(gr. Πεντάτευχος) Nella versione greca dei Settanta e quindi nella Vulgata, la prima parte dell’Antico Testamento; i 5 libri che la costituiscono sono designati con i nomi di Genesi, Esodo, Levitico, Numeri, Deuteronomio. Gli Ebrei chiamano il P. Tōrāh (termine che propriamente significa «insegnamento», poi inteso come «Legge» per influsso della traduzione che i Settanta fanno di Tōrāh con il gr. ...
Leggi Tutto
Nome foggiato sul modello di Pentateuco e usato soprattutto dagli studiosi cattolici per designare i primi otto libri dell’Antico Testamento (Genesi, Esodo, Levitico, Numeri, Deuteronomio, Giosuè, Giudici, [...] Rut) ...
Leggi Tutto
NUMERI
Alberto Vaccari
. È il quarto libro del Pentateuco e della Bibbia, così detto per una servile traduzione, passata in quasi tutte le lingue, del titolo'Αριϑμοί, che porta nella versione greca [...] dei LXX e che meglio si tradurrebbe "censimenti", dai varî censimenti riferiti nei primi capitoli. Gli Ebrei lo chiamano dalla prima parola Wayedabber ("E disse"), o più acconciamente dal contenuto bamidbar ...
Leggi Tutto
GENESI (la o il; v. Dante, Inf., XI, 107)
Alberto Vaccari
Primo libro della Bibbia (v. VI, p. 884), così chiamato nella versione greca, e di qui in quasi tutte le lingue; gli Ebrei lo intitolano dalla [...] Jahvè. Qui riterremo, come dato di fatto, questa distinzione in iahvista ed elohista: per l'autore e la composizione del libro v. pentateuco. Sotto questo aspetto il G. va diviso in tre grandi periodi: 1. le origini dell'uman genere (c. I-XI); 2. i ...
Leggi Tutto
Presunto autore di uno dei più diffusi targūmīm al Pentateuco. Le notizie su di lui sono in realtà una ripetizione di quelle relative ad Aquila Pontico e anche il nome non è probabilmente che una deformazione [...] di quest'ultimo. Il targūm di O. è una traduzione molto letterale; tuttavia esso si distacca dall'originale quando questo usa espressioni antropomorfiche, che O. attenua, nonché per l'inserzione di alcune ...
Leggi Tutto
(gr. Λευιτικόν; lat. Leviticus) Nome greco e latino del terzo libro del Pentateuco, che gli Ebrei chiamano dalla prima parola Wayyiqrā’. Il contenuto concerne in prevalenza i sacerdoti e il culto divino. [...] La critica delle fonti assegna il L. al cosiddetto Codice sacerdotale, la cui redazione definitiva è posta intorno al 5° sec. a.C ...
Leggi Tutto
Vescovo di Angers (1000-1081). Gli si attribuisce un commentario sul Pentateuco. È noto soprattutto per aver permesso al suo arcidiacono Berengario di Tours di predicare contro la presenza reale di Cristo [...] nell'Eucaristia ...
Leggi Tutto
Cabalista ed esegeta ebreo spagnolo (morto verso il 1340); scrisse commenti al Pentateuco, a Giobbe, un'opera sulla fede e altre opere, tutte improntate a concetti di mistica cabalistica. ...
Leggi Tutto
Commentatore ebreo della Bibbia, probabilmente del sec. 14º. Il suo commento al Pentateuco (pubbl. 1523) fu tradotto in latino da Pico della Mirandola. Altri suoi commenti sono pervasi da idee mistiche. [...] M. cercò di sostenere la cabala sulla base di argomenti filosofici ...
Leggi Tutto
Emigrazione da una regione da parte di popolazioni, volontaria o più spesso forzosa, determinata da ragioni politiche, economiche, religiose o culturali, o anche da calamità naturali. Libro dell’E. Nella [...] , dove Mosè ricevette da Yahweh la Legge e strinse con lui l’alleanza per il popolo.
Il libro è, tra quelli del Pentateuco, uno dei più discussi. La composizione è ritenuta molto più tarda degli eventi e vi si distinguono più fonti. Comunità dell’E ...
Leggi Tutto
pentateuco
pentatèuco (o Pentatèuco, raro Pentetèuco) s. m. [dal lat. tardo pentateuchus, gr. πεντάτευχος, comp. di πεντα- «penta-» e τεῦχος «borsa o scrigno per i libri (rotoli di papiro)», o anche singolo libro]. – Titolo complessivo dei...
esodo1
èṡodo1 s. m. [dal lat. tardo exŏdus, gr. ἔξοδος, comp. di ἐξ «fuori» e ὁδός «via, cammino»]. – 1. Uscita da un luogo; emigrazione volontaria motivata da ragioni morali, religiose o politiche, frazionata o, più spesso, di massa; in partic.,...