Pena corporale consistente nel percuotere con il flagello.
Una f. di carattere rituale è largamente documentata nelle religioni primitive e antiche. Il significato della f. (o battitura) rituale oscilla [...] simulacro d’Artemide Ortia.
Già prevista da regole monastiche e attuata da asceti, la pratica dell’ autoflagellazione, intesa come pena o come mezzo di mortificazione e penitenza, nel 13° sec. diede origine, insieme con il riaccendersi di aspettative ...
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Pena detentiva prevista per le contravvenzioni. Sotto il profilo processuale integra il provvedimento con cui la polizia giudiziaria, la forza pubblica e in alcuni casi anche il comune cittadino, privano [...] temporaneamente della libertà personale un soggetto colto nell’atto di commettere un delitto (cosiddetto arresto in flagranza). In quanto effettuato prima di qualsiasi valutazione giurisdizionale, l’arresto ...
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Giurista e uomo politico (n. Tacuba 1789 - m. 1850); ministro degli Interni del Messico (1837), senatore (1843), in quanto presidente della Suprema corte di giustizia assunse interinalmente la presidenza della repubblica dal settembre all'ottobre del 1847 e dal gennaio al giugno del 1848. In quest'ultima occasione trattò e firmò con gli USA lo svantaggioso trattato di Guadalupe Hidalgo ...
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Pittore (Madrid 1823 - Siviglia 1897). Si dedicò alla pittura di soggetto storico: per il Prado dipinse una serie di ritratti idealizzati di re di Spagna, e per la Biblioteca Colombiana di Siviglia una serie di umanisti e poeti ...
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Pena ignominiosa medievale, consistente, secondo alcune fonti, nel portare in giro taluni oggetti (per es., una sella sul dorso) esponendosi alla pubblica derisione. ...
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Pena pecuniaria detta anche dispendium, prevista dalle antiche leggi dei Franchi e degli Angli: come fosse regolata è controverso tra gli scrittori. ...
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Antica pena, che consisteva nel porre il condannato in luogo esposto al pubblico, spesso sopra un palco (si presume appunto che il termine derivi dal ted. Bretling diminutivo di Bret "tavola"), per lo [...] più con l'indicazione del delitto commesso. Va in massima distinta dalla gogna, per la quale il capo del malfattore veniva fatto sporgere da un asse che lo stringeva al collo. Il Morgante (28,7) reca appunto: ...
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disutilita
disutilità Senso di pena, di sacrificio, di insoddisfazione che una persona deve sopportare quando è costretta a consumare un determinato bene sgradito o a prestare un determinato servizio. [...] La merce il cui consumo genera pena, sacrificio, insoddisfazione è perciò tecnicamente considerata come un ‘male’, proprio a indicare che si tratta dell’opposto di un ‘bene’, al cui consumo è associato invece un senso di gradevolezza e di ...
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Pittore e litografo, nato da famiglia spagnola a Bordeaux il 20 agosto 1808, morto a Mentone il 18 novembre 1876. Entrò nel movimento romantico, dipingendo di preferenza scene orientali e medievali con cui esordì nel Salon del 1831. Solo nel 1840 il D. scoprì la sua vera vocazione di paesista: giuochi di luci nel bosco di Fontainebleau (Nel bosco, Louvre; id., Berlino, Nationalgalerie) fissati con ...
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pena
péna s. f. [lat. poena «castigo, molestia, sofferenza», dal gr. ποινή «ammenda, castigo»]. – 1. Punizione, castigo inflitti a chi ha commesso una colpa, ha causato un danno e sim. In partic.: a. Con riferimento alla giustizia umana, sanzione...
effettivita della pena
effettività della pena loc. s.le f. inv. Corrispondenza tra la pena irrogata con sentenza di condanna e l’effettiva espiazione di essa. ◆ Ma per il presidente dell’Associazione nazionale magistrati, Giuseppe Gennaro,...