MARIA
L. Travaini
Le narrazioni neotestamentarie riguardanti M. la indicano soprattutto come vergine e madre di Gesù Cristo-Dio (Mt. 1, 16-23; Lc. 1, 31-35; Gv. 2, 1). Esse hanno inizio con l'annunciazione [...] Cristo morto sulla croce, l'altra ne sottolineava la natura umana, il suo essere nato da una donna esente dal peccato originale.Il concetto di M. come strumento attraverso il quale si era resa possibile l'incarnazione venne visualizzato nelle Vierges ...
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GENESI
M.V. Marini Clarelli
Il primo libro del Pentateuco, che la traduzione greca detta dei Settanta e la patristica designano con il nome di G., narra la creazione del mondo, la storia dell'Eden, [...] dove è rappresentata anche per la prima volta la Caduta dei progenitori. Questa scena, che presuppone la dottrina del peccato originale, segna già una differenza rispetto al repertorio giudaico noto, come poi - e in modo più evidente - quella della ...
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CHIESA, Giannicola (al secolo, Marco)
Giuseppe Pignatelli
Nacque a Genova il 25 apr. 1695 terzogenito di Bartolomeo e di Teresa Soppi (non Zoppi come riporta il van Luijk). Fin da fanciullo il C. trovò [...] superata per poter entrare nella via illuminativa e iniziare la "pratica delle virtù per amore delle virtù" non per odio del peccato. Ultima tappa è la via unitiva "in cui si ama per amare" mediante la contemplazione, che attraverso i suoi gradi ...
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CESARIO da Ferrara
Roberto Rusconi
Nato a Ferrara nella prima metà del sec. XV, entrò nell'Ordine dei servi di Maria prima del 30 nov. 1454, data in cui appare aggregato al convento bolognese di S. [...] più tardi, nel 1488, quando l'8 dicembre C. predicò nel duomo di Ferrara che Maria era stata concepita senza peccato originale e venne poi provocato a un contraddittorio sulla pubblica piazza dal domenicano Lodovico Stanchi da Valenza, maestro dello ...
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Fondatore dei frati minori (Assisi ca. 1182 - ivi 1226). È uno dei santi più venerati della cristianità: voleva ripercorrere la vita povera di Cristo e degli apostoli e, come loro, mettere in pratica il [...] , si fermò a Spoleto e tornò indietro. Iniziò così un rivolgimento interiore che culminò nella conversione. "Essendo io in peccato, troppo amaro mi sembrava vedere i lebbrosi, ma lo stesso Signore mi condusse fra loro ed io esercitai misericordia con ...
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Antropologia
Il lasso di tempo tra la nascita dei genitori e quella dei figli, oppure gli individui che appartengono allo stesso segmento sociale. Fra i principi che regolano le terminologie di parentela, [...] e in quelli di Qumrān, peraltro, la g. è vista come occasione nella quale si perpetua il male del mondo, del peccato e dell’essere storicamente. Contro la g. e la consumazione dell’atto sessuale si pronunciano alcune sette dell’antico Cristianesimo ...
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VOTO (fr. voeu; sp. voto; ted. Gelübde; ingl. vow)
Gennaro PESCE
Agostino TESTO
Nicola TURCHI
Emilio ALBERTARIO
Concetto e condizionl- Il voto è una promessa solennemente formulata, in forza della [...] essere però fatto deliberatamente, cioè con avvertenza e con libero assenso, appunto perché si tratta di contrarre un obbligo sotto pena di peccato. Perciò se è emesso per timore grave ed ingiusto è nullo di diritto. Il voto è un atto di culto a Dio ...
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FELICI, Periele
Riccardo Burigana
Nacque il 1ºag. 1911 a Segni, in provincia di Roma, primogenito di Luigi, geometra agrimensore, e di Anna Roscioli, casalinga. La sua fanciullezza fu segnata dalla [...] lineamenta, che avrebbe ripreso e sviluppato dopo oltre trent'anni in uno scritto su Sigmund Freud (Freud e il peccato, Roma 1967), si iscrisse al pontificio istituto utriusque iuris, dove consegui la laurea in utroque ture nel giugno 1938 ...
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CATTANEO, Carlo Ambrogio
Gino Benzoni
Nato a Milano il 7 dic. 1645, novizio della Compagnia di Gesù il 1º nov. 1661, all'interno di questa si svolge, per lo più a Milano, il resto della sua esistenza. [...] buon vicino" e nemmeno lo "spazio da... voltarsi qua e là"), come inevitabile destino per chi s'attarda nel peccato. E non senza coerenza: in una visione fiduciosa delle possibilità umane, il peccatore incallito viene giudicato con estrema severità ...
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MATRIMONIO
J. Baschet
Il m. veniva definito nel Medioevo, sulla scia del diritto romano, come l'istituzione tra l'uomo e la donna di una comunione di vita e di beni socialmente riconosciuta, che costituiva [...] ., 251, c. 16r). Una tale rappresentazione conferisce al m. un'origine al tempo stesso divina e paradisiaca. Istituito prima del peccato originale, il m. di Adamo ed Eva mostra che l'unione sessuale e la procreazione possono compiersi senza colpa e ...
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peccato
s. m. [lat. peccatum, der. di peccare «peccare»]. – 1. a. In generale, trasgressione di una norma alla quale si attribuisce un’origine divina o comunque non dipendente dagli uomini: il concetto di peccato si colloca sempre in ambito...
pecca
pècca s. f. [der. di peccare]. – 1. Vizio, difetto: una giovine la quale aveva potuto promettersi a un poco di buono ... qualche magagna, qualche p. nascosta la doveva avere (Manzoni); anche riferito a cosa: un vino senza pecche (o senza...