Sostantivo greco (λόγος «parola, discorso, ragione»), variamente usato nel linguaggio filosofico e teologico.
Per il più antico pensiero greco, incline a non distinguere l’aspetto verbale dall’aspetto [...] , il l. torna a significare la divina ragione che, compenetrando di sé il mondo, lo anima e dirige secondo il suo perfetto destino.
L’idea del l. come potenza mediatrice tra Dio e il mondo è presente nell’ambiente ebraico, soprattutto nell’ebraismo ...
Leggi Tutto
ZABARELLA, Giacomo
Delio Cantimori
Nato a Padova il 5 settembre 1533, morto ivi il 15 ottobre 1589, fu il maggiore rappresentante della scuola aristotelica patavina del Cinquecento.
Fra i contemporanei [...] della natura e dell'anima può essere definita come un immanentismo materialistico, formulato nella concezione del cielo come essere perfetto e fondamento del cosmo, escludente un primo motore, e in quella analoga dell'anima come forma informante ...
Leggi Tutto
WITTGENSTEIN, Ludwig Josef
Vito A. BELLEZZA
Logico e filosofo del linguaggio, nato a Vienna il 26 aprile 1889, morto a Cambridge il 29 aprile 1951. Interruppe gli studî d'ingegneria iniziati all'università [...] , e quindi l'abbandono di alcune idee fondamentali del Tractatus: cioè la considerazione del linguaggio idealmente unico e perfetto (a cui si sostituisce ora quella del linguaggio familiare o quotidiano, da analizzare e distinguere nell'uso e nel ...
Leggi Tutto
Scienza greco-romana. Epistemologia e teorie della Natura nell'eta ellenistica
David Sedley
Epistemologia e teorie della Natura nell'età ellenistica
La filosofia ellenistica
Nel IV sec. a.C. Aristotele [...] persona può possedere in misura minore o maggiore, la scienza propriamente intesa (epistḗmē) si differenzia in quanto è la perfetta comprensione di un soggetto che si riscontra solamente nei saggi (un insieme di persone quasi vuoto, come gli stoici ...
Leggi Tutto
LOGICA DEONTICA
Claudio Pizzi
La nascita della l. d. nella sua forma attuale si fa risalire a un articolo di G.H. von Wright del 1951, in cui per la prima volta si analizzava l'affinità strutturale [...] a un codice morale vigente). L'esclusione di Op ⊃ p dipende dal fatto che il mondo attuale non è un mondo deonticamente perfetto: Op ⊃ p equivale infatti a p ⊃ Pp, cioè all'affermazione che tutto ciò che accade è permesso dal codice morale vigente ...
Leggi Tutto
La scienza bizantina e latina: la nascita di una scienza europea. La struttura del sapere
Alfonso Maierù
La struttura del sapere
La classificazione delle conoscenze
Il periodo che precede la 'rinascita' [...] filosofia. Come si legge nel Didascalicon, la cosa più desiderabile è la sapienza, in cui consiste la "forma del bene perfetto"; la sapienza illumina l'uomo perché possa conoscere sé stesso. Ma l'animo umano, stordito dalle passioni corporee, perde ...
Leggi Tutto
RELATIVITÀ
Christian Moller
Tullio Regge
Eugenio Garin
Relatività di Christian Møller
sommario: 1. Introduzione e panorama storico: a) il principio di relatività speciale. Sistemi inerziali; b) relatività [...] di Friedmann.
Si scrivano ora le equazioni di campo (70) con la metrica di Robertson-Walker. Nell'ipotesi del fluido perfetto, si ha
e le gèik sono specificate dalla (163). Le singole componenti di queste equazioni risultano essere
mentre le ...
Leggi Tutto
Pensatore cinese (Zou, Shandong, 551 a. C. circa - Qufu 479 a. C.). Il suo cognome era Kong: per nomi ebbe Qiu e Zhong Ui, ma è passato alla storia col nome di Kong Fuzi ("Maestro Kong"), donde i gesuiti [...] a compiervi sacrifici e altri atti rituali. A C. furono dati varî titoli onorifici, come quello di Zhinshen ("Santo perfetto"). Dopo la caduta dell'impero (1911), un culto vero e proprio si è conservato solo negli ambienti più tradizionalisti e ...
Leggi Tutto
JACOB ANATOLI
LLuciana Pepi
Jacob (Ja'aqov ben Abba Mari ben Simon ben Anatoli), filosofo, predicatore e medico del XIII sec., è noto soprattutto per la sua attività di traduttore e di divulgatore del [...] a quello propriamente umano e avvicinarsi al divino e J., in modo incisivo e profondo, illustra che l'essere umano può divenire perfetto solo con l'insegnamento della Torah. Fine ultimo della Torah è, a suo avviso, insegnare l'amore di Dio e l ...
Leggi Tutto
Filosofo greco (Stagira 384-83 a. C. - Calcide 322 a. C.). Fu, con Socrate e Platone, uno dei più grandi pensatori dell'antichità e di tutti i tempi. Nato da una famiglia di medici, si formò nell'Accademia [...] della forma si attua sempre più dall'imperfetta materialità della potenza. Al limite di questo processo, A. pone un ente perfetto che, avendo pienamente attuato la sua natura, è "atto puro", atto del tutto scevro di potenza (Dio). Ciò non toglie ...
Leggi Tutto
perfetto
perfètto agg. e s. m. [dal lat. perfectus, part. pass. di perficĕre «compiere», comp. di per-1 e facĕre «fare»]. – 1. agg. a. Con uso più propriam. participiale, nella lingua ant. e letter., condotto a termine, portato a compimento,...
perfettista
s. m. e f. e agg. Chi crede nel perfettismo, non tenendo conto dei limiti propri della natura umana; che si ispira al perfettismo. ◆ in «Il problema dell’ateismo» [Augusto] Del Noce critica «il liberalismo perfettista», riferendosi...