Un libro nuovoChi sull’ultimo scorcio del Duecento ebbe tra le mani quel libro fu preso da grande stupore. Incipit vita nova: non poteva esserci titolo più appropriato. La novità affermata nel titolo e [...] ’impegna a evitare ogni «parlare fabuloso» (Vita nuova, II 10), che potrebbe inficiare il criterio di verosimiglianza nella percezione del lettore: ciò ovviamente non autorizza nessuno a considerare la Vita nuova un documento anagrafico, come è stato ...
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Non credo di rischiare di sbagliare di grosso se dico che Geno Pampaloni (Roma, 25 novembre 1918 - Firenze, 17 gennaio 2001) sia stato il critico militante per eccellenza. Proprio in quanto tutte le sue [...] , Pampaloni non risparmia il resoconto delle trame (soprattutto nel «Corriere della Sera»), i modelli letterari, la prevedibile percezione del lettore. Ma certo che Pampaloni non si faceva sfuggire, oltre al giudizio di valore, spesso qualcosa di ...
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La società da tempo richiede alla scuola di farsi carico dell’educazione emozionale dei discenti, come se si trattasse di una disciplina fra le tante, ma si dimentica spesso che già l’azione di apprendere [...] e sono in grado altresì di determinare il successo formativo degli alunni. Contestualmente si iniziano a porre le basi della percezione della propria efficacia, che come ha messo in luce Albert Bandura è ugualmente legata alle emozioni. Man mano che ...
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Un autore può battezzare i propri personaggi ricorrendo a forme lessicali curiose o rare, oppure banali e consuete. Inoltre si può misurare il suo impegno o la sua pigrizia onomastica lungo il gradiente [...] queste venirsi a formare sulla base della popolarità di un eroe o di un’eroina letteraria. A dimostrazione che tale percezione è anche di molti scrittori, si legga in una novellina della raccolta del 1918 dedicata ai genitori Isidoro Del Lungo ...
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Giulio IacoliMascolinità in gioco. Politiche della rappresentazione in BuzzatiPisa-Roma, Fabrizio Serra, 2023 Mascolinità in gioco. Politiche della rappresentazione in Buzzati (Fabrizio Serra, 2023) di [...] uomo-donna che promanano dai romanzi [… e dai] racconti di Buzzati del periodo – nonché, si aggiungerà, nella (auto)percezione e rappresentazione del soggetto maschile (p. 71).Milano in questa fase diventa un personaggio, che riflette eccitazione e ...
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Edmond Rostand, nell’opera teatrale Cyrano de Bergerac, alla domanda: «Ma poi che cos’è un bacio?», fa seguire la risposta: «un bacio è un apostrofo rosa tra le parole "t'amo"»: aforisma quest’ultimo che [...] auctoritas esercitata dagli uomini sulle donne honestae, per tutelare l’onore familiare e mantenere l’ordine sociale. La percezione romana della donna era quella dell’infirmitas sexus, ossia di un soggetto moralmente e fisicamente inferiore, incapace ...
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Il repertorio onomastico italiano risulta particolarmente ricco in termini di varietà: frutto di successive sedimentazioni e contaminazioni, mostra ancora oggi un carattere composito in cui sono visibili [...] il fatto che il processo non si conclude con il ritorno della voce antroponimica a quella lessicale perché nella percezione del nome proprio le suggestioni deonomastiche assunte nel tempo vanno a sedimentarsi, allargando il sistema di riferimenti ...
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Una “vecchia” chiavetta Usb è un reperto archeologico? Prima di rispondere, va ricordata una circostanza: a chiunque può capitare di imbattersi in un oggetto di quel tipo per caso. Ne sanno qualcosa, per [...] informazioni anche su quei fenomeni storici invisibili, che derivano da sistemi di conoscenze, credenze, ideologie e percezione della realtà», come spiega Daniele Manacorda). Apparente paradossoFatto sta che in genere, nelle definizioni proposte oggi ...
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Usi, semantica e antropologia di oinopsL’uso dei termini di colore nella Grecia antica – è stato osservato (Grand-Clément 2013) – veicola a volte un’immagine non tanto visuale del mare, quanto culturale [...] Mediterranean World, Oxford, John and Erika Edges, 2004, pp. 131-139.D’Agostino, B., Oinops pontos: il mare come alterità nella percezione arcaica, in «Mélanges de l’École Française de Rome. Antiquité», no 111/1, 1999, pp. 107-117.Grand-Clément, A ...
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Le parole sono nate per trasmettere un determinato messaggio ma gli sviluppi della società fanno spesso venir meno l’originale significato di un termine ed è proprio quello che sta succedendo con la parola [...] in cui troviamo il verbo to care (‘preoccuparsi’) e il verbo to cure (‘curare’). E proprio perché la cura presuppone la percezione dell’altro e, quindi, la relazionalità, è un concetto che è stato, ed è, collegato a quelli di legalità e giustizia ...
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percezione
percezióne s. f. [dal lat. perceptio -onis, der. di percipĕre «percepire», part. pass. perceptus]. – 1. a. L’atto del percepire, cioè del prendere coscienza di una realtà che si considera esterna, attraverso stimoli sensoriali,...
percezionismo
s. m. [der. di percezione]. – Dottrina filosofica (detta anche percezionalismo) secondo la quale nella percezione si conosce immediatamente l’oggetto esteriore così come è in sé stesso, indipendentemente dal soggetto percipiente.
L’atto del prendere coscienza di una realtà che si considera esterna a noi.
Filosofia
Si possono distinguere due sensi con cui il termine p. è usato nella storia della filosofia. In un senso generale esso designa ogni esperienza conoscitiva....
percezione
Alfonso Maierù
Occorre una sola volta, al plurale, nella Vita Nuova, e ha il valore di " apprendimento dell'oggetto proprio di un senso esterno ": In quello punto lo spirito animale, lo quale dimora ne l'alta camera ne la quale...