor al Christian Michelsen Institut di Bergen [...] dalla rivoluzione industriale. A ciascuna di queste fratture corrisponde la potenzialità di creazione di un partitopolitico. Questa potenzialità, facilitata da un sistema elettorale proporzionale, conduce a un sistema multipartitico. Il modello ...
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PAULICIANI (gr. Παυλικιάνοι)
Nome d'una setta ereticale sorta verso la metà del sec. VII in Siria e in Armenia e poi diffusasi in Frigia e in Bulgaria.
Secondo l'ipotesi più accettata (K. Ter-Mkrttschian) [...] in conflitto con gl'imperatori bizantini e, spalleggiati dagli emiri saraceni, finirono col costituire un vero partitopolitico militarmente organizzato. È anzi interessante notare che gli stessi imperatori bizantini fecero più d'una volta appello ...
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LEGITTIMISTI
Giuseppe GALLAVRESI
. È il nome che presero nel sec. XIX i seguaci di un partitopolitico francese fondato piuttosto sul sentimento di devozione al ramo primogenito della casa di Borbone [...] . Con la morte del duca di Chambord il partito legittimista perdette molta efficacia. Né la fusione recentemente avvenuta di Borbone fu tentata per l'apprezzamento di situazioni politiche in una certa misura analoghe. Così furono detti legittimisti ...
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partito2
partito2 s. m. [der. di partire «dividere»; propr. «ciò che è diviso, parte»]. – 1. a. Ciascuna delle soluzioni che si possono adottare nel caso di una scelta, o ciascuno dei mezzi di cui ci si può servire per raggiungere uno scopo,...
partito-rete
loc. s.le m. Partito politico caratterizzato da una struttura non verticistica e dall’apporto proveniente dalla sua organizzazione periferica. ◆ [Franco] Passuello, che viene dalle Acli, spiega che la salvezza sarà in un partito-rete,...