DINSLAKEN (Dinslach, de Islach, de Dislach, Dedislach), Gaspare (Gaspare Alemanno da Colonia)
Tiziana Pesenti
Appartenne a una famiglia di editori-librai tedeschi attivi a Venezia dal 1471 circa al [...] alla società che questi aveva stretto con Giovanni Manthen.
Nei patti dotali, stipulati il 12 marzo 1477, Giovanni da Colonia, patrigno dunque di Girolama, assegnò al suo concittadino D. 3.000 ducati, con la clausola che egli li investisse in beni ...
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BARDI, Donato, detto Donatello
Horst W. Janson
Nacque a Firenze nel 1386 o intorno a quell'anno (secondo la sua denuncia dei beni al catasto di Firenze del 1427 aveva allora quarant'anni; nella sua [...] impiegato per breve tempo dal Ghiberti, ma più come assistente che come apprendista. Imparò probabilmente l'arte dell'orafo dal patrigno del Ghibertì, Bartolo di Michele; la sua attività di orafo è attestata da documenti posteriori oltre che dai suoi ...
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BELLOTTI BON, Luigi
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Nacque a Udine il 17 apr. 1820 da Luigi Bellotti e da Luigia Ristori.
Il padre, nato a Rovigo da un ufficiale veneto probabilmente nel 1783 (Rasi), dopo aver ricevuto una buona [...] fama di attrice intelligente e colta, versatile e bella.
Il B. aveva manifestato prestissimo la volontà di darsi alla professione teatrale, e il patrigno F. A. Bon, che in seguito gli darà il suo nome e che gli era legato da grande affetto, dopo aver ...
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Mantegna, Andrea
Caterina Volpi
L’artista rinascimentale innamorato degli antichi eroi
Il pittore Andrea Mantegna fu uno dei massimi rappresentanti dell’arte italiana del Quattrocento. Amico di scrittori [...] fortuna.
Durante un viaggio a Venezia, nel quale Squarcione porta con sé il figlioccio, Mantegna stipula un contratto con il patrigno in base al quale egli riacquista la propria libertà. A partire da questa data (1448) l’artista firma orgogliosamente ...
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DE ROSA, Giovan Francesco, detto Pacecco
Riccardo Lattuada
Nacque a Napoli il 17 (o il 27) dic. 1607 da Tommaso e Caterina De Mauro (Prota Giurleo, 1951, p. 20).
Tommaso (morto a Napoli nel 1610) era [...] del D., rimasta vedova nel 1610.
Da quel momento il D. si avvarrà di un rapporto serrato con il patrigno; un rapporto in cui interessi familiari e imprenditoriali, nonché soprattutto un intenso sodalizio sui problemi figurativi, costituiranno un ...
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The Manchurian Candidate
Jonathan Rosenbaum
(USA 1962, Va' e uccidi, bianco e nero, 129m); regia: John Frankenheimer; produzione: George Axelrod, John Frankenheimer per MC/United Artists; soggetto: [...] Shaw recano tracce delle sue azioni. In occasione di un raduno politico, egli finirà per assassinare la madre e il patrigno al posto della vittima designata, per poi puntare il fucile contro se stesso.
Nonostante sia una produzione hollywoodiana, The ...
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THACKERAY, William Makepeace
Mario Praz
Romanziere inglese, nato a Calcutta il 18 luglio 1811 e morto nella notte dal 23 al 24 dicembre 1863. Avendo perduto a quattro anni il padre (che, seguendo la [...] anche nella sua debolezza per speculazioni assurde); il Th. si volle sobbarcare a pagare i debiti in cui il patrigno era incorso in quella disgraziata speculazione, ma poté riuscirvi completamente solo col successo di Vanity Fair, poiché le prime ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Francesco Stella
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Per la sua visione del mondo Baudelaire viene considerato il “Dante di un’epoca decaduta”, [...] relazioni artistiche e amorose.
La vita del giovane Baudelaire appare pericolosamente dissipata agli occhi della madre e del patrigno, ora generale, e per riportarlo sulla retta via, la famiglia, riunita in consiglio, decide di allontanarlo da Parigi ...
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INCESTO (lat. incestus da in e castus "non casto"; ted. Blutschande)
Francesco Pantaleo GABRIELI
Nicola TURCHI
È la congiunzione carnale tra persone di sesso diverso, legate da vincoli di parentela [...] tra fratelli e sorelle, tra zii e nipoti; a cagione dell'affinità, erano vietate come incestuose le relazioni carnali tra patrigno e figliastra, tra matrigna e figliastro, tra suocero e nuora, tra suocera e genero; nel diritto romano cristiano anche ...
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GONZAGA, Cinzia
Raffaele Tamalio
Primogenita di Rodolfo, marchese di Castiglione delle Stiviere, e di Elena Aliprandi, figlia dello zecchiere di corte, nacque a Castiglione delle Stiviere, nel Mantovano, [...] Nobili, con il quale ebbe in seguito quattro figli maschi e due femmine. Dopo aver vissuto per breve tempo in casa del patrigno, la G. fu posta nel monastero di S. Elisabetta di Mantova per esservi educata e istruita, a differenza delle sorelle che ...
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patrigno
(o padrigno) s. m. [lat. tardo *patrignus, modellato su matrigna]. – Il secondo (o successivo) marito di una donna rimasta vedova, rispetto ai figli nati nel precedente matrimonio (o, eventualmente, nei precedenti).
vero
véro agg. e s. m. [lat. vērus, e sostantivato vērum, neutro]. – 1. agg. a. Che è realmente ciò che dice il suo nome (contrapp. ora a falso, ora a presunto o immaginario): Cristo, v. Dio e v. uomo; padre v., madre v., in contrapp. a patrigno...