Scrittore polacco (Strawczyn, Kielce, 1864 - Varsavia 1925). In quasi tutta la sua opera narrativa rivela una singolare capacità di rendere vivi personaggi ed eventi, e, nello stesso tempo, la tendenza [...] (Ludzie bezdomni "I senza tetto", 1900; Przedwiośnie "Preannuncio della primavera", 1925), psicologico (Dzieje grzechu "Storia di un peccato", 1908; Uroda życia "Il fascino della vita", 1912) e storico-patriottico (Popioły "Le ceneri", 1904; Wiatr od ...
Leggi Tutto
Secondo la Bibbia, il primo uomo creato da Dio, progenitore del genere umano.
Il racconto biblico
Nella Bibbia (Genesi 1-5) la creazione dell'uomo è narrata in due racconti. Nel primo essa avviene il [...] serpente e ha rotto l'unico divieto del Signore; Adamo la imita pur comprendendo meglio di lei l'enormità del suo peccato, ma non volendo essere separato da lei anche nella punizione e nella morte. L'inesorabile sentenza divina li caccia dal paradiso ...
Leggi Tutto
Commediografo, cineasta e scrittore francese (Aubagne, Bocche del Rodano, 1895 - Parigi 1974). Tra i suoi lavori teatrali, oltre al dramma in versi Catulle (1922): Les marchands de gloire (1925, in collab. [...] Fabien (1956). Tra i film da lui realizzati, che specialmente all'inizio risentono di un'impostazione teatrale: Angèle (Prigioniera del peccato, 1934), Regain (La vita trionfa, 1937) e La femme du boulanger (1938), tratti da J. Giono; Les lettres de ...
Leggi Tutto
Letterato e teologo (n. forse nella diocesi di Sens 805 circa - m. 862 circa); entrato all'abbazia di Ferrières, compì gli studî a Fulda sotto Rabano Mauro e là strinse amicizia con Gotescalco di Orbais; [...] e il Collectaneum de tribus quaestionibus e con alcune lettere. L. rappresenta una posizione strettamente agostiniana: il peccato di Adamo ha irrimediabilmente corrotto l'umanità; tutta la natura umana è rimasta viziata (massa damnationis). Se ...
Leggi Tutto
Poeta e romanziere ungherese (n. Székesfehérváṛ 1907 - m. 1971). La sua lirica è caratterizzata da un forte realismo, da una grande sensibilità verso la natura e da varietà di forme (Kenyérszegés "Primo [...] il sole", 1960); i suoi romanzi sono in parte autobiografici (Téli szivárvány "Arcobaleno d'inverno", 1942; Bűn és bocsánat "Peccato e perdono", 1957), e in parte storici (Hulló csillagok "Stelle cadenti", 1952; A tél fiai "I figli dell'inverno ...
Leggi Tutto
SÖTÉR, István
Lajos TOTH
Scrittore ungherese, nato a Szeged nel 1913. Ha studiato a Budapest e a Parigi.
Il carattere surrealista dei suoi primi romanzi e racconti si attenua in seguito e, specialmente [...] sue opere vanno ricordati i romanzi: Fellegjárás (Cammino di nuvole, 1939), Templomrabló (Ladro di chiesa, 1993), Kisértet (Spettro, 1945), Bënbeesés (Caduta nel peccato, 1947), e i saggi critici raccolti in Játék és valóság (Gioco e realtà, 1946). ...
Leggi Tutto
BRUNATI, Giuseppe
VVenturi
Nato a Milano il 18 febbr. 1881 da Alessandro e da Clelia Busnari, fu educato presso la scuola dei gesuiti di Gorla Minore, e l'impronta cattolica fu decisiva e sempre presente [...] , il quale è alla ricerca di una sua verità, oltre il breve cerchio dei sensi, ma continuamente in bilico tra peccato e redenzione, tra lussuria e misticismo, sfrenatamente occupato a guardarsi vivere, teso a una verità particolare, che non può non ...
Leggi Tutto
Scrittore cèco (Přibram 1915 - Dobřiš, Boemia, 1970). La sua narrativa va da un senso della realtà frammista a favola (Městečko na dlani "La cittadina sul palmo", 1940), attraverso il racconto d'avventure [...] ("Come anche noi li rimettiamo", 1941) e le commedie Romance o Oldřichu a Boženě ("La romanza di Oldrich e Božena", 1953), Dalskabáty, hříšná ves, aneb Zapomenutý čert ("Dalskabaty, il villaggio del peccato, ossia il diavolo dimenticato", 1959). ...
Leggi Tutto
Scrittore francese, nato a Parigi nel 1888. Tutta la sua opera s'ispira a una concezione cattolica integrale e intransigente, che si afferma con una violenza apocalittica a volte volutamente crudele, lieta [...] i due padroni che il Vangelo nega potersi servire insieme. Per il senso profondo ch'egli ha del male in quanto peccato, opera volontaria dell'uomo contro Dio, il B. si apparenta senza dubbio a scrittori cattolici quali J. Barbey d'Aurevilly, E ...
Leggi Tutto
Re degli elfi e delle fate nella letteratura cavalleresca. W. Shakespeare ne fa un personaggio, ma di secondo piano, in A midsummer night's dream (Sogno di una notte di mezza estate), e Ch. M. Wieland [...] Titania solo quando due giovani innamorati potranno mostrare di amarsi di un amore puro, e Huon (dopo essere caduto nel peccato) mostrerà di amare con purezza e fedeltà una fanciulla, Rezia, figlia del califfo.
Dall'Oberon di Wieland J. R. Planché ...
Leggi Tutto
peccato
s. m. [lat. peccatum, der. di peccare «peccare»]. – 1. a. In generale, trasgressione di una norma alla quale si attribuisce un’origine divina o comunque non dipendente dagli uomini: il concetto di peccato si colloca sempre in ambito...
pecca
pècca s. f. [der. di peccare]. – 1. Vizio, difetto: una giovine la quale aveva potuto promettersi a un poco di buono ... qualche magagna, qualche p. nascosta la doveva avere (Manzoni); anche riferito a cosa: un vino senza pecche (o senza...