L'Italia della Riforma, l'Italia senza Riforma
Silvana Seidel Menchi
Serena Luzzi
Premessa1
In che modo e in che misura gli italiani parteciparono al movimento che fuori d’Italia produsse la Riforma [...] nel periodo tra il 1550 e il 1558, questo patrizio veneziano si sottrasse all’esecuzione di una sentenza di anima a Dio e il corpo alla terra. Scelte testamentarie nella terraferma veneta (1575-1631), Venezia 1998.
47 Venezia, Archivio di Stato, ...
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Gli Ebrei e la città
Donatella Calabi
I luoghi, i traffici, la convivenza di più «nationi»
La mobilità degli Ebrei italiani è singolarmente elevata nel corso del Seicento; essa è sensibile alle altalenanti [...] celebre Discorso circa il stato degli Hebrei di Simon Luzzatto furono certamente ben accolti da alcuni dei patrizi ed eruditi veneti più aperti ad una cultura variegata e cosmopolita (54). Anche gli stranieri di passaggio sembrano restarne catturati ...
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MANZONI, Alessandro
Piero Floriani
Nacque a Milano il 7 marzo 1785 in una casa sui Navigli, in contrada S. Damiano 20 (oggi via Visconti di Modrone 16); la madre era Giulia Beccaria e il padre legale [...] , mentre il M. non ne fece domanda. I Beccaria, patrizi, avevano riscattato il privilegio con l'impegno nel governo e nella poesia e per amor di patria (nel cattolicesimo lombardo e veneto), poi per l’evoluzione della questione romana, le vicende ...
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FICINO, Marsilio (Marsilius Feghinensis)
Cesare Vasoli
La data di nascita del F. non è attestata da alcuna fonte documentata, ma si fonda sulla testimonianza contenuta in una sua lettera a Martiri Preninger [...] direttore della stamperia di S. Iacopo a Ripoli, e Lorenzo Veneto, suo socio) che ne stabiliva l'inizio per il 6 febbr luce" nel Rinascimento: F. (De Sole e De lumine) e Patrizi (libro primo della "Panaugia"), in Studi per Giovanni Solinas, Cagliari ...
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FRANCESCO I Sforza, duca di Milano
Antonio Menniti Ippolito
Nacque a San Miniato (allora San Miniato al Tedesco), tra Firenze e Pisa, il 23 luglio del 1401, dalla relazione tra il condottiero Muzio [...] Este. Nel novembre F. fu aggregato al patriziato veneziano e ricevette in dono un palazzo cittadino. Napoli, Firenze e F. S. dal novembre del 1450 al giugno del 1451, in Nuovo Arch. veneto, n.s., V (1905), pp. 5 ss.; A. Colombo, L'ingresso di F. S. ...
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Gli armamenti marittimi
Bernard Doumerc
Nel 1291 la notizia della caduta di San Giovanni d'Acri, ultima piazzaforte tenuta dai crociati in quelli che erano stati i principati latini del Levante, [...]
La Tab. 2 chiarisce i nuovi orientamenti degli investimenti effettuati dai patrizi nel campo dell'esercizio dei convogli di galere da mercato. Segnato dalle due guerre veneto-genovesi, il complesso del traffico tende a coagularsi intorno a tre ...
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L'edilizia
Andrzej Wyrobisz
Definizione del termine
Per edilizia s'intende anzitutto un complesso di strumenti materiali, tecnici ed economici indispensabili per la realizzazione di costruzioni destinate [...] con semplici caseggiati. A differenza di altre città italiane, quali Firenze, Genova, Bologna, Lucca, S. Gimignano, i patriziveneti non tendevano a formare isole residenziali separate dal resto della città, i loro palazzi erano sparsi un po ...
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GIOBERTI, Vincenzo
Francesco Traniello
Nacque a Torino il 5 apr. 1801 da Giuseppe, impiegato, e da Marianna Capra. Un dissesto finanziario del padre, morto prematuramente, rese molto precarie le condizioni [...] "la trasformazione lenta, graduata e sicura del Demo in patriziato". Ciò si traduceva in un'apologia della monarchia civile accoglimento dei voti di unione al Regno sabaudo del Lombardo-Veneto e la proclamazione di un forte regno dell'Italia ...
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Quando il mercante costruì la villa: le proprietà dei Veneziani nella Terraferma
Giuseppe Gullino
L'argomento
Nell'iconografia ufficiale dei secoli che qui ci interessano, il leone alato per solito [...] 135; Gigi Corazzol, Fitti e livelli a grano. Un aspetto del credito rurale nel Veneto del '500, Milano 1979; Id., Sulla diffusione dei livelli a frumento tra il patriziato veneziano nella seconda metà del '500, "Studi Veneziani", n. ser., 6, 1982, pp ...
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FARNESE, Ranuccio
Gigliola Fragnito
Terzo figlio maschio di Pierluigi (duca di Parma e Piacenza dal 1545) e Girolama Orsini, nacque nel feudo famesiano di Vetulano l'11 ag. 1530. In seguito all'elezione [...] Stato di Parma, Carteggio Farnesiano estero, Padova, b. 282, nn. 37, 48 e 49). Durante la permanenza in Veneto il Manzoli curò anche i rapporti tra il patriziato e il giovane F., il quale, nei momenti difficili della sua esistenza, tornerà in terra ...
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puparin
puparìn (o puparino) s. m. [voce venez., der. del veneto pupa «poppa1»]. – Tipica imbarcazione a remi, simile alla gondola ma con prua meno inarcata e priva del pettine, usata in passato per le battute di caccia dei patrizî veneti...
signore
signóre (ant. segnóre) s. m. [lat. senior -ōris «uomo anziano, d’età tra i 45 e i 60 anni» (compar. di senex «vecchio»), già usato nel lat. tardo come titolo distintivo e onorifico]. – 1. a. In passato, con accezione generica (come...