Scienza indiana: periodo vedico. La medicina nell'Atharvaveda
Antonella Comba
La medicina nell'Atharvaveda
Il testo vedico più ricco di nozioni di carattere medico è l'Atharvaveda (Veda degli Atharvan). [...] 60, 1-2).
D'altro canto, poiché l'ordine cosmico è assenza di perturbazioni e violazioni, la salute è anche assenza di peccato, di demoni, di veleni e di parassiti, è la protezione dai nemici, è il procrastinare la morte. Anche secondo l'āyurveda la ...
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fiera (Fera)
Fernando Salsano
Gaetano Ragonese
Significa " animale " in genere, in If IX 72 fa fuggir le fiere e li pastori; Pg VI 94 guarda come esta fiera [l'Italia] è fatta fella, dove è parte della [...] stesso Ciacco aveva definito Firenze come città piena / d'invidia si che già trabocca il sacco (If VI 49-50). Tutti i tre peccati sarebbero, poi, le colpe più fatali all'umanità (l'invidia del serpente, la superbia di Adamo e l'ingordigia di Eva). Ma ...
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Croce e la religione
Filippo Mignini
Il tema della religione è stato tanto poco studiato in modo sistematico e formale quanto costante e significativa ne è la presenza in tutta l’opera crociana, dai [...] senza che questo ottenga mai un definitivo superamento:
E questo dell’unità della vita nel bene e nel male è il vero peccato originale che non ha redenzione per sangue che si versi dagli dèi o dai figlioli di Dio, almeno nella vita che noi conosciamo ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Luigi Carlo Schiavi
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
L’aldilà, definito secondo parametri terreni, è il riflesso delle paure e delle [...] trova giustificazione nel mondo dei morti e il senso della giustizia umana s’invera grazie alla prospettiva celeste. A ogni peccato segue infatti una pena ultraterrena, come a ogni merito una ricompensa. Questo legame tra i due mondi si rafforza a ...
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chiave
Andrea Mariani
Il termine, che pure compare molto spesso nell'opera dantesca, non è mai usato in senso proprio, bensì in metafora, nel senso di " strumento per aprire ", e quindi " mezzo per [...] quella / ch'ad aprir l'alto amor volse la chiave (" che aprì agli uomini l'amore di Dio... ‛ chiuso ' ad essi dopo il peccato originale ", Grabher). In Vn XII 14 35, Amore è detto colui ch'è d'ogni pietà chiave, ossia colui che è l'unico " mezzo ...
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fallo
Guido Favati
Il senso più generico della parola è offerto da Cv I II 11, ove di f. si parla come dell'opposto di opere virtuose, di dignitadi virtuosamente acquistate, e si rivela dunque come [...] dalla ragione umana, la quale si rifiuterebbe di credere che essi sanza sua perfezion fosser cotanto (v. 45).
Più propriamente " colpa ", " peccato " è il senso che il termine ha in Cv IV XXV 9, ove il plurale falli è esemplificato con disoneste cose ...
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Bennassuti, Luigi
Nicola Carducci
Letterato e critico (Verona 1811 - Cerea 1882). A studi di storia avvicendò ricerche letterarie, particolarmente dantesche, con bizzarria di metodo, aspramente censurata [...] dei primi due canti dell'Inferno e degli ultimi del Purgatorio, nei quali vede raffigurata, rispettivamente, la storia del peccato di Adamo e la storia dell'innocenza e della felicità dello stesso (Articolo primo. Dell'umanità in Adamo e discendenti ...
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sdegnoso
Vincenzo Valente
L'aggettivo ha lo stesso valore del più frequente ‛ disdegnoso ' (v.). Dei due esempi della Commedia, il primo (basciommi 'l volto e disse: " Alma sdegnosa... ", If VIII 44), [...] in dispregio lo spirito fangoso: e mostra in questa particella l'autore una spezie d'ira, la quale non solamente non è peccato ad averla, ma è merito a saperla usare ".
Vale la pena anche riportare per la sua puntuale aderenza al testo il commento ...
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fummare (fumare)
Lucia Onder
Normale ‛ fummare ', mentre ‛ fumare ' compare soltanto in rima, nella III singol. del presente indicativo.
Con costrutto intransitivo, nel senso di " emettere fumo, vapore [...] in Pd XXI 100, detto della mente degli uomini che in terra fumma, " è offuscata " dalla caligine dei sensi e del peccato (cfr. XVIII 120 il fummo... vizia il raggio benefico di Giove), mentre l'intelligenza dei beati è illuminata dalla luce divina ...
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infermo
Nel senso proprio di " ammalato ", in If XXIX 59, riferito al popolo di Egina tutto infermo / quando fu l'aere sì pien di malizia, di germi pestilenziali (cfr. Ovid. Met. VII 523 ss.); Fiore [...] ne' retrosi passi; mentre in Pd VII 28 l'umana specie inferma giacque / ... in grande errore, si allude allo stato di peccato in cui l'umanità visse sino alla redenzione. Ancora figurato in Cv IV XV 11 lo nostro intelletto [cioè la nobile parte dell ...
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peccato
s. m. [lat. peccatum, der. di peccare «peccare»]. – 1. a. In generale, trasgressione di una norma alla quale si attribuisce un’origine divina o comunque non dipendente dagli uomini: il concetto di peccato si colloca sempre in ambito...
pecca
pècca s. f. [der. di peccare]. – 1. Vizio, difetto: una giovine la quale aveva potuto promettersi a un poco di buono ... qualche magagna, qualche p. nascosta la doveva avere (Manzoni); anche riferito a cosa: un vino senza pecche (o senza...