CINGARI, Alfonso
Giuseppe Pignatelli
Nacque a Bologna il 17 ott. 1748 da Giovanni Battista, rinomato medico, e da Eleonora Santini, figlia del medico Gian Maria. A sette anni venne inviato dai genitori [...] è una delle ultime prediche del C., avente come tema la carestia del 1816-17 da lui presentata come punizione divina per i peccati degli uomini, che ora "uguali alle bestie si pascon d'erba sola e non la trovano sempre" (Opere, X, pp. 70-86). Unico ...
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COSTANZO da Fabriano, beato
Roberto Rusconi
Secondo la tradizione nacque a Fabriano intorno al 1410; nei documenti viene costantemente indicato come C. figlio di Meo (Bartolomeo) di Servolo.
Esponente [...] discussa, vale a dire la liceità dei capitoli relativi ai banchi feneratizi giudaici: C. sentenziò che tali capitoli non costituivano peccato mortale e che pertanto il Comune li poteva prorogare. Ed a C. si ricorse di nuovo quando, prorogati questi ...
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CAMPIONI, Francesco Maria
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Nato a Genova il 17 ott; 1651, fece i primi studi nella città natale. Non ancora ventenne volle dedicarsi alla vita religiosa e nel 1671 vestì l'abito della Congregazione [...] della tesi che a ciò fosse sufficiente l'amore servile, cioè il timore della pena eterna che: il peccato provoca (attrizionisti). Non risolta in modo definitivo dalle decisioni del concilio di Trento, la questione aveva provocato interventi ...
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CAVALLERI (Cavaleri, Cavalleris), Paolo Agostino
Francesco Raco
Nato a Borgomanero (Novara) nel 1742, entrò giovanissimo nella Congregazione dei chierici regolari di S. Paolo, emettendo la professione [...] sociale ed economica, secondo il C., è invece conseguenza dello stato corrotto dell'uomo, che a causa del peccato non può raggiungere la felicità sulla terra; la rinuncia alla ricchezza e la rassegnazione alle sofferenze della miseria, inaccettabili ...
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BONAVENTURA da Bagnoregio, santo
Raoul Manselli
Nacque a Civita di Bagnoregio, nella Tuscia romana, da un medico di elevata condizione familiare, Giovanni di Fidanza, e da Maria di Ritello. Battezzato [...] nella contemplazione della natura in sé e non vedrà in essa il vestigium di Dio, e questo, lo abbiamo visto, è il peccato dei "filosofi naturali" che "conoscono la natura delle cose in sé e non come vestigio".
Di qui la precisa polemica contro la ...
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FRANCESCODe Geronimo, santo
Dario Busolini
Nacque a Grottaglie, nei pressi di Taranto, il 17 dic. 1642, primo degli undici figli di Giovanni Leonardo De Geronimo, proprietario terriero titolare di una [...] di F. già emergono i temi caratteristici del suo insegnamento: la condanna dell'ipocrisia, il pressante invito alla conversione dai peccati, la minaccia del giudizio divino preannunciato dai castighi di Dio, vale a dire la carestia, le epidemie ed i ...
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GANDOLFO da Bologna
Maria Barbara Buffoni
Teologo e canonista, visse a Bologna nella seconda metà del XII secolo.
Allo stato attuale delle ricerche non sono note fonti documentarie che permettano di [...] divini, la scienza divina, la predestinazione, la volontà divina (l. I); angelogia, esamerone, stato primitivo dell'uomo, peccato originale e attuale (l. II); incarnazione, virtù teologali e doni dello Spirito Santo (l. III); sacramenti (l. IV ...
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AGOSTINO da Treviso (Augustinus Tarvisinus, Augustinus Museus, forse di Musi)
Mario Rosa
Nacque a Treviso intorno al 1490. Entrato fra gli eremitani di S. Agostino, nel 1515 era studente nello Studio [...] pseudo-agostiniano Hypomnesticon, rivolto contemporaneamente contro "novos pelagianos" e contro Lutero: servitù dell'uomo al peccato, predestinazione degli eletti ante previsa merita mediante il dono della fede, della grazia e della perseveranza ...
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CIONI, Fabio
Valerio Marchetti
Nato a Grosseto intorno al 1520 da "persone honorate" (una modesta famiglia di commercianti), frequentò a Siena là scuola superiore di notariato annessa all'università. [...] e con l'insegnamento evangelico (il celibato); la moralità sessuale degli ecclesiastici per i quali è molto maggior peccato la condizione matrimoniale che la pratica dell'adulterio; le cerimonie liturgiche come residuato pagano e addizione umana alla ...
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BROCCHI, Giuseppe Maria
Giuseppe Pignatelli
Nato a Firenze il 29 ott. 1687 da Giona e da Diacinta Boddi, compì gli studi di umanità, filosofia e teologia nelle pubbliche scuole dei gesuiti a Firenze. [...] - ai confessori di assolvere le complici "in re venerea" alle situazioni in cui ciò sia occasione di nuovo peccato. Lo stesso atteggiamento, che dava ampio spazio a cavillazioni di natura giuridica più che a considerazioni puramente religiose, era ...
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peccato
s. m. [lat. peccatum, der. di peccare «peccare»]. – 1. a. In generale, trasgressione di una norma alla quale si attribuisce un’origine divina o comunque non dipendente dagli uomini: il concetto di peccato si colloca sempre in ambito...
pecca
pècca s. f. [der. di peccare]. – 1. Vizio, difetto: una giovine la quale aveva potuto promettersi a un poco di buono ... qualche magagna, qualche p. nascosta la doveva avere (Manzoni); anche riferito a cosa: un vino senza pecche (o senza...