Fenomenologia
Herman L. Van Breda
di Herman L. Van Breda
Fenomenologia
sommario: 1. Introduzione. 2. Itinerario fenomenologioo di Husserl. 3. La fenomenologia pura di Husserl. 4. La fenomenologia filosofica [...] , 1972, pp. 57-67). Nei loro primi lavori sull'importanza della struttura o della forma (die Gestalt) nella psicologia della percezione, sia M. Wertheimer che K. Koffka e W. Köhler mostrano, con i continui rinvii ai fenomenologi, di tenere in grande ...
Leggi Tutto
Il Rinascimento. L'impatto delle scoperte geografiche
Alberto Tenenti
L'impatto delle scoperte geografiche
I viaggi di esplorazione e di scoperta in cui s'impegnarono in modo più o meno sistematico [...] di una sorta di 'spostamento' dal noto verso l'ignoto.
A maggior ragione, relativamente all'Asia differenti furono le percezioni ricevute dagli Europei dalle varie genti musulmane del Medio Oriente, dai Mongoli e, spostandosi via via verso est e sud ...
Leggi Tutto
GALLUPPI, Pasquale
Mario Di Napoli
Nacque a Tropea il 2 apr. 1770 dal matrimonio fra i cugini Vincenzo e Lucrezia Galluppi, appartenenti rispettivamente al ramo siciliano e al ramo calabrese della famiglia, [...] della riforma della tassazione fondiaria (1806), un impiego pubblico alle dipendenze del Fisco quale "controloro" della percezione delle contribuzioni dirette per il distretto di Tropea, incluso nella provincia di Calabria Ultra. Nonostante gli ...
Leggi Tutto
L'Eta dei Lumi: le scienze della vita. La teoria di Haller: fibra, irritabilita e sensibilita
Maria Teresa Monti
La teoria di Haller: fibra, irritabilità e sensibilità
Il meccanicismo, com'è noto, si [...] dello stimolo e quindi al superamento eventuale della soglia di ricettività, oppure all'abitudine che rende più vaga la percezione. Whytt per lo più costruiva la propria argomentazione su inferenze analogiche a partire da una ragion d'essere dinamica ...
Leggi Tutto
La produzione filosofica dopo il 1945 ha senza dubbio risentito fortemente della seconda guerra mondiale, del trauma che essa aveva rappresentato nella vita delle nazioni soprattutto europee. La sua conclusione [...] . Di qui l'avvio a un'indagine sempre più sottile che, partendo dalla "carne" (il Leib di Husserl), ossia dalla percezione in cui s'incontrano senziente e sensibile, tende all'Essere. E vi tende attraverso una preminenza della vista, in un universo ...
Leggi Tutto
Scienza greco-romana. Epistemologia e teorie della Natura nell'eta ellenistica
David Sedley
Epistemologia e teorie della Natura nell'età ellenistica
La filosofia ellenistica
Nel IV sec. a.C. Aristotele [...] vista sul colore, o la vista mettere in dubbio le testimonianze dell’udito sui suoni. Persino un oggetto così ‘comune’ della percezione come la forma non può rappresenta - re, a rigore di termini, una materia di disaccordo tra i sensi, poiché la ...
Leggi Tutto
Nato a Molfetta (Bari) il 6 luglio 1877. Laureato in lettere a Napoli (1900) e in filosofia a Roma (1905), insegnò prima le une e poi l'altra nelle scuole medie, nelle quali rimase fino al 1922 anche come [...] forma di oggettività, per concludere a una concezione ontologistica e teistica della realtà.
Scritti principali: La teoria della percezione intellettiva di A. Rosmini (Bari 1907), L'Essere e il problema religioso (ivi 1914), La coscienza morale (La ...
Leggi Tutto
Filosofo statunitense (n. Denver 1932); dal 1959 prof. nell'univ. della California a Berkeley. Formatosi a Oxford, dove è stato in contatto con i maggiori esponenti della "filosofia del linguaggio ordinario" [...] a tale nozione, che ha la sua origine nella psicologia di F. Brentano, S. riconduce l'insieme dei fenomeni mentali (percezione inclusa), ammettendone un'origine biologica e risolvendo il dualismo tra fisico e psichico attraverso il doppio livello di ...
Leggi Tutto
Filosofo tedesco (Marienberg 1838 - Zurigo 1917), nipote di Clemens; dapprima sacerdote cattolico, abbandonato il cattolicesimo, insegnò (1872) filosofia a Würzburg e dal 1874 al 1895 a Vienna. In contrapposizione [...] , giudizî e relazioni affettive (o fenomeni di odio-amore), sostenendo inoltre l'esistenza di una percezione interiore nettamente distinta dalla cosiddetta osservazione interiore. La teoria della verità, in corrispondenza alle posizioni assunte ...
Leggi Tutto
La cultura degli anni Settanta del 20° sec. ha prestato una particolare attenzione alle teorie del c. e del riso, facendo circolare in modo nuovo alcuni 'classici' del Novecento, rimasti relativamente [...] interferenza tra mécanique et vivant per Bergson, movimento tra i piani della coscienza, del preconscio e dell'inconscio per Freud, percezione del contrario per Pirandello. Su queste basi, la nuova attenzione al c. degli anni Settanta si legava a una ...
Leggi Tutto
percezione
percezióne s. f. [dal lat. perceptio -onis, der. di percipĕre «percepire», part. pass. perceptus]. – 1. a. L’atto del percepire, cioè del prendere coscienza di una realtà che si considera esterna, attraverso stimoli sensoriali,...
percezionismo
s. m. [der. di percezione]. – Dottrina filosofica (detta anche percezionalismo) secondo la quale nella percezione si conosce immediatamente l’oggetto esteriore così come è in sé stesso, indipendentemente dal soggetto percipiente.