Scrittore albanese (Gur të Hasit, sangiaccato di Dukagjini, 1630 - Skoplje 1688). Studiò a Roma nel Collegio di Propaganda Fide. Vescovo cattolico di Scutari nel 1656, arcivescovo di Scopia (Skoplje) e amministratore del regno di Serbia, pubblicò nel 1685 a Padova l'opera Cuneus Prophetarum de Christo Salvatore Mundi, in albanese e in italiano, dando il primo notevole esempio di prosa letteraria albanese. ...
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Nome umanistico di Piero Del Riccio-Baldi (Firenze 1465 - ivi 1507); dal 1475 al 1494 a Firenze, fu allievo del Poliziano e insegnò nello Studio fiorentino; autore oltre che di poesie latine, di 25 libri intitolati Commentarii de honesta disciplina (1504), in cui disputa su questioni erudite, e di una storia dei poeti latini da Livio Andronico a Sidonio Apollinare (De poetis latinis, 1505), la prima ...
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Poeta (San Miniato 1767 - ivi 1847). Sacerdote, oltre a varie composizioni poetiche minori, scrisse il poemetto L'agricoltura (1795) e i due poemi in ottave Cadmo (1821) e Orlando Savio (1835). Tenace e acceso classicista, nel proemio di una delle sue opere difese con accanimento la mitologia come elemento fondamentale di ogni vera poesia; nel 1822 pubblicò due discorsi sulla lingua italiana, nei quali ...
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Umanista (Napoli 1453 - ivi 1526). Lettore di retorica nello Studio napoletano, lasciò pochi scritti; il suo maggior merito è di aver salvato da perdita quasi sicura l'autografo dell'Arcadia di I. Sannazzaro, e di aver raccolto e pubblicato quasi tutte le opere di G. Pontano e le rime del Cariteo, suoi amici. Una sua lunga lettera in volgare a Marcantonio Michiel (1524) è il principale documento che ...
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Letterato (Bergamo 1693 - ivi 1762); l'opera sua più famosa è la Descrizione de' costumi italiani (1727; pubbl. anonima in trad. francese, col titolo Lettre sur le caractère des Italiens, in Bibliothèque Italique, 1728-30); a Zurigo pubblicò il Paragone della poesia tragica d'Italia con quella di Francia (1732) e l'Apologia dell'Edippo di Sofocle contro le censure del signor di Voltaire (1742) ...
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Poeta e drammaturgo italiano (Sanremo 1839 - Roma 1900); dapprima, sulle orme di P. Cossa, si dedicò con vivo successo al dramma storico (Arminio, Bianca Capello, Caligola o una farsa imperiale, Caracalla, Ferdinando Lassalle, Maria di Magdala: quest'ultimo sospeso dalle autorità). Non minore successo ebbero altri suoi drammi, tra i quali Il figliuol prodigo, Parigi e la Vandea, Giulia figlia di Augusto ...
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Personaggio letterario del romanzo Piccolo mondo antico (1895) di A. Fogazzaro (1842-1911); è un signore anziano, zio di Luisa, affezionatissimo alla piccola Maria, la figlia di Franco e Luisa, alla quale era solito cantare la filastrocca "Ombretta sdegnosa del Missipipì non far la ritrosa ma baciami qui", da cui il soprannome della bambina ...
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Orientalista (n. Loano 1821 - m. 1903); carmelitano, fu assistente per i manoscritti orientali alle biblioteche di Firenze e di Torino. Fece per primo conoscere in Italia (1874) il dīwān del poeta mistico arabo Ibn al-Fāriḍ, di cui non riconobbe però il carattere allegorico, e che paragonò al Canzoniere di Petrarca ...
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Letterato e patriota (Camposanto 1792 - Firenze 1872). Carbonaro, esulò in Inghilterra e in Francia, dove scrisse il poemetto L'esule (1829), e nel 1830 combatté sulle barricate parigine; nel 1832 s'iscrisse alla Giovine Italia; restò in esilio sino al 1859. Scrisse poche altre poesie, e libretti d'opera ...
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Letterato (n. Trezzo 1807 - m. 1834); scrisse un romanzo storico (Clarice Visconti, 1828) e una novella in versi (Il castello di Binasco, ossia Beatrice Tenda, 1829); tradusse l'Arte poetica di Orazio e completò la versione delle Lettere di Cicerone, iniziata da A. Cesari nel 1826 ...
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pietra
'piètra s. f. [lat. pĕtra, prestito del gr. πέτρα, entrato in concorrenza con saxum (v. sasso)]. – 1. a. Nome che si dà comunem. ad alcune rocce compatte, spec. a quelle usate come materiale di costruzione: p. viva, roccia allo stato...
pietrata
s. f. [der. di pietra], raro. – Colpo inferto con una pietra (più com. sassata): ferire con una p.; prendere a pietrate; un giorno, un certo ..., ragazzo di giusta misura, lo prende di mira e gli spacca la testa con una p. (Ungaretti).