Costantino e il potere papale post-gregoriano
Ju¨rgen Miethke
Poco prima della morte (intorno al 1150) Bernardo di Chiaravalle dedicava lo speculum papale De consideratione a papa Eugenio III, nel quale [...] . 17, citato dall’edizione di P. Piur, Petrarcas ‘Buch ohne Namen’ und die päpstliche Kurie, Halle 1925, p. 222 (anche in Francesco Petrarca, Sine nomine. Lettere polemiche e politiche, a cura di U. Dotti, Bari 1974, pp. 169-195, in partic. 178).
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FLORIO, Lavinia
Guido Fagioli Vercellone
Nacque a Udine il 13 sett. 1752 dal conte Daniele, noto poeta friulano, e da Vittoria dei conti di Valvason-Maniago Arcoloniani, dama di notevole cultura e spiritualità. [...] in casa una formazione assai accurata e completa, che andava dai classici greci e latini al Canzoniere del Petrarca (che sapeva a memoria) e alle opere letterarie contemporanee (specie del Metastasio, amico personale di Daniele), dalla storia ...
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Figlio (n. 1265 circa - m. tra il 1348 e il 1350) del senatore Giovanni; senatore nel 1292, provocò nel maggio 1297 l'aperta rottura con Bonifacio VIII, avversario della sua famiglia, assalendone e trafugandone [...] da una sollevazione popolare, in un clima di aspettazione di ordine e pace, documentato forse dalla canzone Spirto gentil del Petrarca. Ottantenne, dovette sopportare il duro colpo inflitto alla sua famiglia dalla strage dei suoi, compiuta da Cola di ...
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Domenicano (n. forse 1298 - m. 1343 circa), nipote di Landolfo Colonna, entrò nell'ordine prima del 1320. Visse alla curia di Avignone dopo il 1332, fu poi vicario della prioria di S. Sabina (1338) e lettore [...] del mondo fino al 1250, composta circa il 1340. È probabilmente da identificare con l'omonimo frate che fu in corrispondenza col Petrarca tra il 1336 e il 1343; fu a lungo confuso con un altro domenicano d'ugual nome, che fu arcivescovo di Messina ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Scienze (2013)
Lingua, letteratura e scienza da Dante a Calvino
Andrea Battistini
Il sapere integrato del Medioevo
Ai tempi di Dante Alighieri, una vera distinzione tra le «due culture» non si poneva perché la stessa [...] serpenti, e ignorare e trascurare la nostra natura di uomini, lo scopo per il quale siamo nati, e dove siamo diretti? (F. Petrarca, De ignorantia, a cura e trad. di E. Fenzi, 1999, p. 191).
La superiorità della saggezza etica e religiosa implica il ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero - Storia e Politica (2013)
Italia e storiografia (6°-20° secolo)
Giuseppe Galasso
Dalla storiografia classica alla moderna: novità e discontinuità
Nella generale crisi e involuzione in cui tramontò l’antica civiltà ellenistico-romana [...] nei confronti dell’uomo, dell’individuo generalmente attribuita all’Umanesimo. Il tema dei viri illustres allora in auge – già del Petrarca e del Boccaccio, come si è detto, e ora frequente in autori anche famosi come Facio, Piccolomini e altri e ...
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DANDOLO, Leonardo
Giorgio Ravegnani
Figlio secondogenito del doge Andrea del ramo di S. Luca e di Francesca Morosini, nacque probabilmente nel 1326. Lo troviamo ricordato per la prima volta in un documento [...] A. Danduli Chronica per extensum descripta, in Rer. Ital. Script., 2 ed., XII, 1, pp. XXVIII s.; P. O. Kristeller, Il Petrarca, l'Umanesimo e la Scolastica a Venezia, in La civiltà veneziana del Trecento, Firenze 1956, p. 152; B. Nardi, Letteratura e ...
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Famiglia veneziana, i cui capostipiti emigrarono nel sec. 13º da Cremona a Chioggia e a Padova, e di cui è certa la discendenza da Iacopo (Padova 1298 - Venezia 1359), medico a Chioggia, poi a Padova alchimista, [...] refluxu maris. Il figlio Giovanni (Chioggia 1330 circa - Genova o Milano 1389), medico, astronomo, rimatore, amico del Petrarca, ottenne la cittadinanza veneziana e fu iscritto nei consigli della Repubblica. Insegnò logica allo Studio di Padova (1359 ...
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Critico letterario, filosofo e uomo politico italiano (Morra Irpina 1817 - Napoli 1883). Massimo esponente italiano della critica romantica, formulò le sue originali teorie partendo dal concetto hegeliano [...] di passioni pur se temperate dalla Scolastica (Dante), si passa, secondo il De S., attraverso il malinconico dubitare del Petrarca, all'opera di un Boccaccio, osservatore della vita terrena nella sua varietà e straordinarietà, già privo però di altra ...
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CAPPELLI, Pasquino de'
D. M. Bueno de Mesquita
Appartenente a una famiglia da tempo affermatasi a Cremona, ma mai assurta tra le maggiori, il C. dovette nascere intorno al 1340. Suo padre, Baldassarre, [...] , Venezia 1939, ad Indicem; F. Arisi, Cremona literata, I, Parma 1702, p. 183; A. Hortis, M. T.Cicerone nelle opere del Petrarca e del Boccaccio, Trieste 1878, pp. 95-98; C. Magenta, I Visconti e gli Sforza nel Castello di Pavia, Milano 1883, II, pp ...
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petrarchismo
s. m. – Genericam., l’imitazione di Francesco Petrarca poeta lirico, soprattutto d’amore, imitazione che sotto varie forme e con varia misura e fortuna giunge sino alla più recente poesia novecentesca: il p. dell’Alfieri; il p....
petrarchista
s. m. e f. (pl. m. -i). – 1. Imitatore, nella poesia, dello stile del Petrarca: i p. italiani del Cinquecento. 2. Studioso dell’opera e della vita del Petrarca.