BOZZETTI, Giuseppe
Virgina Cappelletti
Nacque a Borgoratto (Alessandria) il 19 sett. 1878 da Romeo, prima garibaldino poi ufficiale dell'esercito regolare, e da Edvige Gianani. Il B. compì gli studi [...] del Bozzetti. Da questo problema iniziale, da cui era partito, il B. percorse la "traiettoria ontologica". Dalla fine. Tutti i possibili rapporti tra gli uomini - politico, giuridico, economico, affettivo - debbono fondarsi su questa concezione ...
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BORGHESE, Pier Maria
Gaspare De Caro
Nacque a Siena, nel 1599 o nel 1600, da Curzio, legista, e da Silvia Saraceni.
Secondo il Luttazi il B. sarebbe nato in altra famiglia senese, quella dei Bargagli, [...] ma anche verso qualunque impegno di carattere culturale, o politico, o almeno amministrativo. Non c'è infatti alcun segno iniziative nelle diverse congregazioni delle quali fu chiamato a fare parte da Urbano VIII (del Buon Governo, delle Acque, dei ...
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ALDOBRANDINI, Giovanni
Elena Fasano Guarini
Figlio di Silvestro e di Lisa Deti, nacque non a Fano, dove il padre soggiornò nel 1534, come dice il Litta, ma parecchi anni prima, probabilmente a Firenze. [...] Santa Sede, sia in campo religioso sia in campo politico.
Nel 1554 fu nominato da Giulio III avvocato concistoriale designato a riorganizzare la Penitenzienia apostolica, ed a far parte della commissione di vigilanza per l'osservanza dei decreti del ...
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Cristoforo, antipapa
Vito Loré
Nato a Roma, figlio di Leone, era cardinale prete del titolo di S. Lorenzo in Damaso. Divenne papa usurpando la cattedra di Leone V, che lo aveva ordinato sacerdote, nel [...] settembre del 903. Nulla di preciso si sa del suo atteggiamento politico. Vista la sua probabile appartenenza al partito formosiano, in cui militava anche il suo predecessore, per spiegare la sua elezione è stata ipotizzata una scissione fra i ...
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integralismo
Nella sua accezione più generale, l’i. designa qualsiasi atteggiamento orientato alla applicazione rigida e coerente, in ogni ambito di vita, dei principi derivati da una qualche dottrina [...] all’occupazione coloniale, che dal canto suo aveva fortemente contribuito alla disgregazione politica di tutto il mondo arabo-islamico: vietati i partitipolitici vengono annientati i sindacati e la moschea rimane l’unico luogo dove riunirsi ...
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Romano
Vito Loré
Figlio di Costantino, era nato a Gallese, presso Civita Castellana. Fu eletto intorno alla fine di luglio-inizi di agosto dell'897 (era probabilmente già in carica, infatti, il 20 agosto [...] dicono le fonti contemporanee riguardo al suo atteggiamento politico. Difficilmente era un antiformosiano come Stefano VI, Sembra quindi probabile che R. sia stato rimosso dallo stesso partito che lo aveva insediato, a causa del suo atteggiamento ...
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vaticano I, Concilio
Ventesimo concilio ecumenico indetto da Pio IX con la bolla Aeterni Patris il 29 giugno 1868. La convocazione del concilio si inquadrava nella visione di papa Mastai di una società [...] capo del liberalismo cattolico inglese e grande fautore del partito avverso al dogma dell’infallibilità, fece altrettanto; non dei Vecchi cattolici. Vi furono anche ripercussioni in campo politico; in segno di protesta per le decisioni conciliari, ...
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sciismo
Denominazione generale (derivata dall’ar. shi‛a «partito, fazione», sottinteso di ‛Ali e dei suoi discendenti) della componente minoritaria dell’islam, la cui origine risale alla guerra civile [...] divenne religione di Stato con l’avvento dei Safavidi in Persia (1502), ed è oggi la prima fonte d’ispirazione politica e legale della Repubblica islamica dell’Iran. La principale festività religiosa dello s. commemora il martirio di Husain ibn ‛Ali ...
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mu'tazilismo (ar. mu'tazila, nome collettivo dei seguaci del movimento)
mu‛tazilismo
(ar. mu῾tazila, nome collettivo dei seguaci del movimento) Indirizzo teologico musulmano. L’origine del movimento [...] del peccatore era «intermedia» fra quei due opposti. Col declinare delle lotte civili, il partito mu‛tazilita perdette il suo originario contenuto politico, e si trasformò in scuola teologica. I suoi principali dogmi furono: l’affermazione del ...
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partito-rete
loc. s.le m. Partito politico caratterizzato da una struttura non verticistica e dall’apporto proveniente dalla sua organizzazione periferica. ◆ [Franco] Passuello, che viene dalle Acli, spiega che la salvezza sarà in un partito-rete,...
partito2
partito2 s. m. [der. di partire «dividere»; propr. «ciò che è diviso, parte»]. – 1. a. Ciascuna delle soluzioni che si possono adottare nel caso di una scelta, o ciascuno dei mezzi di cui ci si può servire per raggiungere uno scopo,...