Filosofo (Bolzano 1844 - Neubabelsberg, Brandeburgo, 1924), prof. nelle univ. di Graz (1877), Friburgo (1882), Kiel (1896), Halle (1898) e Berlino (1905). Esponente del neokantismo, polemizzò sia contro [...] conoscitivi, in senso idealistico, ma è intrinsecamente collegata all'esistenza delle cose, attraverso la sensazione e la percezione, e alla coesistenza con altri, attraverso la presenza in essa di sentimenti sociali e altruistici. Opere principali ...
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(gr. ῎Ιωνες) Una delle stirpi greche tradizionali, che indica sia i Greci dell’Attica e dell’Eubea, i primi a giungere nella penisola secondo la tradizione antica, sia quei coloni che sullo scorcio del [...] isole egee. Malgrado l’originaria unità di stirpe e di lingua, il riconoscimento di un comune capostipite (il mitico Ione) e la percezione della diversità da altre stirpi (specie dai Dori), gli I. d’Asia si sentirono più uniti tra loro che con gli I ...
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Münsterberg, Hugo
Lorenzo Dorelli
Psicologo e filosofo tedesco, naturalizzato statunitense, nato a Danzica il 1° giugno 1863 e morto a Cambridge (Massachusssetts) il 16 dicembre 1916. Scrisse un solo [...] questo saggio elaborò una delle prime teorie dello spettatore cinematografico, focalizzando l'attenzione sui mezzi mentali coinvolti nella percezione del film. Il suo contributo è stato rivalutato negli ultimi anni, soprattutto negli Stati Uniti, nel ...
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Scienza greco-romana. Scienza e forme di sapere in Platone
Luc Brisson
Scienza e forme di sapere in Platone
L'atteggiamento di Platone nei confronti del sapere relativo al mondo sensibile è oggetto [...] di Erofilo da Calcedone, nel III sec. a.C.), ed è pertanto il sangue che veicola nel corpo le informazioni relative alle percezioni sensibili (ibidem, 70 a-c). Il sangue è quindi un liquido rosso, proveniente, come già detto, dagli alimenti liquidi o ...
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Piacere
Salvatore Natoli
Il piacere è il senso di viva soddisfazione che deriva dall'appagamento di desideri, fisici o spirituali, come pure di aspirazioni di vario genere. Nel suo significato più immediato [...] tra il dentro e il fuori, è un punto di tensione ove l'oggetto - o l'alterità di cui si ha percezione - si formula come termine di repulsione o di desiderio. La sensazione, indice di esteriorità, si esplica poi come sensibilità, come esperienza ...
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Filosofo francese (Rochefort-sur-Mer 1908 - Parigi 1961), professore all'univ. di Lione (1945-49) e al Collège de France (1952). Discepolo e amico di J.-P. Sartre, con questo fondatore nel 1945 della rivista [...] la nozione di "sensazione pura", M.-P. privilegia invece il ruolo che il corpo svolge nel condizionare la nostra percezione della realtà. La Phénoménologie de la perception contiene in germe tutti i temi del suo pensiero (etico, politico, linguistico ...
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Scienza greco-romana. Scetticismo e critica della conoscenza scientifica
Jim R. Hankinson
Scetticismo e critica della conoscenza scientifica
Con le sue riflessioni sui limiti della conoscenza umana, [...] sembra rotonda, devo accostarmi di più per poter stabilire se sia realmente rotonda o quadrata. Anche in normali casi di percezione, gli scettici sfideranno la validità di questo modo di procedere. Nel caso di entità teoriche di fondo le cose sono ...
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Inconscio
Cesare L. Musatti
Enzo Funari
La problematica relativa all'esistenza di una sfera di attività psichica che non raggiunge il livello della coscienza, sorta in sede filosofica fin dall'antichità, [...] sulla base della diretta osservazione dei dati di esperienza. H.L.F. Helmholtz, per es., nei suoi studi sulla percezione visiva (1896) rilevò che questa si comporta come se sui dati sensoriali si operasse un'elaborazione razionale, le cui conclusioni ...
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Deleuze, Gilles
Daniele Dottorini
Filosofo francese, nato a Parigi il 18 gennaio 1925 e morto ivi, suicida, il 4 novembre 1995. Tra le figure più innovative del pensiero del Novecento, D. ha rappresentato [...] -motorio) entra in crisi. In L'image-temps il filosofo affronta la rottura del legame senso-motorio, dello schema logico percezione-reazione, a partire dal Neorealismo, in cui al primato dell'azione si sostituisce il primato del vedere e del vagare ...
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Filosofo e scienziato (Lipsia 1646 - Hannover 1716). Dopo aver studiato filosofia a Lipsia, matematica a Jena e diritto a Altdorf, entrato in rapporto con i Rosacroce conobbe Johann Christian barone di [...] si accompagna già la memoria e di cui sono dotate anche le bestie, agli spiriti, o esseri forniti non solo di percezione e appercezione, ma anche di ragione. Ai soli spiriti è dunque aperta la possibilità di conoscere le verità necessarie ed eterne ...
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percezione
percezióne s. f. [dal lat. perceptio -onis, der. di percipĕre «percepire», part. pass. perceptus]. – 1. a. L’atto del percepire, cioè del prendere coscienza di una realtà che si considera esterna, attraverso stimoli sensoriali,...
percezionismo
s. m. [der. di percezione]. – Dottrina filosofica (detta anche percezionalismo) secondo la quale nella percezione si conosce immediatamente l’oggetto esteriore così come è in sé stesso, indipendentemente dal soggetto percipiente.