strano (istrano)
Emilio Pasquini
L'aggettivo, di modesta frequenza, è assente nel D. lirico (compresa la Vita Nuova) e nel Detto. Era già copioso di esempi nel Duecento.
Alcune volte si trova impiegato [...] col valore di " straniero ", " forestiero ": Cv I V 9 se coloro che partiron d'esta vita già sono mille anni tornassero a le loro cittadi, crederebbero la loro cittade essere occupata da gente strana, ...
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alzare
Emilio Pasquini
È da avvertire subito che D. non adopera mai a. in prosa e pare dunque considerarlo termine solo poetico e popolare, non inseribile se non in contesto ‛ comico ' o ‛ elegiaco [...] '.
Transitivo, nel valore proprio di " levare, spostare in alto ", anzi, quasi tecnicamente, di " issare ", in Pg I 1 alza le vele; nella gamma generica di " sollevare ", in giunzione con varie parti del ...
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Gradenigo, Giacomo
Emilio Pasquini
Giacomo di Marco G., detto Belletto (morto nel 1420), colto gentiluomo e abile diplomatico, è figura rilevante nella Venezia trecentesca. Ricoperse cariche in città [...] e fuori fin dal 1386; nelle pause della sua vita movimentata si abbandonava agli studi, dedito soprattutto al culto di D. (ciò gli meriterà una citazione nella Leandreide del Natali).
Fra il '90 e il '94 ...
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cortesia
Emilio Pasquini
Parola-chiave della civiltà medievale, aveva però già allora un significato consunto nella trita realtà quotidiana (" gentilezza di modi ", " urbanità ", " benevolenza ", " [...] generosità ", " onesto e virtuoso operare " e affini): logicamente quindi il primo paragrafo dovrebbe figurare per ultimo, proprio a testimoniare la fatale involuzione o l'impoverimento di un termine così ...
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vecchio (veglio)
Emilio Pasquini
1. Come aggettivo (o in predicato), nell'immutabile valore di " avanzato in età ", " provetto negli anni ", adibito a persone: Cv IV XXVI 11 Enea... lasciò li vecchi [...] Troiani [i " longaevos... senes " di Virg. Aen. V 715] in Cicilia; XXVII 17 [Ovidio] Mostra che Eaco vecchio fosse prudente, in funzione predicativa, mitico attributo del figlio di Giove ed Egina; If XV ...
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reo (rio)
Emilio Pasquini
Sia l'aggettivo sia il sostantivo rivelano in D. un'estesa polisemia, configurando uno dei termini-chiave della Commedia, prevalente (com'è ovvio) nella prima cantica, ma non [...] estraneo alle altre. La forma etimologica, costante in prosa, si alterna in poesia con la popolare, preferita in sede di rima.
È frequente l'uso con funzione attributiva o predicativa, in riferimento a ...
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TAGLIAVINI, Luigi Ferdinando
Elisabetta Pasquini
– Nacque a Bologna il 7 ottobre 1929, primo dei quattro figli di Carlo, insigne glottologo e cattedratico nell’Università di Padova, e di Nella De Lorenzo [...] Tobolo.
Terminati gli studi liceali (1946), si iscrisse all’Università di Padova, ove si laureò nel 1951 con una tesi in lingua e letteratura tedesca sotto la guida di Ladislao Mittner (Studi sui testi ...
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riso
Emilio Pasquini
Parola-chiave del mondo dantesco, nelle sue varie connotazioni semantiche (come anche ‛ ridere '), spesso delegata al rilievo della posizione in rima. Pochi gli esempi estranei [...] al D. ‛ comico '; appena uno in Fiore XXXIV 3, in tradizionale binomio sinonimico con ‛ gioco ' (v.): pena del ninferno è riso e gioco / ver quella ch'i' soffersi (dunque, per endiadi, " gioia intensa ...
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attendere
Emilio Pasquini
Due significati fondamentali caratterizzano anche in D., come in tutta la lingua antica, l'uso di questo verbo; e il primo ha finito poi per soppiantare il secondo, anche se [...] questo è il continuatore fedele del semantema latino di ad-tendere.
1. a) Nel valore generico di " aspettare " e simili, con costrutto transitivo: Vn XII 4 parea che attendesse da me alcuna parola; XVIII ...
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amistà (amistade; amistate)
Emilio Pasquini
Questo sostantivo (le forme non apocopate sono meno frequenti della tronca e senza rilevanza semantica o stilistica, sì che risulta inutile distinguere percentuali [...] o posizioni) è di uso e ambito quasi esclusivamente prosastico (un solo caso nelle Rime); oltre a Cv II XII 3, in cui serve a tradurre il titolo de De Amicitia di Cicerone, ricorre per lo più nel senso ...
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pasquinare
v. intr. e tr. [tratto da pasquinata] (come intr., aus. avere), non com. – Scrivere una pasquinata, o altra satira e, come tr., fare oggetto di satira, di aspra critica.
pasquinata
s. f. [dal nome di Pasquino dato popolarmente, per ignoti motivi, a una statua mutila, copia di originale greco, situata in un angolo dell’attuale palazzo Braschi, a Roma]. – 1. Denominazione delle satire per lo più brevi, in versi...