BESTA, Carlo
Bruno Callieri
Nacque a Teglio (Sondrio) il 17 aprile 1876 da Bortolo, medico, e da Maria Morelli, e studiò medicina all'università di Pavia, alla scuola di grandi maestri, come C. Golgi, [...] merito resta comunque la valutazione precisa dell'importanza dell'indirizzo neurochirurgico, generata oltre che da una esatta percezione del campo e dal profondo intuito clinico, anche dalla sentita necessità sociale di alleviare le sofferenze dei ...
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PASTORI, Giuseppina
Alessandro Porro
PASTORI, Giuseppina. – Nacque a Milano il 12 ottobre 1891 da Silvio, custode presso un istituto religioso, e Carolina Corti, ricamatrice.
Di modeste origini, con [...] ., pp. 97-120). Nel 1934 furono pubblicati altri lavori sull’argomento (La durata minima delle vocali sufficiente alla loro percezione, in Archivio di fisiologia, 1934, vol. 33, pp. 440-452; Analyse électrique du langage. I, Recherches sur la nature ...
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MAGGIORE, Luigi
Giuseppina Bock Berti
Nacque a Palermo il 9 febbr. 1888 da Filippo e da Giuseppina Mucoli; dopo aver concluso gli studi liceali si iscrisse alla facoltà di medicina e chirurgia dell'Università [...] tenebre, Lanciano 1933; Prevenzione delle minorazioni visive e della cecità, Firenze 1957), sulla fisiopatologia e clinica della percezione dei colori (Dispositivo e metodo per l'esame clinico sistematico del senso dei colori e per la registrazione ...
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MALACARNE, Vincenzo (Michele Vincenzo Giacinto)
Stefano Arieti
Nacque a Saluzzo il 28 sett. 1744 da Giuseppe, chirurgo militare al servizio del re di Sardegna, e da Angela Fortunata Garretti. Ricevette [...] tra i tessuti nervosi tali da giustificare l'origine di un eccitamento completamente diverso a seguito della percezione di sensazioni di un determinato genere.
All'anatomia comparata recò ancora un contributo: Esposizione anatomica delle parti ...
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DE RENZI, Enrico
Alberto Zanchetti
Nacque a Paternopoli (Avellino) il 12 sett. 1839, da Salvatore, celebre storico della medicina in Italia e docente nell'ateneo napoletano, e da Maria Teresa Prudente. [...] sono del 1890, cioè appena un anno dopo quelli classici di J. von Mering e O. Minkowski); v'è l'acuta percezione dei problemi maturi ma non ancora risolti (come la difesa dell'opinione che è una secrezione interna, non quella esterna, del pancreas ...
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LUGARO, Ernesto
Giuseppe Armocida
Jutta M. Birkhoff
Nacque il 25 ott. 1870 a Palermo da Pietro e da Maria Milazzo. Conclusi gli studi superiori, si iscrisse alla facoltà di medicina e chirurgia dell'Università [...] sinergie muscolari, in Riv. di patologia nervosa e mentale, XXXV (1930), pp. 7-21. In un importante studio sulla percezione del dolore sostenne che l'origine delle sensazioni dolorifiche risiedesse nel talamo ottico, negando l'esistenza di recettori ...
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DI GIORGIO, Anna Maria
Ludovico Giulio
Nacque a San Daniele del Friuli (prov. di Udine) il 22 dic. 1897 da Pietro e da Gioseffa Melihem.
Dopo gli studi secondari, trasferitasi a Firenze per seguire [...] non concordanza fra la serie lineare di elementi retinici che nella posizione primaria dello sguardo medierebbero la percezione della verticalità e la verticale oggettiva (movimenti di Rollung, cieloforie, ecc.) non condusse a risultati convincenti e ...
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FABRICI d'Acquapendente, Girolamo (detto l'Acquapendente o Fabrizio d'Acquapendente)
Maria Muccillo
Nacque da Fabricio intorno al 1533 ad Acquapendente, che all'epoca faceva parte della diocesi di Orvieto [...] , soprattutto, di storici della medicina); L. Bonuzzi, L'immagine del corpo nella medicina padovana e F. d'A., ibid., pp. 9-18; H. M. Koelbing, Anatomia dell'occhio e percezione visiva in G. R d'A., ibid., XXXV-XXXVI (1988-89, 1989-90), pp. 29-38. ...
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percezione
percezióne s. f. [dal lat. perceptio -onis, der. di percipĕre «percepire», part. pass. perceptus]. – 1. a. L’atto del percepire, cioè del prendere coscienza di una realtà che si considera esterna, attraverso stimoli sensoriali,...
percezionismo
s. m. [der. di percezione]. – Dottrina filosofica (detta anche percezionalismo) secondo la quale nella percezione si conosce immediatamente l’oggetto esteriore così come è in sé stesso, indipendentemente dal soggetto percipiente.