Poeta inglese (Londra 1802 - ivi 1839), dal 1830 in parlamento; scrisse articoli per i principali giornali del partitotory. I suoi versi apparvero in riviste e furono raccolti dopo la sua morte (Poems, [...] 1864); fu pubblicata anche una raccolta di scritti in prosa (Prose essays, 1887). È forse il maggiore tra gli scrittori inglesi di versi di società umoristici ...
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Stato insulare dell’Europa nord-occidentale. Comprende la maggior parte delle Isole Britanniche (precisamente la Gran Bretagna e la parte nord-orientale dell’Irlanda) tra l’Oceano Atlantico, a NO, il Mare [...] Wight, l’isola di Anglesey, l’isola di Scilly; non ne fanno parte, ma dipendono direttamente dalla corona, l’isola di Man e le Isole , successe J. Major. La tradizionale diffidenza tory verso il processo di unificazione europea si tradusse ...
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Uomo politico e scrittore inglese, nato a Londra il 21 dicembre 1804 da una famiglia d'israeliti trapiantati in Inghilterra da Venezia cinquant'anni prima, morto ivi il 19 aprile 1881. Suo padre, Isacco [...] fece appello ai rancori delle classi rurali rovinate dall'abolizione del dazio sui grani e riorganizzò su nuove basi il partitotory; lo capitanò alla Camera dei comuni dopo la morte di lord George Bentinck, di cui pubblicò una biografia. Con una ...
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L'espressione italiana Impero Britannico è quella che più si presta per rivestire ad un tempo ambedue i concetti raffigurati nelle espressioni inglesi di British Empire o "Impero britannico", la quale [...] e non vi è neppure l'obbligo di servizio militare di tutte le parti dell'Impero, nel caso di entrata in guerra della Gran Bretagna, l' e spregiudicato di quello che fosse il partitoTory (conservatore), esponente politico invece del capitale ...
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Filadelfia, la terza città degli Stati Uniti per numero di abitanti, la città principale dello stato di Pennsylvania, capoluogo dell'omonima contea, è sorta alla confluenza dei fiumi Delaware e Schuylkill, [...] di una conferenza diplomatica, in cui fossero radunati i rappresentanti di dodici stati sovrani. Fortissimo era nel congresso il partitotory, che non voleva il distacco dall'Inghilterra e si sforzava di elaborare una formula di compromesso, ma il ...
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Secondogenita di Giacomo, duca di York (poi Giacomo II) e di Anna Hyde, nacque il 16 febbraio 1665. La madre morì quando ella era ancora bambina; e nel 1673 Giacomo sposò Maria di Modena, per la quale [...] , fu sostituito da Rochester; Harley divenne cancelliere dello scacchiere.
Si instaurava così il governo del partitotory; giacché il nuovo parlamento del 1710 era in maggioranza tory, e Harley, nonostante il suo ideale di un governo all'infuori dei ...
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Uomo politico inglese, nato a Londra l'11 aprile 1770, morto a Londra l'8 agosto 1827. Usciva da un'antica famiglia e fu allevato da un suo zio, fervente sostenitore dei wighs. Di fronte agli eccessi della [...] penisola iberica, disegno concertato col Wellington e attuato a costo di un dissenso con l'altro maggiore statista del partitotory, il Castlereagh. Questi aveva promosso la spedizione di Walcheren come contrappeso all'occupazione dell'Olanda da ...
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Nacque a Milton Keynes (Buckinghamshire) nel 1662, fu educato a Westminster School e al collegio di Christ Church a Oxford, e nel 1687 prese gli ordini religiosi nella chiesa anglicana. Si mostrò vigoroso [...] polemista nelle questioni religiose e sostenne la tesi del partitotory della High Church, accettando la dottrina della non-resistenza all'autorità regia. Dopo la rivoluzione del 1688 giurò fedeltà al nuovo regime di Guglielmo III, ma continuò a ...
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WILKES, John
Uomo politico inglese, nato a Clerkenwell (Londra) il 17 ottobre 1727, morto a Londra il 26 dicembre 1797. La sua figura ha uno speciale rilievo nella storia parlamentare del sec. XVIII [...] , contro i metodi - assolutisti come tendenza e subornatori come mezzo pratico - adottati dal re Giorgio III, appoggiato dal partitotory, per far trionfare contro i whigs la sua volontà personale. Il W. studiò a Leida, dove approfondì la conoscenza ...
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Figlio maggiore di Edward, fu creato lord Cornbury nel 1661. Rappresentò Wiltshire nel parlamento, finché succedette al padre nella dignità di pari nel 1674. Fu poi segretario (1662) e lord ciambellano [...] fu fatto lord Privy Seal, e nel settembre 1685 divenne lord luogotenente d'Irlanda. Egli rappresentò il protestantesimo del partitoTory; e quando Giacomo cominciò a seguire una politica apertamente cattolica, l'influenza di C. a Dublino fu adombrata ...
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tory
〈tòori〉 s. e agg. ingl. [prob. forma anglicizzata del gaelico irland. tōraidhe «inseguitore»] (pl. tories 〈tòori∫〉), usato in ital. al masch. e al femm. e come agg. invar. – Nell’Inghilterra a cavallo della fine del 17° sec. e della prima...
whig
〈u̯ìġ〉 s. ingl. [prob. abbreviazione di Whiggamore, nome di un gruppo di insorti scozzesi, nel 1648] (pl. whigs 〈u̯ìġ∫〉), usato in ital. al masch. – Denominazione storica di uno dei due grandi partiti che si alternarono al potere in Inghilterra...