Del pelago (dal gr. πέλαγος «mare»), cioè del mare aperto. In oceanografia, zona p., dominio p., distretto p., la regione del mare aperto, che ha limiti non precisamente determinabili né in senso orizzontale, [...] né in senso verticale; comunemente si considera p. l’area oltre il margine esterno della zona litorale (piattaforma continentale). Per estensione si chiamano p. anche le zone più profonde dei grandi laghi. ...
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L’epoca superiore del Giurassico, durante la quale in Europa si depositarono prevalentemente sedimenti marini costituiti da calcari compatti, bianchi, lastriformi e litografici, particolarmente ricchi [...] di Ammoniti. In Italia al M. sono da assegnare molti sedimenti calcarei di ambiente pelagico, fra i quali sono da ricordare il rosso ammonitico veneto, la parte inferiore della maiolica e del biancone, il calcare rupestre. In alcune regioni sono ...
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In geologia, la prima epoca del Paleogene (era Cenozoica) compresa tra il Cretaceo e l’Eocene. Il P. ha una durata di circa 10 milioni di anni e comprende due piani, dal basso verso l’alto: Daniano e Thanetiano. [...] Globorotalia. Si è inteso quindi separare il P. come periodo a sé. In Italia è rappresentato nelle serie pelagiche della Lombardia, dell’Umbria e delle Marche; ma è riconoscibile nelle facies più neritiche di piattaforma continentale del Veneto ...
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Geologia
In sedimentologia, deposito formato da particelle finissime, inorganiche e organiche, impregnato di acqua, formatosi essenzialmente mediante un processo di decantazione.
Tipi di fanghi
I f. sono [...] sono chiamati f. organogeni; presentano più del 30% di resti di scheletri di organismi e sono essenzialmente di ambiente pelagico. Tra di essi è possibile distinguere alcuni tipi fondamentali: f. a globigerine, dovuti all’accumulo di gusci calcarei ...
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stratigrafia
Fabio Catino
L’ordine degli eventi sulla superficie terrestre
La stratigrafia si occupa di ricostruire la storia degli eventi geologici studiando, come dice il nome, gli strati sedimentari [...] con caratteristiche differenti, relative a un diverso ambiente. Nella fattispecie, in prossimità di una roccia di facies pelagica può formarsi una roccia di facies neritica, cioè composta da sedimenti provenienti dall’ambiente neritico, meno profondo ...
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sedimentazione Processo, in certi casi naturale e in altri provocato artificialmente, per il quale si ha la separazione da un liquido di particelle solide sospese in esso, per effetto della gravità o di [...] 200 e 2000 m), abissali (declivio continentale e bacini oceanici) e adali (fosse; oltre 2000 m). Sono chiamati genericamente pelagici gli ambienti lontani dalla costa e dai margini continentali; essi sono suddivisi, con riferimento agli stessi limiti ...
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OCEANOGRAFIA
Antonio Brambati
Norberto Della Croce
(XXV, p. 157; App. II, II, p. 438; III, II, p. 294; IV, II, p. 638)
Utilizzazione e sfruttamento delle risorse economiche delle acque e dei fondali [...] , dove una componente molto importante dello zooplancton emerge di notte per entrare a far parte temporaneamente dell'ecosistema pelagico, nascondendosi durante il giorno nell'acqua interstiziale dei depositi di sabbia. Il ruolo di questo ''plancton ...
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pelagico
pelàgico agg. [dal lat. pelagĭcus, gr. πελαγικός, der. di πέλαγος «mare»] (pl. m. -ci). – 1. Del pelago, cioè del mare aperto: zona p., o dominio p., o distretto p., in oceanografia, la regione del mare aperto che comunemente si considera...
pelagia
pelàgia s. f. [lat. scient. Pelagia, dal gr. πελάγιος «marino»] (pl. -gie). – Genere di celenterati scifozoi della famiglia pelagidi, a cui appartiene la specie Pelagia noctiluca, una medusa comune nel Mediterraneo, con ombrello piccolo,...