ZANAZZO, Luigi
Salvatore Rosati
Poeta dialettale e folklorista, nato il 10 gennaio 1860 a Roma, dove morì il 13 dicembre 1911.
Esordi con una raccolta di Cinquanta sonetti satirici (Roma 1880) e da [...] quale ha ripreso taluni aspetti: superstizioni popolari (L'arimedi simpatichi), parodia di scene bibliche (La pacenza de Musè, Er peccato de San Pietro, ecc.), linguaggio spropositato, ecc. La parte più originale dello Z. è nei notevoli poemetti in ...
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Pittore, nato a Haarlem nel 1562, morto ivi stesso nel 1638. Dopo un soggiorno a Rouen e ad Anversa, si stabilì a Haarlem verso il 1583, anno in cui gli fu commesso il suo primo quadro grande: Banchetto [...] di Budapest. Intorno al 1600 le dimensioni delle sue opere si riducono e i quadri risultano pittoricamente più sinceri (Peccato originale nella Kunsthalle di Amburgo, del 1622; diversi dipinti a Haarlem e altrove) e interessanti per ricerche di nuovi ...
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CARTOGRAFIA
A. Caruso
La c. ha per oggetto la rappresentazione ridotta della superficie terrestre, in cui si riflettono, nelle varie poche, le diverse concezioni del mondo. Sebbene i documenti geografici [...] , con la scritta pase avant. Al centro del mondo è posta Gerusalemme, in alto il paradiso con i quattro fiumi, il peccato e la cacciata di Adamo ed Eva; ai confini meridionali della Terra si collocano gli esseri deformi, ciascuno con una scritta di ...
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Purgatorio
Marcello Aurigemma
La struttura topografica, morale, narrativa del P. (termine che compare due volte nell'opera dantesca, in Pg VII 39 là dove purgatorio ha dritto inizio, e IX 49 Tu se' [...] nel girone in cui egli si trova, e il quesito provoca la risposta di Virgilio, il quale spiega che lì si ripara il peccato di un amore difettoso, cioè l'accidia. Di qui, perché D. abbia buon frutto di questa sosta, Virgilio prende spunto per una più ...
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agostinismo
Indirizzi, correnti e dottrine di pensatori che si richiamano ad Agostino, in partic. le scuole filosofiche e teologiche sorte nell’ordine agostiniano. L’a. non si può intendere come un sistema, [...] (la possibilità di volere il male dipende non dalla libertà in sé, ma dalle deficienze della volontà nell’uomo soggetto al peccato, sicché soltanto l’impulso della grazia muove la volontà a credere). Ma questo a., per quanto pugnace, pur difeso com’è ...
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Swift, Jonathan
Margherita d’Amico
La satira spietata dell’umanità
Jonathan Swift è uno dei massimi scrittori di lingua inglese: la sua opera più celebre è il romanzo I viaggi di Gulliver, pubblicato [...] tutti gli idioti gli si coalizzano contro». Se fosse – com’è probabile – riferita a sé, il grande scrittore avrebbe peccato di immodestia, ma non di insincerità, poiché un genio intellettuale e letterario egli senza dubbio lo era.
Nato a Dublino nel ...
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scoppiare
Domenico Consoli
Propriamente il " rompersi " di una cosa per troppa pienezza interna o troppa pressione esterna, facendo strepito. Il vocabolo appartiene solo alla Commedia, dove peraltro, [...] del fuoco, consiste la vita degli usurai ".
Il luogo di Pg XXXI 40 quando scoppia de la propria gota / l'accusa del peccato, vuole alludere a quella confessione che per la resistenza dell'amor proprio e della vergogna esce con sforzo (Tommaseo) e con ...
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Filomusi Guelfi, Lorenzo
Steno Vazzana
Guelfi, Critico letterario (Tocco di Casauria, Chieti, 1856 - Roma 1923). Studiò a Roma e si laureò in lettere a Napoli nel 1886; insegnò nei licei parecchi anni, [...] Parimenti fondata sulla Summa theologica trova la ripartizione del secondo regno in Antipurgatorio, dove è chi non ha sanato il peccato quanto a volontà; Purgatorio, dove è chi non l'ha sanato quanto all'appetito sensitivo; Paradiso terrestre, dove l ...
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sommettere
Andrea Mariani
Più che nel senso oggi vulgato di " sottomettere ", " soggiogare ", il verbo era usato nell'italiano dell'epoca di D. come contrario di " sovrapporre ", " preferire " (in senso [...] , della ragione al desiderio, è in Vn XXXIX 2; " essa definisce, non tanto specificamente la lussuria, quanto ogni peccato di incontinenza; sebbene la formula si applichi poi più spesso... alla natura travolgente... della passione d'amore " (Sapegno ...
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scabbia
Alessandro Niccoli
Da s. (che secondo le cognizioni mediche del tempo si accompagnava alla lebbra: v. LEBBRA), che macula i loro corpi di chiazze aride e pruriginose, sono affetti nell'ottavo [...] pregava, " la pelle, / né a difetto di carne ch'io abbia... " (Pg XXIII 49); e poiché i golosi purgano il loro peccato soffrendo gli stimoli della fame e della sete, qui s., più che una determinata affezione che renda la pelle arida e squamosa, sarà ...
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peccato
s. m. [lat. peccatum, der. di peccare «peccare»]. – 1. a. In generale, trasgressione di una norma alla quale si attribuisce un’origine divina o comunque non dipendente dagli uomini: il concetto di peccato si colloca sempre in ambito...
pecca
pècca s. f. [der. di peccare]. – 1. Vizio, difetto: una giovine la quale aveva potuto promettersi a un poco di buono ... qualche magagna, qualche p. nascosta la doveva avere (Manzoni); anche riferito a cosa: un vino senza pecche (o senza...