«Lo peccato plu ca morte sì fa sua firita dura, / che a l'alma tolle Deo e corrumpei so natura; / lo ben non pò operare, ma li mali en gran plenura; / cadere en tanta afrantura per cusì vil delettato! [...] / Questa morte tolle al corpo la bellezza e lo c ...
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«Deng! Sussultarono e guardarono in alto. Era il disco di uno scambio ch’era scattato in cima a un palo. Sembrava una cicogna di ferro che avesse chiuso tutt’a un tratto il becco. Rimasero un po’ a naso [...] in su a guardare – che peccato non aver visto! ...
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di Giulio Vesperini*Nel 1993, durante il governo Ciampi, il dipartimento della funzione pubblica redige un Codice di stile delle comunicazioni scritte ad uso delle amministrazioni pubbliche. Proposta e materiali di studio. Nella prefazione, il minis ...
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peccato
s. m. [lat. peccatum, der. di peccare «peccare»]. – 1. a. In generale, trasgressione di una norma alla quale si attribuisce un’origine divina o comunque non dipendente dagli uomini: il concetto di peccato si colloca sempre in ambito...
pecca
pècca s. f. [der. di peccare]. – 1. Vizio, difetto: una giovine la quale aveva potuto promettersi a un poco di buono ... qualche magagna, qualche p. nascosta la doveva avere (Manzoni); anche riferito a cosa: un vino senza pecche (o senza...
Nel linguaggio teologico, parola, atto o desiderio contrari alla legge divina: un’offesa a Dio, nel rifiuto del suo amore, che ferisce la dignità dell’uomo.
Nella manualistica teologica, soprattutto cattolica, si distingue il p. attuale, ossia...
veniale, peccato Nella teologia morale cattolica, trasgressione di una legge di importanza secondaria; è sempre un’offesa a Dio, ma, a differenza del peccato mortale, cui si contrappone, non priva l’anima della grazia ed è emendato con una pena...