arbitrio
Sofia Vanni Rovighi
. È assunto sempre in D. nel significato di libero a., o libero voler (Pg XVI 76), anche quando non è preceduto dall'aggettivo, come in Pg VIII 113 Se la lucerna che ti [...] intellettuali, ossia gli angeli, e le anime degli uomini che sono morti in grazia di Dio - anime che ormai non possono più peccare - non solo non perdono la libertà di a. ma l'hanno in modo più perfetto. Et hinc etiam patere potest quod substantiae ...
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pusillanimi (o vili, o ignavi)
Fiorenzo Forti
Gli antichi commentatori definiscono generalmente p. o vili l'anime triste di coloro / che visser sanza 'nfamia e sanza lodo, il primo gruppo di spiriti [...] Compagni nella sua Cronica ".
A una vera specie di accidia pensò invece il Pascoli, che nell'Antinferno vide punite le conseguenze del peccato originale, cioè l'infermità a fare il bene negl'ignavi (e l'insegna a essi imposta sarebbe la croce), e l ...
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suicidi
Emilio Bigi
A questa categoria di peccatori D. accenna per la prima volta in If XI 40-45, precisandone la collocazione etica e topografica nel secondo girone dei violenti, dove essi si trovano [...] due dissipatori e dalle cagne che l'inseguivano (vv. 130-151; XIV 1-3).
A considerare il suicidio come un peccato mortale, degno dunque di essere punito eternamente nell'Inferno, D. era portato dalla condanna pressoché concorde, anche se variamente ...
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SANTI, Piero
Sandro De Nobile
– Nacque a Volterra, il 5 aprile 1912, figlio dello scultore Nello e della casalinga Maddalena Viti.
Nel 1918, al ritorno del padre dalla guerra, la sua famiglia si trasferì [...] un sentimento per la città che nello scrittore è sempre duplice, teso tra la magnificenza della storia e dei monumenti e il peccato che essa cela dietro ogni angolo. Nel libro Santi celebra anche la sua amicizia con Paolo Marini e manifesta a tratti ...
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gola
Lucia Onder
Vittorio Russo
In senso proprio, per la parte anteriore del collo, in If XII 116 una gente che 'nfino a la gola / pareo che di quel bulicame uscisse; XXVIII 64 forata avea la gola [...] " XII (1963) 7-34; ID., Ce qui gronde en l'éternel (Inf. VI, 94-115), in " Studi d. " XLII (1965) 207-233; A. Piromalli, Il peccato di gola e l'episodio di Ciacco, in " Ausonia " XX (1965) 3-4, 50-57; F. Mazzoni, in Nuove lett. I 133-181. Sui golosi ...
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BIANCHI, Andrea
Giuseppe Pignatelli
Nato a Genova nel 1587, entrò nella Compagnia di Gesù nel 1602. Molto dotto, insegnò per vari anni umanità, retorica e filosofia nei collegi tenuti dai gesuiti a [...] capacità di inclinare l'intelletto a prestarvi l'assenso) e una più sicura o "tuta" (più lontana, cioè, dal pericolo di peccare) ma meno probabile, siamo tenuti a scegliere la prima e non la seconda.Dopo aver scritto altre due opere di meditazione ...
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sodisfare (satisfare; satisfacere; III singol. Ind. pres. satisface; III singol. cond. pres. satisfara; v. Parodi, Lingua 260)
Alessandro Niccoli
Ricorre due volte nelle Rime (sempre ‛ sodisfare '), [...] ).
In due esempi è seguito da un complemento indiretto: Pg XI 71 qui convien ch'io questo peso porti / per lei [per il peccato di superbia], tanto che a Dio si sodisfaccia; Pd VII 93 che l'uom per sé isso / avesse sodisfatto a sua follia. Con doppio ...
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resurgere (risurgere)
Lucia Onder
Il verbo ha sempre costrutto intransitivo. In senso proprio, per " sorgere di nuovo ", in Pd XVIII 103 Poi, come nel percuoter d'i ciocchi arsi / surgono innumerabili [...] ).
Nel valore di " sorgere dalla morte ", " resuscitare ", il verbo si registra nell'inno di lodi a Cristo, vittorioso sulla morte e sul peccato: Pd XIV 125 m'accors'io ch'elli era d'alte lode, / però ch'a me venia " Resurgi " e " Vinci " (v. anche ...
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sufficiente (sofficiente; sofficente)
Domenico Consoli
Per " atto ", " capace ", " abile ", di solito seguito dalla preposizione ‛ a ' più infinito: Vn XXVIII 2 non sarebbe sufficiente la mia lingua [...] " per esercitare determinate funzioni; Pd VII 116 far l'uom sufficiente a rilevarsi, metterlo in grado di sollevarsi dal peccato.
In altri casi il completamento semantico del vocabolo si desume dall'intero contesto. Così le sufficienti ragioni (Cv I ...
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lagnarsi
Bruno Basile
Sempre nell'accezione di " lamentarsi ", " dolersi ": in If III 128 Caron di te si lagna, " si duole, e non ti vuol passare " (Boccaccio), dato che " è buona l'anima di colui che [...] . Le ombre, ch'io sentiva / pietosamente piangere e lagnarsi (Pg XX 18) sono quelle degli avari, che si dolgono del loro peccato, " ubi impie solebant in vita plorari et conqueri, quod parum vel nichil habebant " (Benvenuto). In Pd XII 120 (a causa ...
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peccato
s. m. [lat. peccatum, der. di peccare «peccare»]. – 1. a. In generale, trasgressione di una norma alla quale si attribuisce un’origine divina o comunque non dipendente dagli uomini: il concetto di peccato si colloca sempre in ambito...
pecca
pècca s. f. [der. di peccare]. – 1. Vizio, difetto: una giovine la quale aveva potuto promettersi a un poco di buono ... qualche magagna, qualche p. nascosta la doveva avere (Manzoni); anche riferito a cosa: un vino senza pecche (o senza...