Umanista (Napoli intorno al 1465 - ivi dopo il 1540); appartenne all'accademia pontaniana. Fecondo poeta, scrisse soltanto in latino: Varia poemata et satyrae (1531), Variorum poematum libri novem Sententiae [...] et satyrae (1536), Epistulae de religione et epigrammata (1538), e una tragedia ispirata al peccato originale, Protogonos (1536). ...
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Teologo benedettino (Orléans metà 11º sec. - Anchin, Douai, 1113); scolastico a Toul e a Tournai, fattosi benedettino, divenne abate (1095) del monastero di S. Martino; dal 1105 vescovo di Cambrai. Molte [...] ne partecipano, differenziandosi per le "proprietà personali": così in Adamo tutta la natura o sostanza umana si macchiò di peccato trasmettendosi quindi a tutti gli uomini che ne partecipano. Importante per la teologia eucaristica è l'Expositio in ...
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PAOLO, santo
Leone TONDELLI
Umberto GNOLI
, Apostolo, nato a Tarso in Cilicia verso l'inizio dell'era cristiana, massimo propagatore dell'idea cristiana nel mondo ellenistico-romano, e a cui in gran [...] . Lo Spirito trasforma tutto l'uomo, anche il corpo, rendendolo spirituale in quanto il dominio dello Spirito subentra al dominio del peccato e lo eleva sulle tendenze comuni della psiche umana. Se c'è un corpo psichico, ce n'è pure uno spirituale ...
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accidia e accidiosi
Andrea Ciotti
Il concetto di a. trova precisa definizione teologica in s. Tommaso d'Aquino : " Acedia... est quaedam tristitia, qua homo redditur tardus ad spirituales actus propter [...] in esso delle anime. Nel nucleo centrale di Pg XVII la richiesta del poeta introduce la digressione informativa proprio attraverso il peccato dell'a. che ivi si espia: L'amor del bene, scemo / del suo dover, quiritta si ristora; /qui si ribatte il ...
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Anabattisti non rivoluzionari, seguaci di Menno Simons (Witmarsum 1496 - Wüstenfeld 1561). Con la rinuncia all’affermazione e alla propaganda violenta del regno di Dio, si limitano a cercare di realizzarlo [...] entro la loro setta, strettamente separata dal mondo, da loro identificato con il peccato. Oltre al battesimo degli infanti, rifiutano il giuramento e l’uso delle armi. Oggi la maggior parte dei m. (quasi un milione) si trova in America, soprattutto ...
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confessione
Gilles Gerardo Meersseman
. Il sostantivo, a differenza del verbo ‛ confessare ' (v.), non ha mai nell'uso dantesco lo stesso senso penitenziale di " manifestazione e accusa " dei propri [...] a D. un' esplicita rivelazione delle sue colpe: a tanta accusa / tua confession conviene esser congiunta (" imperò che 'l peccato non si può purgare se non si confessa prima ", chiosa il Buti).
In Cv IV VIII 12 vale " riconoscimento ", " accoglimento ...
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Espressione ingiuriosa e irriverente contro Dio, i santi e le cose sacre. Sebbene si distingua la b. cordis («di pensiero»), operis (consistente, per es., in un gesto) e oris (verbale), teologicamente [...] la b., definita da s. Agostino mala verba de Deo dicere, è quella consistente in parole, pronunciate o scritte. È peccato grave, punito nell’Antico Testamento con la morte (Levitico 24, 16), ma la gravità può venir meno in casi d’ignoranza o mancanza ...
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goccia
Una sola occorrenza in Pg XX 7 (la gente che fonde a goccia a goccia / per li occhi il mal che tutto 'l mondo occupa), dove la locuzione avverbiale indica le lacrime dei penitenti che faticosamente [...] si liberano dalla traccia che il peccato ha lasciato in loro; il termine richiama alla memoria del lettore il verbo ‛ gocciare ' (v.) usato, con significato analogo, in If XIV 113. ...
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avari e prodighi
Ettore Bonora
. Tanto nell'Inferno quanto nel Purgatorio gli avari e i prodighi sono insieme sottoposti alla stessa pena, in quanto il loro vizio ha il medesimo movente nell'immoderata [...] può trovare alla fine nella povertà in cui si riduce una medicina al suo vizio, e perché la vecchiaia, che aggrava il peccato dell'avarizia, è invece per sé stessa capace di moderare i prodighi. Nulla può provare che D. fosse arrivato ad accogliere ...
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Citta di Dio, La
Città di Dio
, La (De civitate Dei) Opera, in 22 libri, di Agostino di Ippona, composta fra il 413 e il 426, in cui la storia dell’umanità è ripercorsa alla luce della polarità fra [...] «città terrena», segnata dal peccato, e «città di Dio», luogo della grazia. La città terrena si configura come male, in opposizione al bene celeste, dopo la caduta degli angeli ribelli, e l’agire terreno dell’uomo è sempre sospeso fra «amor di sé» e ...
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peccato
s. m. [lat. peccatum, der. di peccare «peccare»]. – 1. a. In generale, trasgressione di una norma alla quale si attribuisce un’origine divina o comunque non dipendente dagli uomini: il concetto di peccato si colloca sempre in ambito...
pecca
pècca s. f. [der. di peccare]. – 1. Vizio, difetto: una giovine la quale aveva potuto promettersi a un poco di buono ... qualche magagna, qualche p. nascosta la doveva avere (Manzoni); anche riferito a cosa: un vino senza pecche (o senza...