Teologo spagnolo (Granada 1548 - Lisbona 1617). Gesuita (dal 1564), fu tra i più influenti teologi cattolici. Pur muovendosi nell'ambito dell'aristotelismo scolastico tomista, elaborò dottrine teologiche [...] dell'ordine della natura dal soprannaturale, e quindi con una grande autonomia della natura umana che anche con il peccato originale avrebbe perso solo ciò che è "gratuito", e una concezione della grazia, quindi, come aggiunta esterna alla natura ...
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Soprannome del pittore Tommaso di Cristoforo Fini (Panicale in Valdelsa 1383 - Firenze 1440). Allievo e aiuto di Ghiberti alla prima porta del Battistero di Firenze (Vasari), s'iscrisse all'Arte dei medici [...] gli angeli, eccetto quello in alto a destra); gli affreschi della cappella Brancacci al Carmine a Firenze (1424-25; Peccato originale, Predicazione di s. Pietro, Resurrezione di Tabita, Guarigione dello storpio), che pur tentando di adeguarsi alla ...
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Attore italiano (n. Novara 1934). Formatosi all'Accademia nazionale d'arte drammatica, ha esordito in teatro con la compagnia De Lullo-Falk-Valli-Guarnieri (1957), recitando in seguito con la compagnia [...] più recenti occorre citare quelle nelle pellicole Il mattino ha l'oro in bocca (2008) di F. Patierno, Agadah (2017) di A. Rondalli e Il peccato (2018) di A. Končalovskij. Nel 2019 l'attore ha pubblicato il testo autobiografico Sold out. ...
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GREGORIO di Nissa, santo
Alberto Pincherle
Fratello minore di S. Basilio (v.) che (insieme col fratello Pietro, poi vescovo di Sebaste) ebbe a maestro, nacque fra il 330 e il 340. Destinato alla carriera [...] si ritrovano là dove G. combatte il dualismo manicheo e riconduce quindi l'origine del male alla volontà umana. Ma il peccato originale non ha, secondo G., avvilito e contaminato totalmente la natura umana; l'uomo conserva, anche dopo di esso, il ...
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Il battesimo si amministrativa nei due riti dell'immersione e dell'infusione. In entrambi i casi v'era bisogno di una conca (pelvis) per tener l'acqua, o per raccogliere quella che cadeva sul capo del [...] le potenze infernali da cui le anime sono state sottratte e nel cui dominio ricadranno se cederanno alle lusinghe del peccato o al desiderio di tornare alla sconfessata idolatria.
Nell'ambito di quest'antico battistero forogiuliese (che il patriarca ...
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Filosofo e teologo, nato il 1079 al Pallet (Palatium; ond'è chiamato spesso nei manoscritti peripateticus palatinus), in Bretagna, non lungi da Vantes. Egli stesso, in un'epistola d'indubbia autenticità, [...] , e non i difetti inerenti alla natura umana, non è impossibile all'uomo di buona volontà trascorrere la vita senza peccato. Forse dovette scrivere, nello stesso periodo di tempo, anche i due primi libri della Theologia, terminata poi più tardi. Di ...
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ROIG, Jaume
Mario Casella
Scrittore catalano, nato a Valenza verso la fine del sec. XIV, ivi morto nel 1479. Fu medico della regina Maria, moglie di Alfonso V il Magnanimo, e nei suoi ultimi anni esercitò [...] quarto matrimonio e lo sprona alla vita cristiana; e allora il poeta esalta Maria Vergine, l'unica donna senza peccato. Siamo nella letteratura misogina di stampo medievale, di cui sono espressione le Lamentazioni di Mateolo, il Corbaccio boccaccesco ...
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SINDICI, Augusto
Salvatore Rosati
Poeta dialettale, nato l'8 marzo 1839 a Roma, ivi morto il 19 settembre 1921. Ufficiale di cavalleria, si distinse a Montebello nel 1859, e nel 1870, prima che avesse [...] rimasti incompiuti alcuni Ricordi. Di scarso valore i suoi due libri in lingua letteraria: Gente alla moda (Napoli 1876) e L'ultimo peccato, versi (Roma 1897).
Bibl.: Ettore Veo, I poeti romaneschi, Roma 1927, p. 181 e seguenti (con bibliografia). ...
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SIMONSFELD, Harry
Walter Holtzmann
Storico, nato il 19 ottobre 1852 nel Messico, morto il 5 aprile 1913 a Monaco. Studiò a Gottinga con il Waitz e a Monaco con il Giesebrecht; nel 1878 si stabilì a [...] giudicare i documenti. Nel 1918 apparve il vol. I, che comprende solo gli anni 1152-58 e fu molto attaccato per la sua estensione. Ciò nonostante il volume è fondamentale per qualsiasi ricerca su Federico I ed è un vero peccato che l'opera sia monca. ...
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MARIA
L. Travaini
Le narrazioni neotestamentarie riguardanti M. la indicano soprattutto come vergine e madre di Gesù Cristo-Dio (Mt. 1, 16-23; Lc. 1, 31-35; Gv. 2, 1). Esse hanno inizio con l'annunciazione [...] Cristo morto sulla croce, l'altra ne sottolineava la natura umana, il suo essere nato da una donna esente dal peccato originale.Il concetto di M. come strumento attraverso il quale si era resa possibile l'incarnazione venne visualizzato nelle Vierges ...
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peccato
s. m. [lat. peccatum, der. di peccare «peccare»]. – 1. a. In generale, trasgressione di una norma alla quale si attribuisce un’origine divina o comunque non dipendente dagli uomini: il concetto di peccato si colloca sempre in ambito...
pecca
pècca s. f. [der. di peccare]. – 1. Vizio, difetto: una giovine la quale aveva potuto promettersi a un poco di buono ... qualche magagna, qualche p. nascosta la doveva avere (Manzoni); anche riferito a cosa: un vino senza pecche (o senza...