Critico letterario italiano (Torino 1900 - ivi 1977). I suoi scritti, caratterizzati da una libera e meditata accettazione del pensiero crociano e della critica stilistica, hanno riguardato, tra l'altro, [...] sue tragedie, 1926), e passò poi agli studi di letteratura italiana. Si è occupato, tra l'altro, di Dante (Il peccato di Ulisse e altri scritti danteschi, 1966), del Rinascimento (Studi sulla letteratura del Rinascimento, 1947), del Vico (Stile e ...
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MALÓN DE CHAIDE, Pedro
Mistico spagnolo dell'ordine agostiniano, nato a Cascante (Navarra) verso il 1530, morto a Barcellona nel 1589. Professò a Salamanca nel 1557, dopo di avere studiato nell'università [...] , la penitenza, la grazia - M. de Ch. ne aggiunse un'altra, che considera lo stato anteriore al peccato, il trapasso dalla purezza al male. La prosa ricca, sonora, scintillante di colori e di viva partecipazione, la lirica che vi si intercala ansiosa ...
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IMHOF, Heinrich Max
Paul Ganz
Scultore, nato il 14 maggio 1795 a Bürglen (Cantone di Uri), morto il 4 maggio 1869 a Roma. Studiò a Stoccarda con J. H. Dannecker, nel 1824 si recò a Roma per perfezionarsi [...] di famiglie principesche. L'I. predilesse soggetti della Bibbia; notevoli il gruppo Agar e Ismaele e Eva prima del peccato (Berna, Palazzo della Confederazione).
Bibl.: E. Prosch, M. I., in Neujahrsbl. d. Künstlergesellschaft in Zürich, 1870; Thieme ...
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Veglio di Creta
Giovanni Reggio
Tra le varie figurazioni allegoriche che caratterizzano la Commedia, quella del V. di Creta, nel c. XIV dell'Inferno, ha un suo particolare fascino poetico, alla cui [...] del Paradiso terrestre (e paganamente l'età dell'oro), e il resto del corpo lo status naturae corruptae che successe al peccato originale e che perdura tuttora. Ma ancor meglio, sulla scorta del pensiero mistico del Vittorino e della filosofia di s ...
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Scarano, Nicola
Pompeo Giannantonio
Critico letterario (Trivento, Campobasso, 1865 - Campobasso 1942), laureatosi nel 1892 a Napoli, allievo di F. D'Ovidio e di B. Zumbini, professore di liceo. Pubblicò [...] rigenerazione dell'anima umana quando essa anima è tutta piena dello Spirito di Dio e non lascia posto o radice al peccato, quella libertà santa che le anime purganti acquistano su per i balzi del Purgatorio, necessaria per ottenere la visione di Dio ...
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spregiare
Come ‛ dispregiare ' (v.), è il contrario di ‛ pregiare ', e significa quindi " disprezzare ", " non tenere in nessun conto ": Puossi far forza ne la deitade / ... bestemmiando quella, / e [...] [ad l.], non tocca il valore del verbo).
Il Bosco rileva l'insistenza, nel v. 51, " sul fatto, che a caratterizzare il peccato occorre un disprezzo che non si esprima solo a parole, ma parta dal cuore: la bestemmia oris è tutt'uno con la bestemmia ...
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(ebr. Iyyōb)
Religione
Protagonista dell’omonimo libro dell’Antico Testamento, menzionato anche in altri passi biblici come esempio di virtù e di pazienza.
Il Libro di G., che appartiene ai Kĕtūbīm o [...] personaggio, Eliu (cap. 32-37), il quale illumina un altro aspetto del problema: il dolore ha la funzione di preservare dal peccato e di purificare. Dio stesso si rivela in una nuvola (cap. 38-41) ed espone la sua onnipotenza e la saggezza della ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Pietro Abelardo
Claudio Fiocchi
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Abelardo è innanzitutto un importante logico, che interviene con decisione [...] sua etica. Nell’opera intitolata Ethica o Scito te ipsum (Conosci te stesso), Abelardo si chiede che cosa sia il peccato. Si tratta di definire in modo preciso un concetto fondamentale, muovendosi tra i diversi significati che si danno al termine ...
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DE LIBERO, Libero
Renato Bertacchini
Nacque a Fondi (ora in provincia di Latina) il 10 sett. 1903 da Francesco e da Cesira Faiola.
Della sua adolescenza e della prima giovinezza in provincia, "dentro [...] schiaffi, fette di pane e libri d'ogni specie che, un giorno, scrive una poesia e se ne vergogna più che d'un grosso peccato, poi da giovane ci riprova e se ne vergogna di meno, ma da uomo ha continuato senza tanti scrupoli". Per un anno soggiornò in ...
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riso
Emilio Pasquini
Parola-chiave del mondo dantesco, nelle sue varie connotazioni semantiche (come anche ‛ ridere '), spesso delegata al rilievo della posizione in rima. Pochi gli esempi estranei [...] r. vale " diletto ", " letizia ", in parallelo con ‛ gioco ' e in contrapposizione a ‛ pianto ' e ‛ affanno ': in seguito al peccato di Adamo e alla perdita del Paradiso terrestre, l'uomo, condannato a vivere ‛ in hac lacrimarum valle ', in pianto e ...
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peccato
s. m. [lat. peccatum, der. di peccare «peccare»]. – 1. a. In generale, trasgressione di una norma alla quale si attribuisce un’origine divina o comunque non dipendente dagli uomini: il concetto di peccato si colloca sempre in ambito...
pecca
pècca s. f. [der. di peccare]. – 1. Vizio, difetto: una giovine la quale aveva potuto promettersi a un poco di buono ... qualche magagna, qualche p. nascosta la doveva avere (Manzoni); anche riferito a cosa: un vino senza pecche (o senza...