Tomaso Montanari
A Milano il Novecento diventa museo
Il grande neon di Lucio Fontana (1951) che brilla su piazza del Duomo dalla loggia dell’Arengario è una specie di stella cometa che guida verso una [...] cuore di Milano.
L’itinerario parte da una buona campionatura della grande avanguardia internazionale nelle sue varie declinazioni (Picasso e Braque, Klee, Kandinskij, un delizioso Mondrian, un Matisse del 1925), per continuare con il futurismo (con ...
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PIGNON, Édouard
Bianca Maria Saletti Asor Rosa
Pittore, nato a Bully (Calais) il 12 febbraio 1905. Dopo aver frequentato le scuole elementari, seguendo il mestiere paterno iniziò a lavorare come manovale [...] della Renault. Era ancora in fabbrica quando nel 1932 espose per la prima volta al Salon des Indipendentes. Ammiratore di Picasso, che aveva conosciuto nel 1937, dopo la lunga parentesi della guerra e della Resistenza, nel giugno del 1946 tenne la ...
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Importante istituzione museale britannica, la cui collezione è stata distribuita in quattro sedi. Presso la londinese Tate Britain (prima del 2000 Tate Gallery) è ospitata la collezione di artisti britannici [...] . La Tate Modern, allestita a Londra nel 2000, ospita invece l'arte internazionale del 20° sec. con collezioni di P. Picasso, H. Matisse, di surrealisti, di espressionisti astratti statunitensi e pop art. Le altre sedi sono a Liverpool (dedicata in ...
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Storico dell'arte contemporanea (Detroit 1902 - Salisbury, Connecticut, 1981); direttore del Museum of modern art di New York (1929-43; direttore delle collezioni del museo, 1947-67) dalla sua fondazione, [...] film, oltreché pittura, scultura e arti grafiche; B. curò anche le varie edizioni del catalogo (1942, 1948, 1958, 1977). Tra i suoi saggi: Cubism and abstract art (1936), Picasso: fifty years of his art (1946), Matisse: his art and his public (1951). ...
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Scultore lituano naturalizzato francese (Druskininkai, Lituania, 1891 - Capri 1973). Studiò a Parigi, dove fece propri i principi del cubismo e sviluppò innovativi esperimenti sulle forme astratte; succesivamente [...] Uniti (1941). Ritornato in Europa nel 1963, trascorse lunghi periodi anche in Italia.
Opere
Nel 1913 l'incontro con P. Picasso e J. Gris e la scoperta dell'arte primitiva lo portarono gradualmente a una stilizzazione formale, a un'adesione alla ...
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TAMAYO, Rufino
Agnese CONCINA SEBASTIANI
Pittore messicano, nato a Oaxaca il 26 agosto 1900. Ha partecipato al movimento di rinascita dell'arte messicana negli anni intorno al 1920; ma la sua posizione [...] . Il T. è infatti aperto all'insegnamento delle scuole moderne europee, e soprattutto dell'espressionismo drammatico del Picasso postcubista (insegnamento appreso anche direttamente in ripetuti soggiorni a Parigi), la stessa ispirazione all'arte ...
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Collezionista d'arte (New York 1898 - Venezia 1979), nipote di Solomon R. Guggenheim. Finanziò e diresse a Londra (1938-39) la galleria Guggenheim Jeune che ospitò, tra l'altro, la prima personale di Kandinskij [...] , M. Rothko). Dal 1947 in Europa, si stabilì a Venezia, dove la sua collezione (opere di P. Mondrian, C. Brâncuşi, P. Picasso, R. Delaunay, V. V. Kandinskij, J. Pollock, ecc. presentate per la prima volta in Italia alla Biennale del 1948) è esposta ...
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Pittore romeno (Pietra-Naemtz, Romania, 1903 - Parigi 1966). Nel 1930 si recò a Parigi, dove rimase fino al 1934. Dal 1934 al 1938 di nuovo a Bucarest; nel '38 era a Parigi, di dove fuggì durante l'occupazione [...] realistica degli altri pittori surrealisti o dalla libertà sperimentale di M. Ernst, ricollegandosi al gioco formale di Picasso cubista, per evocare con incisiva limpidità immagini oniriche, nelle quali acute suggestioni egizie, o delle culture ...
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Pittore, nato il 4 luglio 1895 a Berlino; vissuto dal 1907 al 1915 a Milano; combattente nella guerra mondiale. Dipinge dal 1919, quando fu inviato come giornalista a Parigi, dove vive. Autodidatta. Ha [...] e reazioni sentimentali contro il naturalismo che ebbero a Parigi il loro centro principale nei primi anni del'900 e Picasso per corifeo. Estetica dei primitivi, ingenuità saputissima, come quella che è tutta immersa in un intellettualismo dove si ...
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Pittore, scultore, scrittore d'arte (Reggio di Calabria 1882 - Verona 1916). Fu dal 1901 a Roma, dove da G. Severini e G. Balla fu avviato alla conoscenza della pittura francese contemporanea. Dopo un [...] dei pittori futuristi, e di quel movimento fu il teorico e il maggiore esponente artistico. A Parigi (1911) incontrò P. Picasso e G. Braque, e da quel momento tutta la sua ricerca si rivolse alla composizione della forma nello spazio per effetto del ...
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picassiano
agg. e s. m. (f. –a). – Relativo al pittore spagn. Pablo Picasso (1881-1973), con riferimento alle sue opere, al suo stile e al suo modo di dipingere: le Tauromachie p.; una collezione di ceramiche p.; la deformazione p. della figura...
orfismo
s. m. [der. del nome di Orfeo, il mitico cantore greco che, secondo la tradizione, avrebbe fondato il movimento]. – 1. Orientamento religioso della civiltà greca, di origini antiche (miticamente riferito a Orfeo, ma già presente nel...