Per convenevoli s’intende un insieme di atti e formule verbali che denotano un comportamento formalmente cortese e che si ripetono in maniera rituale in determinate circostanze. Espressioni quali come [...] di ogni individuo di non subire imposizioni e di mantenere la propria libertà di azione. Il profilo positivo concerne la percezione del proprio ruolo e della propria reputazione. Il primo può essere minacciato da atti quali ordini, consigli o ...
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A [PREPOSIZIONE]
La preposizione semplice a può presentarsi in diverse forme:
– quando si trova prima di una parola che comincia con la vocale a (più raramente con altre vocali) può assumere la forma [...] o a perdere, traduce l’inglese (to) take away. Meglio sarebbe dire da portar via.
Il costrutto con un verbo di percezione (vedere, sentire e simili) seguito da a + infinito era normale nell’italiano antico e diffuso ancora all’inizio del secolo ...
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lìngue mòrte Lingue che o non sono più usate da nessun parlante (come, per es., il gotico), o, pur essendo adoperate da persone che se ne appropriano attraverso lo studio (come il latino), non sono parlate [...] mutano nel tempo. Ma può avvenire che, a un certo stadio di questa evoluzione, nella comunità dei parlanti maturi la percezione dell'esistenza di una nuova lingua, e quindi della obsolescenza della lingua più antica che può però essere conservata in ...
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PSICOLINGUISTICA
Domenico Parisi
(App. IV, III, p. 100)
La p. è nata negli anni Cinquanta, come frutto della collaborazione tra psicologi interessati al linguaggio e linguisti, e ha svolto un ruolo [...] tra le due posizioni teoriche illustrate sopra. Le principali aree di ricerca sono anch'esse rimaste le stesse: la percezione e la produzione del linguaggio parlato, la formazione delle parole (morfologia) e la natura del lessico mentale, la sintassi ...
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Nel mondo contemporaneo è arduo individuare un settore definibile come tecnica, anche perché il termine è entrato in concorrenza con la più moderna tecnologia, che ha soppiantato tecnica confinandola «quasi [...] il massiccio impiego di ➔ sigle e cifre; notevole la tendenza alla ➔ lessicalizzazione (in alcuni casi fino a scalzare la percezione di sigla, come nel caso di LASER, light amplification by stimulat-ed emission of radiation), al loro uso cioè come ...
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Stato dell’Europa occidentale, all’estremità ovest del Bassopiano Germanico. Si affaccia sul Mare del Nord e comprende le foci del Reno, della Mosa e della Schelda. Il territorio, in continua evoluzione [...] culto della bellezza, l’arte fine a sé stessa, l’unità di forma e contenuto e la concezione della realtà come percezione sensoriale ed esperienza diretta. Organo del movimento fu la rivista De nieuwe gids («La nuova guida»), fondata ad Amsterdam nel ...
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La lingua e la scuola
Luca Serianni
Prima dell’Unità l’interesse dei vari Stati per l’istruzione era complessivamente modesto. Nel segmento iniziale, quello dell’asilo infantile, si registra addirittura [...] tanta distanza tra la lingua parlata e la scritta, che questa può dirsi quasi lingua morta». Viva era anche la percezione della difformità culturale francese: mentre «i bei versi del Giorno non hanno corretti nell’universale i nostri torti costumi ...
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Scienza indiana: periodo classico. La tradizione del vyakarana (grammatica')
George Cardona
La tradizione del vyākaraṇa (grammatica')
L''Aṣṭādhyāyī' di Pāṇini
L'Aṣṭādhyāyī (Trattato in otto capitoli) [...] causali denotate da radici verbali accompagnate dal suffisso ṆiC del causativo; i verbi in questione sono quelli di movimento, di percezione, di consumo di cibo, quelli che denotano un'azione il cui oggetto sia un suono e quelli privi di oggetto ...
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Tra le varietà regionali italiane, quella di Roma presenta alcune caratteristiche specifiche: da un lato si tratta, ormai da molti decenni, della varietà con cui tutti gli italiani vengono più spesso a [...] varietà milanese, ritenuta quella più standardizzata (Galli de’ Paratesi 1984). In effetti, a Roma l’assenza di una netta percezione dei confini tra dialetto e lingua, unita a una certa «omologazione in basso» (Stefinlongo 1985: 55), porta i romani ...
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L’uso letterario del dialetto va considerato in rapporto alla scrittura nella lingua letteraria comune, così come la stessa nozione di dialetto è complementare a quella di lingua. Nella storia linguistica [...] nella prospettiva di un uso riflesso (Paccagnella 1994: 514).
Dal momento che la connotazione dialettale dipende dalla percezione e dalla competenza dell’autore, il ricorso a un medesimo volgare per alcuni acquista il contrassegno della dialettalità ...
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percezione
percezióne s. f. [dal lat. perceptio -onis, der. di percipĕre «percepire», part. pass. perceptus]. – 1. a. L’atto del percepire, cioè del prendere coscienza di una realtà che si considera esterna, attraverso stimoli sensoriali,...
percezionismo
s. m. [der. di percezione]. – Dottrina filosofica (detta anche percezionalismo) secondo la quale nella percezione si conosce immediatamente l’oggetto esteriore così come è in sé stesso, indipendentemente dal soggetto percipiente.