FERRETTI, Iacopo (Giacopo, Giacomo)
Franco D'Intino
Nacque a Roma il 16 luglio 1784 da Francesco Maria, titolare di una agenzia di spedizioni, e da Barbara Sardi, di origine viennese, figlia di un alto [...] , oltre al F. e a Sigismondo, due figlie e la moglie trentaduenne), il tutore, l'avvocato P. M. Gasparri (poi suo patrigno), iscrisse il F. al ginnasio "Calasanzio" e in seguito al Collegio Romano, avviandolo, sotto la guida di A. Tosti, agli studi ...
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PARRINO, Domenico Antonio
Annastella Carrino
PARRINO, Domenico Antonio. – Nacque a Napoli nel 1642 da Onofrio, libraio, e da Angela Gragnano.
Rimasta vedova, la madre sposò il commesso di bottega, Francesco [...] ., 18 febbraio 1684, 28 dicembre 1686, cit. in Prota-Giurleo, 1962, p. 263), Parrino liquidò la sua parte nella bottega del patrigno (Archivio di Stato di Napoli, Notai del XVII secolo, 531, Giuseppe Cerbino, 19, cc. 539v-542r, 12 agosto 1680; 20, cc ...
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PARISE, Goffredo
Domenico Scarpa
– Nacque a Vicenza l’8 dicembre 1929, da Ida Wanda Bertoli e da padre ignoto. Sua madre era figlia adottiva di Antonio Marchetti.
La famiglia, povera, fece ogni sforzo [...] all’istante di troncare con la pittura benché già avesse esposto in mostre cittadine. Nel frattempo pubblicava, grazie al patrigno, i primi articoli e racconti. Viveva solo ora, in una mansarda affittata nel centro di Vicenza, dove scrisse I ...
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ENNODIO, Magno Felice (Magnus Felix Ennodius)
Marc Reydellet
Originario della Gallia, nacque nel 473 o 474, probabilmente ad Arles.
La sua famiglia apparteneva all'aristocrazia ed era imparentata con [...] diacono e futuro papa Ormisda, Cesareo di Arles, Giuliano Pomerio, tra gli ecclesiastici, e tra i laici Boezio e il patrigno Simmaco, e soprattutto Fausto, destinatario del maggior numero di lettere, insieme con i suoi figli Avieno e Messala, e cosi ...
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patrigno
(o padrigno) s. m. [lat. tardo *patrignus, modellato su matrigna]. – Il secondo (o successivo) marito di una donna rimasta vedova, rispetto ai figli nati nel precedente matrimonio (o, eventualmente, nei precedenti).
vero
véro agg. e s. m. [lat. vērus, e sostantivato vērum, neutro]. – 1. agg. a. Che è realmente ciò che dice il suo nome (contrapp. ora a falso, ora a presunto o immaginario): Cristo, v. Dio e v. uomo; padre v., madre v., in contrapp. a patrigno...