Strumento musicale cordofono, in cui le corde vengono percosse da martelletti azionati tramite una tastiera. L’interruzione del suono è provocata da smorzatori al momento del rilascio del tasto. Deve il suo nome alla possibilità di graduare l’intensità del suono.
Il primo p., realizzato nel 1698 da B. Cristofori, rappresentava la fusione di clavicembalo, a corde pizzicate, e clavicordo, a corde percosse. ...
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Carla Moreni
Daniil Trifonov. Fraticello del pianoforte
Russo, 21 anni, ha collezionato premi prestigiosi e conquistato i critici più severi: è lui il pianista dell’anno.
Ma senza atteggiamenti divistici [...] curiosità dei giornali.
Non ha vissuto coi lupi (Hélène Grimaud), non viene dalla Cina e non ha imparato a suonare il pianoforte da Tom&Jerry (Lang Lang), non è dovuto scappare dagli ayatollah (Ramin Bahrami). Niente. Lui di straordinario – al di ...
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spartito Versione ridotta per pianoforte (o per canto e pianoforte) di una composizione per orchestra (per es. una sinfonia, un poema sinfonico ecc.) o per soli coro e orchestra (come l’opera, l’oratorio, [...] la cantata). Anticamente (e sino al 16° sec.), lo stesso di partitura (➔) ...
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tastiera musica La parte del pianoforte, dell’organo, del clavicembalo e di strumenti simili, anche elettronici, formata dall’insieme dei tasti, cioè le piccole leve sulle quali si preme con il dito per [...] mettere in moto il meccanismo che produce la nota voluta. La t. può avere varia estensione (nel pianoforte moderno abbraccia sette ottave e mezzo); in alcuni strumenti, e in particolare nell’organo e nel clavicembalo, si possono avere più tastiere. ...
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Nome dato originariamente in Germania al pianoforte per distinguerlo dal clavicembalo. Beethoven lo usò per la sua Sonata per pianoforte op. 106 (Grosse Sonate für das Hammerklavier). ...
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Musicista (Żelazowa Wola, presso Varsavia, 1810 - Parigi 1849). Figlio di un insegnante francese (di Nancy), Nicolas Ch., e della polacca Justina Krzyżanowska. Precocissimo pianista (allievo di A. Živny) [...] battuta è spiegato dal respiro stesso della frase melodica, e che difficilmente sarebbe realizzabile se non nel regno del pianoforte solo; all'armonia infine, che anche più degli altri elementi chiamava tale strumento: Ch. seppe infatti creare un ...
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Musicista (Roma 1752 - Evesham, Worcestershire, 1832). Studiò con G. Carpani e varî altri maestri; quattordicenne interessò per la sua abilità di cembalista Sir Peter Beckford che lo condusse in Inghilterra. [...] Londra, autore celebrato di sinfonie e ouvertures, fondatore della Royal Philarmonic Society. Il C. fu chiamato giustamente "padre del pianoforte"; ne fondò infatti, quale esecutore e quale maestro, la scuola e lo stile, ben differenti da quelli del ...
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Musicista (Metz 1811 - Parigi 1896); studiò pianoforte e composizione al conservatorio di Parigi, vincendo (1832) il Prix de Rome; successe (1851) a G. Spontini all'Institut e (1871) a D.-F.-E. Auber nella [...] direzione del conservatorio di Parigi. Dalla sua vasta produzione emergono soprattutto le opere teatrali Mignon (1866) e Hamlet (1868), caratterizzate da un piacevole gusto melodico, ancorché alquanto ...
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Musicista (Vienna 1791 - ivi 1857). Studiò il pianoforte col padre, Venceslao, e la composizione con Beethoven. Fu grandissimo didatta d'arte pianistica, e ancora oggi la scuola del pianoforte si fonda [...] sui suoi metodi, studî, esercizî. Suoi allievi furono, tra gli altri, F. Liszt e S. Thalberg ...
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pianoforte
pianofòrte (region. raro pianfòrte) s. m. [comp. di piano1 e forte1]. – 1. a. Strumento musicale a corde, nato negli ultimissimi anni del sec. 17° dalla fusione del clavicembalo col clavicordo, per opera del liutaio padovano Bartolomeo...
spartito
s. m. [part. pass. di spartire]. – 1. Versione ridotta per canto e pianoforte di una composizione per canto e orchestra: passare uno s. al pianoforte, leggere la parte di canto di un’opera lirica o di altro lavoro vocale-orchestrale...