BARSANTI, Pier Vincenzo
Giuseppe Pignatelli
Nato a Livomo, visse nella seconda metà del sec. XVIII. Ben poco sappiamo delle sue vicende biografiche; entrato nell'Ordine dei domenicani, si distinse per [...] più rigidi fautori della scuola agostiniana: il p. Natali si lamentava che in tal modo il B. minimizzasse la gravità del peccato originale e prometteva che avrebbe composto una confutazione che però non vide mai la luce (Carteggi, 1,148-149); per lo ...
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acerbo
Domenico Consoli
. Aggettivo usato da D. solo in poesia e, meno che in un caso, sempre in rima. In Pg XI 117, detto dell'erba, e con relazione al significato proprio di " immaturo ", " non giunto [...] non aspettar lume, cadde acerbo, cadde dal cielo (ma nel verbo è anche contenuto il senso della caduta nel peccato) come un frutto non pervenuto a maturazione: " idest intempestive ante totalem perfectionem sui " (Benvenuto), "però che non era venuto ...
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Lombardo, Goffredo
Monica Cardarilli
Produttore cinematografico, nato a Napoli il 15 maggio 1920. Alla guida della Titanus, L. si è distinto per una felice strategia di mercato tesa a incrementare ed [...] di grandi artisti. Realizzò melodrammi di successo con Raffaello Matarazzo (I figli di nessuno, 1951; Chi è senza peccato…, 1952; Angelo bianco, 1955; Malinconico autunno, 1958) e numerosi film variamente impegnati sul versante sociale con Giuseppe ...
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Martino IV
Stanislao da Campagnola
Simone de Brion, francese, già canonico e tesoriere della Chiesa di Tours (perciò sia in Pg XXIV 22 che in Villani Cronica VII 58 e 106, è detto dal Torso), cancelliere [...] animosità che doveva ispirargli la politica di M. nella feroce ironia con cui ricorda un aspetto collaterale del suo carattere: peccato di gola. Egli, infatti, accogliendo la diceria che M. fosse morto in seguito a un'indigestione di anguille, di cui ...
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BARNABA da Reggio
Mario Crespi
Medico del sec. XIV, della sua vita si hanno poche notizie; egli stesso si chiama "Barnabas de Riathinis reginus": è possibile perciò che appartenesse alla famiglia De [...] , allo scopo di "caute providere qualiter medici physice et cyrologye eorum artem legaliter quilibet exercere valeat sine peccato", avevano formulato un curiosissimo capitolare, che facevano giurare (Albertotti, p. 105).
I due trattati di B. si ...
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tortura
Giorgio Stabile
Il sostantivo, conformemente ai valori del tardo latino tortura, indica l'azione del torcere e, quindi, prevalentemente " tormento ", " sofferenza ", ma anche l'azione del deflettere [...] è lo settimo girone dove finge l'Autore che si purghi... la lussuria nel fuoco, che è conveniente pena a tal peccato " (Buti).
Nell'ambivalenza del significato sembra, peraltro, anticipato il duplice esito dell'azione specificato subito dopo: .e il ...
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protendere
Alessandro Nlccoli
Compare come riflessivo con il significato di " tendersi in avanti ", ed esprime tensione fisica e immediatezza istintiva nell'azione: Pg XIX 65 'l falcon, che prima a' [...] / dove lasciò li mal protesi nervi, " dove morì "; Mattalia, Sapegno e Chimenz vedono nella locuzione un'allusione al peccato di sodomia di cui, secondo D., Andrea si sarebbe macchiato, e spiegano quindi: nervi " eccitati peccaminosamente " (Chimenz ...
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recente (ricente)
Alessandro Niccoli
Come il latino recens, vale " nuovo ", " che è stato fatto da poco tempo ": Cv IV XV 8 la recente terra, di poco dipartita dal nobile corpo sottile e diafano, li [...] " di giornata ") e sarà poi ripresa dal Boccaccio in un contesto vivacemente realistico (Dec. II 7 57 " non spaventato dal ricente peccato da lui commesso, con le mani ancor sanguinose allato le si coricò "); e cfr. anche F. Ageno, Per il testo della ...
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spiritualmente
Domenico Consoli
L'avverbio importa in primo luogo distinzione dal corpo e quindi dalla terra, come nell'esempio di Vn XLI 5, dove a commento dell'espressione lo peregrino spirito (Oltre [...] uscita del popolo d'Israele dall'Egitto: Ché avvegna essere vero secondo la lettera sia manifesto, non meno è vero quello che spiritualmente s'intende, cioè che ne l'uscita de l'anima dal peccato, essa sia fatta santa e libera in sua potestate (I 7). ...
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Riformatore, predicatore e scrittore (Siena 1487 - Slavkov, Moravia, 1564). Dopo essere stato generale dei cappuccini (fino al 1538), O. si avvicinò al luteranesimo. Chiamato a Roma per fornire spegazioni [...] religioso, sente viva la presenza di Dio nel mondo, che lo guida a un perfetto ordine cosmico. Rottura di tale armonia è il peccato dell'uomo, per cui si sono affermati di contro alla vita il male e la morte. Per redimerlo si è incarnato Cristo, che ...
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peccato
s. m. [lat. peccatum, der. di peccare «peccare»]. – 1. a. In generale, trasgressione di una norma alla quale si attribuisce un’origine divina o comunque non dipendente dagli uomini: il concetto di peccato si colloca sempre in ambito...
pecca
pècca s. f. [der. di peccare]. – 1. Vizio, difetto: una giovine la quale aveva potuto promettersi a un poco di buono ... qualche magagna, qualche p. nascosta la doveva avere (Manzoni); anche riferito a cosa: un vino senza pecche (o senza...