DI GIACOMO, Giovanni Antonio (pseud. Vann'Antò)
Rosa Maria Monastra
Nacque a Ragusa il 24 ag. 1891 da Salvatore e da Carmela Rizza, ultimo di sette figli maschi. La precoce. spiccata inclinazione agli [...] le scorie psicologistiche e sentimentali non significa affatto proiettarsi in un avvenire disumanizzato, bensì recuperare un'originaria freschezza di percezione e di linguaggio (v. il saggio su Govoni in La Balza futurista, I [1915], 2, pp. 19-22, e ...
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CHIAVES, Carlo
Nicola Merola
Nacque il 28 nov. 1882 a Torino, secondo dei quattro figli (gli altri erano Claudia, Edoardo e Malvina) di Desiderato e Dina Calandra.
Il padre si era affermato come uomo [...] / anima, raccogliere l'intera / anima di tutta la schiera, / io solo, il vostro poeta". In cui è da leggere la percezione ambiguamente commossa dell'interminabile vacanza che è toccata, non a caso, proprio a quello che ha saputo e potuto meglio ...
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Toland, Gregg
Michele Fadda
Direttore della fotografia statunitense, nato a Charleston (Illinois) il 29 maggio 1904 e morto a Hollywood il 28 settembre 1948. Personaggio geniale dalla vita particolarmente [...] in interni, l'inquadratura dei soffitti, prima di allora celati alla visione dello spettatore, e soprattutto un incremento della percezione prospettica, insieme a una migliore definizione dell'immagine nei contrasti tra il bianco e il nero. Fu però ...
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CONVERSI (Converso), Girolamo
Francesco Bussi
Nato verso la metà del sec. XVI a Correggio (Reggio Emilia), se ne ignorano data e luogo di morte. Dalla dedica delle canzoni; sue "prime fatiche" (1572), [...] altri, con esclusione dei poeti viventi) e "moderno" nella tendenza ad avvicinarsi ai modi della canzonetta, con esatta percezione e misura di effetti sonori.
Importanza ancor maggiore hanno però i suoi contributi al repertorio della canzone, di cui ...
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BINI, Lucio
Egisto Taccari
Nacque a Roma il 18 sett. 1908; compiuti gli studi classici, si iscrisse nel 1926 alla facoltà di medicina e chirurgia dell'università di Roma. Negli anni dal 1926 al 1931 [...] la sua esperienza psichiatrica lo rendevano acuto osservatore, capace di analizzare i fenomeni che si verificano nel mondo della percezione, del comportamento e del pensiero, sulla base di una "conoscenza per esperienza ed arte". Schivo di qualsiasi ...
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PARADZANOV, Sergej Iosifovic
Daniele Dottorini
Paradžanov, Sergej Iosifovič (forma russa di Paradjanian, Sarkis)
Regista armeno, nato a Tbilisi (Georgia) il 9 gennaio 1924 e morto a Erevan (Armenia) [...] lavorato a diversi soggetti cinematografici legati non tanto al linguaggio convenzionale del cinema, quanto alla particolare forma di percezione della realtà prodotta dall'immagine pittorica.
Una volta libero, fu confinato a Tbilisi con il divieto di ...
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Filosofo (Stilo, Reggio di Calabria, 1568 - Parigi 1639). Entrato adolescente nell'ordine dei domenicani, venne formando la sua cultura filosofica soprattutto con la lettura dei platonici e di Telesio; [...] la condanna romana. Conoscere come sentire e sentire come un farsi, anzi infarsi, immutarsi nell'oggetto, o meglio, percezione di questo immutarsi: sicché nel conoscere altro non conosciamo che la nostra "immutazione", noi stessi ("semper ergo scire ...
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Particolare forma di pensiero, che non segue regole fisse né legami logici, ma si presenta come riproduzione ed elaborazione libera del contenuto di un’esperienza sensoriale, legata a un determinato stato [...] aspetti dell’attività dell’i.: nella Psychologia empirica di C. Wolff si distingue l’i. in «facoltà di produrre le percezioni delle cose sensibili assenti» e in facoltà capace di «produrre, mediante la divisione e la scomposizione delle immagini, l ...
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Poeta russo (Mosca 1799 - Pietroburgo 1837). Discendente da una famiglia di antica nobiltà e, per parte di madre, dal principe abissino A. Gannibal (cui dedicò il romanzo Arap Petra velikogo "Il negro [...] romanzo russo sia per quanto riguarda la conduzione del racconto e il disegno dei personaggi, sia per la profonda percezione del rapporto tra ambiente e carattere individuale. Letterato di grande cultura europea, P. fu anche acuto critico letterario ...
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GARIBALDI, Giuseppe
Giuseppe Monsagrati
Nacque a Nizza, allora capoluogo del dipartimento delle Alpi Marittime dell'Impero francese, il 4 luglio 1807. Era il terzo dei sei figli nati dal matrimonio [...] Repubblica una delle pagine più gloriose di tutto il Risorgimento e della sua esperienza personale; nella sua biografia e nella percezione che, d'ora in poi, ne avrà l'opinione pubblica epopea e mito si confonderanno, storia e leggenda andranno di ...
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percezione
percezióne s. f. [dal lat. perceptio -onis, der. di percipĕre «percepire», part. pass. perceptus]. – 1. a. L’atto del percepire, cioè del prendere coscienza di una realtà che si considera esterna, attraverso stimoli sensoriali,...
percezionismo
s. m. [der. di percezione]. – Dottrina filosofica (detta anche percezionalismo) secondo la quale nella percezione si conosce immediatamente l’oggetto esteriore così come è in sé stesso, indipendentemente dal soggetto percipiente.