(A. T., 22-23, 24-25-26, 24-25-26 bis, 27-28-29, 29 bis).
Il nome. - Secondo Antioco di Siracusa (Dion. Halic., I, 35), il nome d' Italia derivava da quello di un potente principe di stirpe enotrica, Italo, [...] la sua semplicità limpida e melodiosa, per l'ingenuità primigenia delle sue strutture, per l'aura d'umanità che ne spira. Peccato che la consapevolezza critica del suo essere faccia ormai degenerare l'arte del Panzini in maniera, e ch'egli la creda ...
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Costituzioni
Paolo Barile
Maurizio Fioravanti
Le costituzioni tra 'antico' e 'moderno'
Storia costituzionale e problemi del costituzionalismo.Nella definizione del termine-concetto di 'costituzione' [...] determinatosi proprio nella fase giacobina della Rivoluzione.
Ma come garantire più precisamente tale stabilità? In realtà, il peccato massimo della Rivoluzione nella sua fase più distruttiva - ovviamente, di nuovo quella giacobina - è visto nel ...
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SADOLETO, Iacopo
Angiolo Gambaro
Umanista, nato a Modena il 12 luglio 1477 da Giovanni, professore di diritto civile a Ferrara, e da Francesca Machiavelli; morto a Roma il 18 ottobre 1847. Avviato agli [...] , Roma 1754; De extructione catholicae Ecclesiae, a cura di A. Mai, in Spicilegium romanum, II, Roma 1839, p. 101 segg.; De peccato originali, in appendice al vol. di S. Ritter, Un umanista teologo: I. S., ivi 1912, pp. 139-179. Particolare fortuna ...
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Impulsi riformatori del mondo di fuori: dal Rinascimento all'Illuminismo
Vittorio Frajese
Al volgere del Quattrocento si parlava molto di riforma. La denuncia dei mali della società italiana e della [...] di conversione e una volontà di mutar vita e che si definiva attraverso la relazione con il concetto di ‘peccato’. Esisteva poi la riforma delle istituzioni ecclesiastiche che si definiva attraverso il concetto di ‘abuso’31. Ed esisteva infine ...
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Società primitive
Adam Kuper
Introduzione
Il termine 'primitivo' deriva dal latino primitivus, che significa 'primo in ordine di tempo'. In questa accezione è usato in varie lingue europee per indicare [...] , e ispirò ricorrenti teorie sulla degenerazione delle società umane rispetto a una condizione moralmente superiore come conseguenza del peccato o di comportamenti immorali, oppure della disobbedienza a Dio o all'autorità legittima. L'uomo, secondo ...
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CARAFA, Giovanni Antonio
Franca Petrucci
Nato da Tommaso nei primi anni del XV secolo, si dedicò dapprima alla carriera ecclesiastica, ottenendo nell'anno 1417 la cappellania del castello di Tramonti [...] è limitata dal diritto divino e che pertanto egli commette, trasformandosi da amministratore in padrone della Chiesa, un grave peccato. Il trattato del C. non è quindi innovatore, ma si inserisce perfettamente nel quadro dell'attività dei giuristi ...
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MATRIMONIO (fr. mariage; sp. matrimonio; ted. Ehe; ingl. marriage)
Raffaele CORSO
Carlo Alfonso NALLINO
Ugo Enrico PAOLI
Arturo Carlo JEMOLO
Luigi GALVANI
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Israele ZOLLER
Emilio ALBERTARIO
È [...] matrimonio, si dànno alla fuga, salvo poi a far benedire la loro unione; e in qualche altro gli sposi in peccato sono sottoposti a una speciale penitenza (in Calabria detta "l'ammenda pubblica"), che rappresenta la finta lapidazione. Quando lo sposo ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Diritto (2012)
Il percorso biografico e la statura scientifica del fiorentino Accursio, autore degli apparati ordinari al Corpus iuris civilis, risentono di un giudizio storiografico di segno savigniano fortemente critico [...] praticato il prestito usurario nei confronti degli studenti, secondo un vieto costume dei dottori dello Studio. Il reato e peccato dei due Accursii venne sanato da un breve del pontefice Nicolò IV nel 1291, quando i discendenti del Maestro, banditi ...
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D'ANNIBALE, Giuseppe
Lilia Massaro
Nacque il 22 sett. 1815 a Borbona (od. prov. di Rieti), da modesta famiglia, dalla quale discese anche un altro cardinale, Federico Tedeschini, figlio della sua unica [...] atti umani, le leggi (alla luce del diritto naturale, divino ed umano), la coscienza; quindi sviluppa il tema del peccato (onde poterne rilevare la specie e la gravità), De poenis et censuris, De irregularitatibus. Nel secondo volume esamina i doveri ...
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PIETRO d'Anzola
Giorgio Tamba
PIETRO d’Anzola. – Nacque probabilmente a Bologna da Giovanni di Lorenzo da Unçola (oggi Anzola dell’Emilia) notaio, intorno al 1258. Ignoto è il nome della madre. Ebbe [...] né figli: Pietro non ebbe evidentemente una famiglia propria. Non vi erano legati pro male ablatis, idonei a riscattare il peccato d’usura, pratica diffusa tra i maestri dello Studio, specie verso i propri studenti, di cui Pietro non pare, dunque ...
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peccato
s. m. [lat. peccatum, der. di peccare «peccare»]. – 1. a. In generale, trasgressione di una norma alla quale si attribuisce un’origine divina o comunque non dipendente dagli uomini: il concetto di peccato si colloca sempre in ambito...
pecca
pècca s. f. [der. di peccare]. – 1. Vizio, difetto: una giovine la quale aveva potuto promettersi a un poco di buono ... qualche magagna, qualche p. nascosta la doveva avere (Manzoni); anche riferito a cosa: un vino senza pecche (o senza...