REZZONICO, Giovanni Battista
Antonio Menniti Ippolito
REZZONICO, Giovanni Battista. – Nacque a Venezia il 1° giugno 1740. Fu il penultimo dei cinque figli di Aurelio Rezzonico e Anna Giustiniani. La [...] creditizio e quindi, a partire dal 1730 circa, anche in quello immobiliare, aveva acquistato nel 1687 l’aggregazione al patriziato veneziano ed era annoverata, nel tempo della nascita di Giovanni Battista, tra le più ricche della Repubblica. Come il ...
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Storico italiano (Zero Branco 1922 - Venezia 2001); prof. univ. dal 1966, insegnò storia moderna a Venezia. Socio nazionale dei Lincei (1988). Si occupò di storia politico-religiosa veneziana, di storia [...] partic. il volume Paolo Sarpi. Opere (1969) per i "classici Ricciardi". Altre opere: Il doge Nicolò Contarini. Ricerche sul patriziato veneziano agli inizi del Seicento (1958); Paolo Sarpi tra Venezia e l'Europa (1978); Repubblica di Venezia e stati ...
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Cerimoniali
Matteo Casini
Come in epoca precedente, anche fra Seicento e Settecento a Venezia le principali feste pubbliche definiscono con forza le forme e i limiti della coesione e del dialogo fra [...] -14 maggio 1640, e 151v-152, 25 maggio 1663. Interessante è anche il caso dei riti in onore del nuovo cardinale (e patrizio veneto) Pietro Basadonna, nel giugno 1673. Sul libro cerimoniale è scritto che per «tener lo stile delle Corone in casi simili ...
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FEDERICI, Federico
Carlo Bitossi
Nacque da Cristoforo di Pier Battista e da Nicoletta Rossi in data collocabile intorno al 1570; non è noto il luogo di nascita.
La famiglia, originaria di Sestri Levante, [...] per la costruzione delle nuove mura di Genova pagò un'imposta di 40 lire: a metà strada in una scala che andava, per i patrizi, da 8 a 100 (0 200 per le fortune di rilievo) lire. "De mediana fortuna" giudicò il F. una fonte esterna come l'inviato ...
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STENO, Michele
Daniele Dibello
STENO, Michele. – Nacque a Venezia intorno al 1331 dal matrimonio di Giovanni Steno con Lucia Lando. Prese forse il nome dell’avo: un Michele Steno visse nella prima metà [...] , ma anche l’ultimo portavoce di un’epoca ormai alle spalle; e al riguardo, è anche eloquente l’assenza di esponenti del patriziato oltre ai fidecommissari. La vedova di Steno a seguito della morte del marito si ritirò in compagnia delle monache di S ...
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CITTADELLA, Giovanni
Paolo Preto
Nato a Padova il 7 marzo 1806 dal conte Francesco e da Lucia Raspi, ricevette un'ottima educazione classica sotto la guida dell'abate Nodari, docente di latino nel locale [...] per amico negli anni della fanciullezza un altro latinista, B. Trento, traduttore delle Georgiche. Come molti esponenti del patriziato padovano negli anni della Restaurazione si accostò agli ambienti liberali e formò i suoi ideali di indipendenza e ...
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PRISCIANESE, Francesco
Paolo Sachet
PRISCIANESE, Francesco. – Nacque nel 1494, presumibilmente a Pieve di Presciano (Arezzo), da cui derivò il cognome umanistico, evocante il grammatico latino Prisciano.
Benché [...] , prima di spostarsi, nella metà degli anni Dieci, a Firenze, dove prese ad agire come precettore presso illustri famiglie del patriziato cittadino, come i Dini, gli Strozzi e i Pazzi. Il fatto che nel 1526 venisse indicato come «al presente maestro ...
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GINORI, Gino
Paola Cosentino
Nacque a Firenze il 30 marzo 1557 da Angiolo (1520-96) e da Selvaggia di Neri Paganelli. Il 29 genn. 1582 sposò Fiammetta di Angiolo de' Medici; fra i suoi figli, Alessandro, [...]
Il G. ricoprì numerose cariche civili nell'amministrazione del Granducato di Toscana, testimonianza del progressivo inserimento del patriziato fiorentino nell'apparato amministrativo e giurisdizionale del principato: nel 1600 fu membro degli Otto di ...
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Salmour, Ruggero Gabaleone conte di
Diplomatico e uomo politico (Parigi 1806 - Torino 1878). Frequentò l’Accademia militare di Torino, dove conobbe Cavour. Al termine degli studi divenne ufficiale del [...] tra coloro che, nel 1847, reclamarono le riforme politiche, dedicando alla questione l’opuscolo Le riforme e il patriziato (1847). Dopo la promulgazione dello Statuto fu eletto alla Camera dei deputati, ai cui lavori partecipò attivamente, sostenendo ...
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Terzo re di Roma (673-642 a. C.); avrebbe ripreso la politica guerriera di Romolo: venne a conflitto con gli Albani, comandati prima da Cluilio, che morì alle fosse Cluilie, e poi da Mezio Fufezio; la [...] Etruschi, T. O. fece giustiziare Mezio e distruggere Alba, accogliendone la popolazione sul Celio e le famiglie nobili nel patriziato romano. Vinse i Sabini, i Latini e gli Etruschi. Edificò la Curia Hostilia. Celebrando un sacrificio a Giove Elicio ...
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patriziato
s. m. [dal lat. patriciatus -us (con il sign. astratto), der. di patricius «patrizio»]. – Dignità di patrizio. In senso concr. e collettivo, la classe dei patrizî, cioè la nobiltà dell’antica Roma. Per estens., con riferimento a...
patrizio
patrìzio s. m. e agg. (f. -a) [dal lat. patricius, der. di pater -tris «padre», che al plur., patres, poteva indicare sia i patrizî sia i senatori]. – 1. Nell’antica Roma, membro delle famiglie degli appartenenti all’antica classe...