Terreno, per lo più cinto da muro, steccato o cancellata, coltivato a piante ornamentali e fiorifere, destinato a ricreazione e passeggio.
Architettura
Celebri g. dell’antichità furono i g. pensili di [...] alle forme vegetali si connettevano elementi decorativi classici (Napoli, Floridiana di A. Niccolini; Monza, Villa Reale di G. Piermarini).
In seguito anche l’arte del g. è informata all’eclettismo, mentre sono sempre più limitati gli spazi urbani ...
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VILLA
Giuseppe LUGLI
Raffaello FAGNONI
. Antichità. - Dalle pitture di Tell el Amarna e di tombe egizie si rileva la diffusione di un rudimentale uso di ville presso gli Egizî. Cari ai Babilonesi e [...] i Della Rovere (Guidobaldo II) fecero costruire da F. Trezi e B. Genga la villa di Miralfiore; a Spello il Piermarini architettò "La Fidelia" (villa Costanzi). La più celebre delle ville marchigiane del Rinascimento è la villa dell'Imperiale a Pesaro ...
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FEROGGIO (Ferroggio), Francesco Benedetto
Rita Binaghi Picciotto
Figlio dell'architetto e ingegnere Giovanni Battista (cfr. voce in questo Dizionario) e di Anna Maria Manera, nacque a Torino verosimilmente [...] F. fu affidato l'incarico di recarsi a Monza per prendere visione del congegno del teatro ducale di G. Piermarini. La realizzazione, nel teatro torinese, del complesso meccanismo che permetteva di alzare o abbassare il palcoscenico al livello della ...
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Complesso movimento culturale europeo manifestatosi fra la seconda metà del 18° sec. e il primo trentennio del 19° sec., che, oltre a interessare tutti gli aspetti dell’arte, coinvolse il profondo rinnovamento [...] che trovò larga diffusione in Europa. Tra i principali architetti neoclassici sono da ricordare, in Italia, oltre allo stesso Canova, G. Piermarini e L. Cagnola a Milano, G. Valadier a Roma, G.A. Selva a Venezia, A. Niccolini a Napoli; in Francia J ...
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FOSCHINI, Antonio
Fabrizio Fiocchi
Nacque a Venezia il 14 giugno 1741 da Gaetano, imprenditore agrario, e da Lucrezia Guanciatti. Trasferito in giovane età a Ferrara, fu indirizzato agli studi matematici, [...] giunse a compimento soltanto nel 1797, a conclusione di un'incessante sovrapposizione di qualificate consulenze, come quella di G. Piermarini, e di progetti e interventi parziali, primi fra tutti quelli di C. Morelli, fonti di una vivace disputa ...
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PACASSI, Nicolo
Massimo de Grassi
PACASSI, Nicolò. – Nacque a Wiener Neustadt il 5 marzo 1716.
Il padre Giovanni, lapicida e scultore di origine greca, da poco trasferitosi da Gorizia nella città asburgica [...] , che aveva l’autorevole supervisione del cancelliere Kaunitz, non venne eseguito; l’ultima versione fu però utilizzata da Giuseppe Piermarini, che diversi anni dopo portò a termine l’edificio in stile neoclassico.
Dal punto di vista stilistico la ...
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CABIATI, Ottavio
Paolo Favole
Nacque a Firenze il 25 maggio 1889 da genitori brianzoli: l'ingegnere statale Giovanni Battista e Maria Viganò. Frequentò il liceo classico di Como e nel 1907 s'iscrisse [...] Diaz a Milano; progetto di villino, non identificato; 1936-37, facciata della parrocchiale di Desio, che sostituì quella del Piermarini; 1939-40, cinema Smeraldo e annesse abitazioni a Milano; 1939-45, chiesa di Paina in Brianza; 1940, chiesa di ...
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Stato dell’Europa meridionale, corrispondente a una delle regioni naturali europee meglio individuate, data la nettezza dei confini marittimi e di quello terrestre: la catena alpina, con la quale si collega [...] pittura di tocco, attivo anche a Milano; mantovano, G. Bazzani. A Milano, più che nell’architettura, che solo con G. Piermarini trova alla fine del secolo l’espressione più originale, è la pittura che presenta interessanti risultati con C.I. Carlone ...
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Comune della Lombardia (63,24 km2 con 71.882 ab. nel 2020), capoluogo di provincia. È situata a 77 m s.l.m. sulla sinistra del fiume Ticino, a 6 km dalla sua confluenza nel Po.
La pianta della città, di [...] dei SS. Quirico e Giulitta, S. Francesco di Paola e il cortile del collegio Ghislieri. Neoclassici sono l’università (G. Piermarini e L. Pollak) e il teatro dei Quattro Cavalieri, poi Fraschini (di A. Galli Bibbiena, 1773).
La Certosa fu iniziata ...
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VESTIBOLO (lat. vestibulum, d'incerta etimologia)
Vincenzo Fasolo
Vitruvio (VI-VII, 1), trattando degli ambienti che costituiscono la casa, li distingue tra quelli riservati "patribus familiarum" e quelli [...] italiani, possiamo riscontrare che, alla comune disposizione frontale, come è quella del teatro della Scala di Milano, del Piermarini, si aggiunge una disposizione di vestiboli laterali, adottati nel teatro Massimo di Palermo, del Basile, in forma di ...
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