ungere
Alessandro Niccoli
Solo nella Commedia, nel significato usuale di " spalmare, cospargere di olio o di altra materia grassa ".
Per indicare Eva a D., s. Bernardo ricorre a una metafora di origine [...] la punse (Pd XXXII 4). Eva, cedendo all'insidia del serpente, sedusse Adamo alla disobbedienza e aprì la piaga del peccato originale; Maria, generando il Redentore, con la sua maternità divina medicò e risanò il genere umano: " illa percussit, ista ...
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spuntone
Luigi Vanossi
Indicava anticamente un'arma costituita da un'asta " con un lungo ferro quadro, e non molto grosso, ma con punta acuta " (Tommaseo, Dizionario). Ricorre due volte nel Fiore, come [...] a Pïetanza, / che venga a lui collo spunton in mano), poi nella rappresentazione dello scontro finale: sì ch'a Pietà ne . prese gran peccato: / verso il villan sì s'è addirizzata, / e con uno spunton lo gì pungendo (CCVIII 9).
L'arma del Fiore non è ...
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Teologo (Mélin, Hainaut, 1513 - Lovanio 1589). In teologia, propugnò, con il suo amico Hessels, il metodo positivo e quindi un ritorno della speculazione teologica alle fonti bibliche e patristiche. Le [...] propriamente "soprannaturali" perché restituiscono all'anima ciò che era proprio della sua natura e che egli aveva perduto col peccato originale. Conseguenza della caduta di Adamo è la perdita della libertà nel senso che l'uomo non può volere nulla ...
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Letterato e teologo (n. forse nella diocesi di Sens 805 circa - m. 862 circa); entrato all'abbazia di Ferrières, compì gli studî a Fulda sotto Rabano Mauro e là strinse amicizia con Gotescalco di Orbais; [...] e il Collectaneum de tribus quaestionibus e con alcune lettere. L. rappresenta una posizione strettamente agostiniana: il peccato di Adamo ha irrimediabilmente corrotto l'umanità; tutta la natura umana è rimasta viziata (massa damnationis). Se ...
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Poeta e romanziere ungherese (n. Székesfehérváṛ 1907 - m. 1971). La sua lirica è caratterizzata da un forte realismo, da una grande sensibilità verso la natura e da varietà di forme (Kenyérszegés "Primo [...] il sole", 1960); i suoi romanzi sono in parte autobiografici (Téli szivárvány "Arcobaleno d'inverno", 1942; Bűn és bocsánat "Peccato e perdono", 1957), e in parte storici (Hulló csillagok "Stelle cadenti", 1952; A tél fiai "I figli dell'inverno ...
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QABBĀLĀH (Cabala [pr. cabàla] o Cabbala)
Elia S. Artom
H Parola ebraica che significa propriamente "ricezione", e che si applica in genere a indicare il ricevimento che una generazione fa della tradizione [...] , di tutte le età, si sarebbero trovate in Adamo, che avrebbe pure possedute delle altre anime cadute in seguito al peccato. Le anime rimaste sono suddivise in 613 gruppi (secondo il numero dei precetti della Legge divina), ciascuno di questi in ...
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PALMIERI, Domenico
Giuseppe Castellani
Scrittore e teologo, nato a Piacenza il 4 luglio 1829, morto a Roma il 25 maggio 1909. Entrato nella Compagnia di Gesù nel 1852, fu professore nel Collegio Romano, [...] ad Galatas, Gulpen 1886; Tractatus de Romano Pontifice cum prolegomeno de Ecclesia, 3ª ed., Prato 1902; Tractatus de peccato originali et de Immaculato Beatae Virginis Deiparae Conceptu, ivi 1904; Commento alla Divina Commedia, voll. 3, ivi 1898 ...
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SÖTÉR, István
Lajos TOTH
Scrittore ungherese, nato a Szeged nel 1913. Ha studiato a Budapest e a Parigi.
Il carattere surrealista dei suoi primi romanzi e racconti si attenua in seguito e, specialmente [...] sue opere vanno ricordati i romanzi: Fellegjárás (Cammino di nuvole, 1939), Templomrabló (Ladro di chiesa, 1993), Kisértet (Spettro, 1945), Bënbeesés (Caduta nel peccato, 1947), e i saggi critici raccolti in Játék és valóság (Gioco e realtà, 1946). ...
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Catone l'Uticense
Mario Fubini
Marco Porcio C. (95 - 46 a.C.) è ricordato in If XIV 13-15, e in più luoghi del Convivio e della Monarchia (di cui si dirà più avanti); personaggio dei canti i e II del [...] si potrebbe accogliere questa opinione temperata com'è dal Sapegno, il quale non parla né di " ribellione " né di C. " scevro dal peccato " bensì di un C. che " simbolo di quella libertà che è tutt'uno con la piena attuazione delle virtù, viene in ...
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Scrittore (Santa Fiora 1842 - Firenze 1921); insegnante nelle scuole medie poi provveditore agli studî, visse appartato, sebbene intrattenesse assidui rapporti epistolari con alcuni letterati del tempo, [...] , 1869; Jacopo e Marianna, 1872; L'eredità, 1889; Il mondo di Dolcetta, 1895; Le perfidie del caso, 1898; Il peccato del dottore, 1902) e le novelle (In provincia, 1883; La donna del minuetto, 1910) si riallacciano alla tradizione manzoniana e al ...
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peccato
s. m. [lat. peccatum, der. di peccare «peccare»]. – 1. a. In generale, trasgressione di una norma alla quale si attribuisce un’origine divina o comunque non dipendente dagli uomini: il concetto di peccato si colloca sempre in ambito...
pecca
pècca s. f. [der. di peccare]. – 1. Vizio, difetto: una giovine la quale aveva potuto promettersi a un poco di buono ... qualche magagna, qualche p. nascosta la doveva avere (Manzoni); anche riferito a cosa: un vino senza pecche (o senza...