Uomo politico, giurista e letterato spagnolo, nato al Ferrol (Galizia) il 31 luglio 1854, assassinato a Madrid il 12 novembre 1912. A diciott'anni si laureò in diritto, filosofia e lettere. Nominato segretario [...] . Professò idee ultrademocratiche, accostandosi per alcun tempo ai repubblicani, dai quali si separò poi, ascrivendosi al partitoliberale. Fu eletto deputato nel 1871. Nel 1883 fu sottosegretario di stato alla Presidenza del consiglio; nel 1888 ...
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Letterato e uomo politico, nato a Pavullo nel Frignano (Modena) nel 1869, morto a Fontevivo (Parma) il 30 luglio 1932. Entrato assai giovane nel giornalismo, collaborò al Fanfulla, al Capitan Fracassa, [...] reagire alle tendenze politiche dominanti in Italia sulla fine del sec. XIX e sul principio del XX, fondando il Partitoliberale giovanile, con un programma monarchico, irredentista e coloniale, per il risorgere e il potenziamento dell'idea latino ...
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. Famiglia svedese, i cui primi ricordi risalgono al sec. XIV. Dei suoi varî rami uno ottenne la dignità baronale (1652), due altri quella comitale: il ramo di Björnö nel 1697, quello di Säfstaholm nel [...] Karl Karlsson fu pure uomo politico e storico. Nacque a Stoccolma nel 1850, morì nel 1913. Fece parte della Seconda Camera come membro del partitoliberale di sinistra e ne ebbe anche la presidenza. Servendosi del suo archivio privato, uno dei più ...
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Ministro spagnolo delle finanze, nacque a Cadice nel 1817. In gioventù si dedicò con zelo allo studio delle scienze economiche e finanziarie, per le quali mostrò presto spiccate attitudini. Nel 1837 entrò [...] nella vita politica emergendo presto nelle file del partitoliberale-conservatore. Portato al Ministero delle finanze (1872), fece ogni sforzo per restaurare e migliorare l'erario pubblico. Assunse una seconda volta nel 1881 il portafoglio delle ...
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Diplomatico belga, nato a Ménars il 9 ottobre 1836, morto a Bruxelles il 29 marzo 1892. Entrato al servizio diplomatico nel 1855, fu destinato successivamente a Parigi (1862), Pietroburgo (1864), Berna [...] cattolico, il C. ottenne la nomina a governatore dell'Hainaut, e nel 1877 a ministro residente. Ma l'avvento del partitoliberale (1878) lo indusse a ritirarsi a vita privata, fino a che non fu eletto al parlamento dagli elettori di Philippeville ...
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Figlio primogenito di Giuseppe seguì dapprima il padre nella lotta contro i Francesi e poi capitanò altre bande per proprio conto, distinguendosi particolarmente alla difesa di Civitella del Tronto nel [...] regime di libertà, fu in Ascoli capitano della Guardia nazionale. Nel 1833 il C., ormai passato al partitoliberale, fu designato per condurre una delle guerrille mazziniane, che avrebbero dovuto concorrere al movimento insurrezionale predisposto per ...
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Poeta e drammaturgo messicano, nato il 10 luglio 1809 a Guadalajara, morto nel 1845 a Ojo (Caliente). A vent'anni era già avvocato. E già prima, fra i 16 e i 17 anni, aveva composto otto drammi. Aderente [...] al partitoliberale federalista, lottò come soldato, contro il governo centralista del presidente Santa Anna, e fu ferito e fatto prigioniero nel 1835. Distrutto il suo partito, il nuovo governo di Zacatecas lo esiliò; per cui si rifugiò a Città di ...
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Avvocato e pubblicista, nato a Roma il 5 settembre 1892, morto ivi il 19 gennaio 1956. Nel primo dopoguerra ottenne, giovane, larga notorietà collaborando a Rivoluzione liberale di P. Gobetti e all'Unità [...] forense, assumendo la difesa di antifascisti nei maggiori processi politici del regime. Tra i fondatori del Partitoliberale italiano, lo rappresentò alla Consulta nazionale; nel gabinetto Parri fu nominato sottosegretario al ministero dell ...
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Uomo politico britannico, nato a Londra il 6 agosto 1845, era figlio di George, VIII duca (v.), e fu educato all'Edinburgh Academy, a Eton, al St. Andrews e al Trinity College (Cambridge). Fu eletto al [...] e nel 1878 fu nominato governatore generale del Canadà, dove rimase fino al 1883. Tornato poi in patria, abbandonò il partitoliberale insieme col padre, a causa della politica irlandese di Gladstone; si ripresentò al parlamento, e dopo due tentativi ...
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Autore drammatico e poeta spagnolo, nato a Vich (Barcellona) nel 1816, morto all'Avana nel 1870. Studiò legge a Cervera, dove ebbe per condiscepolo ed amico il filosofo Balmes, poi ad Alcalà e a Barcellona. [...] Lasciò infine i codici per la letteratura e la politica, affiliandosi al partitoliberale che lo volle ripetutamente deputato. Fu anche amministratore delle Finanze dell'isola di Cuba ove morì; e i suoi resti vennero trasportati in Spagna e sepolti a ...
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liberale
agg. [dal lat. liberalis «proprio di uomo libero», quindi «nobile, generoso»; il sign. politico è della fine del ’700]. – 1. a. Largo nello spendere e nel donare, generoso, magnanimo: è sempre stato d’animo l.; l. verso i poveri;...
liberal-populistico
agg. Di orientamento politico liberale e populistico. ◆ Con [Roberto] Formigoni candidato per la Casa delle libertà, [Silvio] Berlusconi è convinto di vincere comunque la prova elettorale lombarda e pensa di non aver bisogno...