Storico giudeo (n. 37 d. C. - m. dopo il 100), di casta sacerdotale. Fu della setta dei Farisei e, dopo essere stato a Roma (64), tornato in patria partecipò alla rivolta contro i Romani (67). Arresosi [...] onori. Suo capolavoro è la Guerra giudaica (7 libri), in greco (è perduta la prima redazione in aramaico): storia ebraica da Erode al 66 d. C., che rivela un fondo di pensiero e di dottrina comune al giudaismo ellenizzato. La tendenza apologetica ...
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Filosofo greco del sec. 4º a. C. È stato il rappresentante tipico di quella regola di vita, che era nata da taluni aspetti dell'atteggiamento pratico di Socrate, che insegnava a contentarsi del più misero [...] interpretazione ascetica del cinismo; professione dell'ἀναίδεια o "impudenza". Tuttavia, anche in questo campo è incerto quanto sia pensiero di Antistene e quanto di Diogene. Così è impossibile valutare l'attività letteraria di D. che è attestata da ...
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Scrittore, critico d'arte e filosofo (Barcellona 1882 - Villanueva y Geltrú, Barcellona, 1954). Diresse il movimento intellettuale di Catalogna (il cosiddetto "novecentismo"), scrivendo, in catalano, il [...] Nel campo della critica delle arti figurative, ha scritto: Poussin y el Greco (1922), Tres horas en el Museo del Prado (1923; trad. it. la filosofía, iniziando una sistemazione del suo pensiero, fondato su una concezione del mondo antimeccanicistica ...
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Teologo ed erudito (Chio 1586 - Roma 1669). Addottoratosi a Roma in filosofia e teologia (1610) e in medicina (1616), "scrittore greco" della Vaticana (dal 1618: si deve a lui l'inventario, tuttora in [...] in verità non sempre criticamente soddisfacenti, riguardano la teologia (soprattutto i rapporti tra il pensiero teologico della Chiesa greca e il pensiero della Chiesa occidentale, con l'intento di mettere in evidenza il sostanziale accordo tra l ...
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Filosofo greco (m. 315-14 a. C.), scolaro di Platone; successe (339-38) a Speusippo nello scolarcato dell'Accademia, che tenne fino alla morte. Ci restano delle sue opere solo frammenti. Nel suo pensiero, [...] metafisici anche quali divinità, una maschile e l'altra femminile, e a elaborare una complessa demonologia. Questo aspetto del pensiero di S. determinò l'avversione che per lui ebbe Aristotele (già condiscepolo di S. nella scuola platonica e poi ...
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Filosofo greco (499-428 a. C.); amico e maestro di Pericle, accusato di empietà dovette fuggire da Atene, dove s'era stabilito, e rifugiarsi a Lampsaco. Ci restano alcuni frammenti della sua opera Sulla [...] natura. A. appartiene a quella corrente del pensiero presocratico che ebbe nome di "pluralismo". Pone infatti, come principio della molteplicità infinita delle cose, una molteplicità ugualmente infinita di elementi ("semi", σπέρματα), ...
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Giurista italiano (Milano 1859 - Suna, sul Lago Maggiore, 1902). Insegnò diritto romano nelle univ. di Messina (1887), Modena (1890), Pavia (1894). Emerse tra i romanisti del suo tempo per l'originalità [...] di pensiero e la vastità di ricerca. Insigne editore di fonti, tradusse in latino dal greco la parafrasi attribuita a Teofilo (1884-97), dal siriaco il Liber iuris syro-romanus (post., 1909), arricchì con un Supplementum (1897, in collab. con G. ...
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Storico della filosofia italiano (Montecchio Maggiore 1914 - Milano 1992). Prof. univ. dal 1951, ha insegnato dal 1956 storia della filosofia a Milano. Socio corrispondente dei Lincei (1991). Tra i suoi [...] scritti: Scoto Eriugena (1941; 2a ed. 1951); Condillac (1942); Il pensiero di S. Maturi (1943); Hume (1949; 2a ed. Hume e la scienza della natura umana, 1973); Lo scetticismo greco (1950; 2a ed. 1975); La storiografia filosofica antica (1950); ...
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Filosofo greco (1º sec. a. C.), autore dei Discorsi pirroniani in otto libri, andati perduti. In polemica contro le tendenze eclettiche che ai suoi tempi si manifestavano nell'Accademia, volle restaurare [...] ) di conoscere le cause per via indiretta attraverso i "segni", risalendo cioè con il ragionamento dai fenomeni alle cause da essi "significate". Che E. aderisse, in una fase del suo pensiero, alla filosofia di Eraclito è problema tuttora insoluto. ...
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Retore greco (1º sec. a. C.) vissuto in Atene, dove fu suo discepolo anche Cicerone il giovane, poi in Roma. Scrisse un trattato sulle figure di pensiero e di parola giuntoci nell'epitome latina, molto [...] ridotta, di Publio Rutilio Lupo, in due libri (solo le figure di parola), con esempî tratti da oratori greci, attici e asiani; asiano si rivela egli stesso. ...
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pensiero
pensièro (ant. pensière, pensièri, e pensèro, pensère, pensèri) s. m. [dal provenz. pensier, der. del lat. pensare «pensare»]. – 1. a. La facoltà del pensare, cioè l’attività psichica mediante la quale l’uomo acquista coscienza di...
lògos s. m. [traslitt. del gr. λόγος, che è dal tema di λέγω «dire», con vocalismo o]. – Nel pensiero greco, il termine indica la «parola» come si articola nel discorso, quindi anche il «pensiero» che si esprime attraverso la parola. Una precisa...